https://www.youtube.com/watch?v=HoDmpRBkIzU
“Totem” è il capitolo conclusivo della saga di “Io c’entro con rock”, album che raccoglie l’essenza del cantautore matuziano con 7 brani in equilibrio tra rock e poesia.
Questa canzone raggiunge forse il livello letterario più alto tra le composizioni presenti nel disco.
Questa canzone raggiunge forse il livello letterario più alto tra le composizioni presenti nel disco.
Il testo è a metà tra una intima seduta psicanalitica è un pubblica confessione.
Questa è la celebrazione dell’arte, spesso disprezzata e vista come un demone da esorcizzare.
L’autore appare cattivo ed egoista per chi non coglie il suo fervore artistico.
Ecco che l’artista diventa l’esempio da non seguire, un idolo pagano da cui stare lontano, tanto diverso da quel padre che rappresentava un idolo sacro.
Ma non sempre l’arte è una scelta, spesso e volentieri è condanna da accettare e fare propria.
Questa è la celebrazione dell’arte, spesso disprezzata e vista come un demone da esorcizzare.
L’autore appare cattivo ed egoista per chi non coglie il suo fervore artistico.
Ecco che l’artista diventa l’esempio da non seguire, un idolo pagano da cui stare lontano, tanto diverso da quel padre che rappresentava un idolo sacro.
Ma non sempre l’arte è una scelta, spesso e volentieri è condanna da accettare e fare propria.
Maurizio Ferrandini, cinquantenne sanremese, figlio della città dei fiori e della canzonetta da mainstreamer, è in realtà uno dei tanti fratellini scomodi e mai riconosciuti dal sistema, perché non si è mai uniformato, non si è mai lasciato plasmare dalle mode e da un settore discografico che, per sua natura e storia, tende a corrompere tutti i suoi protagonisti con i generi e le sotto-categorie del pop.
I dischi, Maurizio Ferrandini, nonostante i corteggiamenti di label Indie e produttori alternativi, ha sempre preferito farseli e finanziarseli da soli, a costo di renderli talmente rari da essere quasi introvabili.
Oltre ad una laurea conseguita nel ramo amministrativo, fin da giovanissimo Maurizio si appassiona di grafica, di montaggio video e di liuteria, ma nel frattempo la sua arte originaria non si disperde: Ferrandini diventa polistrumentista e realizza una dozzina di album in circa 10 anni.
Nel 2020, complice il lockdown dell’emergenza sanitaria, incontra “virtualmente” il vecchio amico Luca Bonaffini col quale realizza un format in cinque puntate per Globus Television dedicate alle “storie dietro alcuni vinili d’arte”: si tratta di Mash Up Kult che, andrà in onda durante il Natale successivo, ottenendo un grande successo. Nel 2021, per lo stesso Bonaffini, realizza il videoclip de “Il futuro ero” (singolo del cantautore mantovano) e sarà proprio in quel contesto che riceverà da Luca la proposta per la pubblicazione di un album.