da Carlo Lorenzini
con Gaia Imbasciati, Edoardo Massai, Niccolò Pangaro
scene Carlo De Marino
costumi e maschere Elena Bianchini
uno spettacolo di Pier Paolo Pacini
Durata: 90 minuti.
Pinocchio è un eroe universale, una metafora dell’uomo. È il nostro lato oscuro e meraviglioso. È un sogno e un’illusione che nasce da un mondo fiabesco dove una Fata è in apparenza capace di soddisfare i sogni di un burattino; ma la verità è un’altra.
Per chi si ferma alla prima lettura, la favola ha tutti i connotati tipici del lieto fine, ma a chi indaga più a fondo non può sfuggire una realtà diversa, quella che Pier Paolo Pacini nel suo Pinocchio da Carlo Lorenzini, in scena al Teatro della Pergola da martedì 7 a domenica 12 dicembre (martedì – sabato, ore 20.45; giovedì, ore 18.45; domenica 15.45) con le giovani attrici e i giovani attori del Corso ‘Orazio Costa’ della Fondazione Teatro della Toscana, mostra tra meraviglia e incubo: la vicenda di Pinocchio non è felice (e questa realtà ci colpisce come un boomerang), perché egli viene tradito da chi lo spinge al cambiamento, tradito fino alle estreme conseguenze, perché il burattino Pinocchio alla fine della storia non c’è più. La sua non è una trasformazione, Pinocchio non diventa un bambino, ma la concretizzazione/nascita del bambino prevede la scomparsa, la fine, la morte del burattino.
Lo spettacolo nasce da un percorso di approfondimento e studio iniziato a fine 2020. Il lavoro ha portato da un Pinocchio burattino che ci diverte a un Pinocchio bambino che ci fa riflettere, che ci guarda e ci chiede il perché delle promesse non mantenute, delle nostre negligenze e della nostra indifferenza verso i bisogni dell’infanzia. Un Pinocchio, questo, che affronta il significato apparente del libro e lo ribalta: da storia edificante per bambini a fiaba dark per adulti.
La storia che Pacini racconta sfugge quindi a un finale “accomodante”, insistendo con grande forza di sintesi su un ricco ventaglio di stili e di “maniere” stranianti – compreso il ricorso all’uso del teatro di figura – testimonianza di un lungo processo di lettura e di assimilazione.
La grandezza di questo testo è nella sua intrinseca capacità di far riflettere su un tema che non è solo quello dell’infanzia, ma che riguarda più in generale l’essere umano: tutti lottiamo come burattini per il nostro posto nel mondo.
Le poesie di Eduardo, in prima nazionale nel Saloncino ‘Paolo Poli’ martedì 7 e mercoledì 8 dicembre, ore 18.15, è il recital letterario in un tempo di e con Ugo De Vita con letture tratte dalla raccolta omonima pubblicata da Einaudi. È un teatro di poesia che rientra nell’ambito del progetto Per amor dei poeti e vede al violino Fabio Consiglio, alla chitarra Filippo Masi, con la partecipazione di Maurizio Brunetti, Enea De Vita (anche aiuto regia).
Spiega Ugo De Vita: «Eduardo De Filippo non lasciò mai né trascurò di scrivere in versi. Molte delle sue liriche anticiparono o ebbero origine dai suoi celebri testi per il teatro. Autodidatta e lettore formidabile, Eduardo seppe riconoscere nel tempo in cui la stagione della poesia fu dominata dalla espressione ermetica un proprio metodo di scrittura che guardava al primo novecento e alla espressione naturalistica.
Visse amicizie intense coi poeti oltre che con alcuni magnifici interpreti della scena. Il suo rapporto con Pier Paolo Pasolini fu una pagina che si tradusse poesia, come fu per Anna Magnani splendida attrice di cinema e teatro. La musica del recital è un omaggio garbato alla tradizione della canzone napoletana tanto cara a Eduardo e si intreccia con l’uso di voci fuori campo registrate per questa ‘prima’».
Ugo De Vita è figlio d’arte. A Eduardo ha dedicato La poesia dei De Filippo e Vita di Eduardo (Del Manto Editore), ha diretto in teatro Luigi De Filippo oltre venti anni fa al Teatro Flaiano di Roma, suo padre Franco De Vita (Napoli 1939 – Roma 2012) ha lavorato a lungo in compagnia con Eduardo e ha fatto parte della Compagnia che Eduardo portò in Rai per la prima edizione in bianco e nero del repertorio delle sue commedie e dello sceneggiato Peppino Girella.
Per amor dei poeti è un progetto interdisciplinare di studi, ricerca, musica, poesia e teatro rivolto a tutti.
Il progetto ha origine da una performance a cura di Ugo De Vita con Gabriele Lavia del 2014, quando in occasione della Notte Bianca della poesia al Teatro della Pergola, i due attori erano accanto ad alcuni tra i maggiori poeti del panorama letterario nazionale.
I poeti leggono sé stessi, era stata la scelta intrapresa allora, dando vita in due serate a quelle che furono autentiche ‘maratone di poesia’, come si usava fare negli anni settanta.
Oggi che questo tempo ci ha tenuto distanti ma ci ha portato anche ad apprezzare una riscoperta della lettura silenziosa e a voce alta, obiettivo dell’ideatore Ugo De Vita è la ripresa dell’aspetto della divulgazione e poi la messinscena, cioè riproporre testi di riconosciuto valore con corredo di musiche dal vivo e musiche registrate e fuori campo.
Si dà voce a Eduardo De Filippo e, nel prossimo anno, anche a Giorgio Caproni (22-23 febbraio) e a Pier Paolo Pasolini (8-9 marzo), l’uno a centodieci anni e l’altro a cento anni dalla nascita.
Biglietti Teatro della Pergola – Sala Grande
Intero
40€ Platea, 32€ Palco, 24€ Galleria
Ridotto Over 60 (tranne la domenica)
35€ Platea, 28€ Palco, 19€ Galleria
Ridotto Under 30 (tranne la domenica)
28€ Platea, 23€ Palco, 17€ Galleria
Ridotto Soci UniCoop Firenze (solo mercoledì e giovedì – massimo 2 biglietti a tessera)
33€ Platea, 26€ Palco, 19€ Galleria
Ridotto Abbonati Teatro della Toscana (tutti i giorni, massimo 4 biglietti a tessera)
31€ Platea, 24€ Palco, 18€ Galleria
Soci UniCoop Firenze: solo nei giorni di mercoledì e giovedì, massimo due per tessera in Biglietteria di prevendita o nei punti vendita Unicoop ad esibizione della tessera socio.
Biglietti Teatro della Pergola – Saloncino
Intero
18€
Ridotto Over 60 / Under 30 / Abbonati Teatro Della Toscana / Soci Unicoop Firenze
15€
Soci UniCoop Firenze: solo nei giorni di mercoledì e giovedì, massimo due per tessera in Biglietteria di prevendita o nei punti vendita Unicoop ad esibizione della tessera socio.