Mercoledì 15 dicembre alle ore 21.00 il Teatro Biblioteca Quarticciolo presenta il documentario Quarticciolo. La vita attorno a un tavolo di Teatro delle Ariette, regia Alberto Caviglia, progetto speciale TBQ2020. Il progetto è frutto di
una residenza artistica del Teatro delle Ariette ospitata al Teatro Biblioteca Quarticciolo nel settembre 2020 quando per venti giorni ha fatto incursione nel quartiere con megafoni e bar ambulanti. Per quattro sere la compagnia ha poi allestito TEATRO NATURALE? Io, il couscous e Albert Camus in quattro cortili diversi del Quarticciolo, trasformandoli in immaginari caffè mediterranei, servendo al pubblico vino, mandorle, focaccia e couscous. Al termine di ogni replica la compagnia romagnola ha chiesto ospitalità ad una famiglia del Quarticciolo dove sono proseguite le chiacchiere e la discussione intorno al tema dello straniero, sempre fedelmente seguiti dalla videocamera di Alberto Caviglia. Il risultato è appunto il documentario Quarticciolo. La vita attorno a un tavolo prodotto dal Teatro Biblioteca Quarticciolo. Obiettivo principale del progetto è la legittimazione di una comunità allargata, quella degli abitanti del quartiere che si fonde con gli spettatori fedeli del teatro, forte e bisognosa di relazioni umane sincere che solo certe pratiche teatrali possono favorire e garantire e che l’epoca che stiamo vivendo richiama come necessari e urgenti ancor più di prima.
Nei giorni seguenti, dal 16 al 19 dicembre alle ore 21.00 la compagnia Teatro delle Ariette è in scena con Trent’anni di grano. Autobiografia di un campo, uno spettacolo con cena per un massimo di quaranta persone per replica.
Scrive Stefano Pasquini: “Paola e io siamo sposati dal 18 giugno 1989 e da allora viviamo in campagna, alle Ariette, un piccolo podere sulle colline a sud-ovest di Bologna, in Valsamoggia. Siamo attori e contadini. Coltiviamo la terra, il grano e lo trasformiamo in pane. Non per venderlo, ma per mangiarlo ogni giorno e condividerlo con gli spettatori che incontriamo durante i nostri spettacoli. Forse per questo ci hanno proposto di creare un nuovo spettacolo per Matera 2019 ispirato ai pani del Mediterraneo. E noi abbiamo deciso di scrivere un diario di vita quotidiana nel corso dell’estate 2019 (dal 18 giugno al 21 settembre), la trentesima estate vissuta alle Ariette, per raccontare attraverso il grano il nostro presente. Raccontare il presente con le sue contraddizioni, le intolleranze non solo alimentari, il rapporto con la terra, gli animali, le piante e gli uomini, il rapporto con la società nella quale tutti noi viviamo”.
Così è nato Trent’anni di grano. Quaranta spettatori seduti attorno a un grande tavolo basso a forma di U. La compagnia al centro, seduti a terra su un pavimento coperto di chicchi di grano, prepara e cuoce le tigelle (un piccolo pane tipico del nostro territorio), legge le parole del diario. La luce delle candele, nient’altro. Molto lontana l’eco di un’orchestra che suona Summertime. Tre mesi di diario, trent’anni di vita. Forse uno spettacolo. Forse una veglia, come nelle notti d’estate, sotto le stelle, quando ci sentiamo piccoli, molto piccoli, granelli di polvere in mezzo ai campi.