L’angolo delle occasioni
Basato sull’omonimo libro di Silvia Allegri
h. 20:30 Teatro S. Teresa di Verona
Dissipatio F.G.
Nuovi appuntamenti a Verona per l’autore e attore Nicolò Sordo: lunedì 13 dicembre al Teatro S.Teresa e martedì 14 al teatro Camploy. Dopo la vittoria del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”, l’emozione del debutto al Romaeuropa Festival, i due testi di Goldoni e Tondelli riletti con Teatro Da Bar. Due eventi molto diversi che impiegano il teatro come strumento di conoscenza, lotta, consapevolezza e bellezza senza convenzioni. Al Teatro S. Teresa, lunedì 13 si condivideranno temi come: “la mamma, la famiglia, il matrimonio, il divorzio, la religione, il tradimento, le app di incontri, il machismo: sono rimasto molto colpito dal libro di Silvia Allegri, L’angolo delle occasioni – afferma Nicolò – un testo che scorre tra racconto e cronaca, con risate amare, frasi graffianti e grande lucidità. Il mio interesse verso questi temi si è palesato quando a Verona c’è stato il Congresso Mondiale delle Famiglie, nel 2019. Il congresso riuniva nella mia città il movimento globale antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQIA+. Non me la sentivo di stare a guardare, volevo fare qualcosa. Ne è venuta fuori una performance a cui il pubblico poteva partecipare, “Juliet in Utero”, che univa la storia di Giulietta e Romeo di Shakespeare a Rape me dei Nirvana. Mi piace pensare che questo laboratorio aperto a tutti, che condurrò con Silvia e con Enrico Ferrari, sia la continuazione di quell’atto di resistenza. Esamineremo il matrimonio in ogni sua sfaccettatura, sia a livello rituale che a livello culturale. Partiremo sia dal libro “L’angolo delle occasioni” che dalle esperienze personali dei partecipanti, in modo che la restituzione finale del lavoro svolto durante il workshop sia esaustiva, se non a livello di forma, sicuramente a livello di contenuti. In questo momento mi interessano molto di più della forma!
Al teatro Camploy, martedì 14 dicembre Nicolò Sordo sarà in scena con Dissipatio F.G. l’autobiografia in versi di Fabio Garriba tratta da Il fastidio delle parole (ed. La Nave di Teseo) per la regia di Tommaso Rossi. “Era un professore strano – ricorda Nicolò – che andava a fumare con gli studenti, sempre con una faccia un po’ triste. Erano affascinati da lui e scherzavano sul suo conto, dicendo che probabilmente era un regista di film porno. Era moltissime cose, forse troppe per una persona sola: attore, regista, architetto, disegnatore e mille altre. È stato il primo a far conoscere lo spritz a Gianni Morandi, che gli voleva bene e lo chiamava puntualmente per fargli gli auguri di compleanno, attore per il Marco Bellocchio di “Sbatti il mostro in prima pagina” e aiuto regista di Carmelo Bene. Frequentava Federico Fellini, Laura Betti e un sacco di persone che hanno segnato un tempo. Mi affascina la sua figura, come mi affascinano molto le storie dei dissipatori di talento. Adoro queste persone che ne hanno così tanto da non riuscire a gestirlo e bruciano come fuochi d’artificio. Trovo in loro una certa sincerità. La loro grandezza rimane nell’aria, nei posti dove hanno vissuto. Questa incompiutezza permette loro di non morire mai completamente. Hai sempre paura di trovarteli alle spalle, non sai mai se sono morti davvero o se aspettano il momento giusto per mettere a segno il colpo grosso. È un’ombra che appartiene al mio immaginario e questo spettacolo è per me un’occasione per farne la conoscenza. Se l’avessi conosciuto al bar e gli avessi chiesto di parlarmi dei fatti suoi, mi avrebbe sicuramente mandato a quel paese.
La variegata e brillante carriera di Nicolò Sordo è costellata di tantissime esperienze con forti radici umane: “ho collaborato con tantissime persone e ho imparato qualcosa da tutti. Ho imparato molto da quelli che non si perdevano in convenevoli e non avevano paura di farsi vedere per quello che erano, anche fragili.” Lui è l’autore di Camminatori della patente ubriaca, non solo vincitore del premio di drammaturgia “NdN Network” (2016), portato in scena in tutta Italia, con un brillante debutto al Piccolo di Milano all’interno di Tramedautore, apprezzato da pubblico e critica. Lo spettacolo è stato realizzato a cura della Scuola Elementare del Teatro di Napoli con la supervisione di Davide Iodice. Come scrittore Nicolò sta portando in giro Col Angeles, un libro con lo pseudonimo Niki Neve: “un alter ego che mi sono creato per poter scrivere questi racconti, che mi riguardano forse troppo da vicino, è il mio luogo di origine, Colà, un paese di villeggiatura sul lago di Garda che d’estate è assaltato dai turisti e d’inverno è lasciato a sé stesso”. Dal teatro al cinema: sul set con Gabriele Salvatores o come autore e regista; recente è “A godsend / La pacchia” (2021), selezionato in vari festival tra cui Lift Off Global Network e Bridge Film Festival. La musica è uno degli ambienti dove Nicolò si muove agevolmente non ultima la sua collaborazione al fortunato Mother Afrika di Roberto Zanetti e sarà di prossima pubblicazione un concept che segue il filo di Col Angeles.
Sono un discreto copiatore di situazioni reali: l’80% di quello che scrivo è vero. Adoro Salinger, Gabriel Garcìa Marquez, Romain Gary e Virginie Despentes.