Dobbiamo anzitutto segnalare una variazione del programma del Cantierememoria in precedenza comunicato. Causa Covid, gli spettacoli previsti il 1 gennaio con Antonio Perretta e Jonathan Lazzini sono stati sospesi. Andrà invece in scena nella stessa data Le rotaie della memoria, una creazione del gruppo Eco di fondo interpretato da Giulia Viana diretta da Giacomo Ferraù. Sulle basi di una ricerca storica, lo spettacolo racconta di Albino Calletti, partigiano e perseguitato politico della Valle del Ticino.
Confermato il 2 gennaio Il Teatro di Emergency con C’era una volta la guerra, uno “spettacolo/denuncia” a testimonianza che la guerra non è inevitabile.
La fitta programmazione fino al 6 gennaio, prosegue il 3 con un concerto di Cecilia Bernini e Eddi De Nadai per voce e pianoforte, seguito alle 19.30 da Rosella con Egidia Bruno, la storia di una ragazza del sud che negli anni Sessanta approda a Milano.
Il 4 gennaio un concerto natalizio dell’ensemble Fabercantus e un’altra storia di partigiani, Ribelli, a cura del Teatro della Zucca.
Mercoledì 5 gennaio è di scena Tindaro Granata con lo spettacolo/laboratorio Il rito del pane, durante il quale a un drappello di trenta allievi panificatori divisi in due tornate di lavoro, alle 16 e alle 19.30, verranno svelati i segreti di una perfetta preparazione del pane.
Ma non solo. Agli stessi allievi viene richiesto di raccontare, in veste di attori improvvisati, esperienze personali sul tema.
In questo caso è richiesta la prenotazione. Per informazioni e iscrizioni è necessario scrivere a: info@letracce.org entro il 4 gennaio.
Fra un rito del pane e l’altro Cristopher Pisk esegue al pianoforte Il ruscello infinito, musiche di sua composizione.
Si chiude il 6 gennaio con un concerto di pianoforte a quattro mani di Antonella Moretti e Mauro Ravelli e con lo spettacolo In quelle tenebre, con Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco, ispirato all’omonima opera di Gitta Sereny, la giornalista inglese ebrea nota per avere condotto una lunga intervista a Franz Stangl, comandante di campi di sterminio, che muore poche ore dopo la lunga confessione. Anche in questo caso al pubblico presente in sala è riservato un ruolo da protagonista.
I concerti sono previsti alle 18 e le rappresentazioni teatrali alle 19.30.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti, fatte salve eccezioni che verranno segnalate.
E’ sempre possibile visitare la mostra di Amalia Del Ponte e di Anna Maria Del Ponte, oltre ad ammirare Un popolo di volti di Ernesto Treccani di cui nelle righe qui di seguito si rende conto.
Per il sesto anno consecutivo, la Casa della Memoria apre le sue porte per ospitare il CANTIEREMEMORIA.
Ed è un vero e proprio “cantiere” che si propone alla città, nessun altro termine è più adeguato: una mostra, concerti, spettacoli teatrali, laboratori, letture a cura di formazioni teatrali e musicali da tempo operanti sul territorio.
E la nostra umanità va di fatto ritrovata, dopo le lunghe chiusure, il confinamento e anche la solitudine che la situazione provocata dalla pandemia ha causato.
Con una proposta culturale varia, ma fortemente ancorata al tema individuato per questa edizione, l’obiettivo è di indurre ogni persona a essere di nuovo protagonista, a indossare ancora i panni di “spettatore consapevole”.
Ancora una volta Casa della Memoria, sede di ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), di ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, dell’Associazione Italiana Vittime del Terrorismo (AIVITER) e dell’Associazione Piazza Fontana 12 dicembre 1969, si apre alla cittadinanza invitando tutti a una partecipazione attiva, con il forte sostegno dell’amministrazione comunale e del Comitato di gestione della Casa della Memoria.
E così la mostra a cura di Maria Fratelli, Troppo umano disumano umano dedicata al difficile clima di inizio anni Settanta, quelli della Milano segnata dalla strage di piazza Fontana, alla Banca dell’Agricoltura, nel 1969, una ferita forse mai del tutto rimarginata è, fin dal titolo, un primo passo in questa direzione.
Negli spazi della Casa della Memoria saranno esposte alcune sculture di Amalia Del Ponte in dialogo con il dipinto di Ernesto Treccani, Un popolo di volti, normalmente esposto nella sede della Fondazione Corrente ed eccezionalmente ospitato dalla Casa nel periodo del Cantiere. Come molti sapranno, l’opera di Treccani è un grande dipinto con centinaia di volti, quelli dei partecipanti ai funerali delle vittime di piazza Fontana.
Anche Amalia Del Ponte non necessita di grandi presentazioni: artista dalla lunga carriera – fra i suoi mentori Marino Marini e Gillo Dorfles – opera prevalentemente fra Milano e Venezia, dove ha esposto le sue opere anche alla Biennale d’Arte.
Ecco quanto dichiara rispetto ai lavori esposti in questa occasione: “Vedremo in questa esposizione esempi di quanto ancora siamo privi di autentico rispetto verso gli altri, uomini o animali, e verso la Natura… Questo momento storico è tanto importante perché ci potrebbe far riflettere sull’essere umano, disumano, transumano”.
In esposizione pochi pezzi, fra cui la Bilancia della giustizia e Siamo vivi, minerali e smalto su una sola base, densi di significati.
La sorella Anna Maria presenta invece alcuni filmati sempre ispirati agli anni Settanta e un libro-opera d’arte Piombo e bollicine, realizzato in pochi esemplari numerati.
L’organizzazione generale dell’iniziativa è affidata a Tracce, Associazione Culturale. Di recente costituzione, ha come obiettivo principale la creazione di percorsi segnati dalla memoria consegnata alle pietre d’inciampo. Accanto a questo, l’organizzazione di festival e iniziative legate in particolare al teatro.
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero
Il calendario completo è pubblicato sui canali social di Casa della Memoria
Casa della Memoria
via Federico Confalonieri 14, Milano
tel. Casa della Memoria 02 88444102
c.casadellamemoria@comune.milano.it
www.cantierememoria.it
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Instagram: @casadellamemoria
per informazioni
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