Venerdì 10 dicembre 2021 alle ore 20.45 alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino ritorna la Compagnia EgriBiancoDanza con Scacco Matto – Altre distanze in nuovi orizzonti, uno spettacolo di danza contemporanea che vuole sfidare, vincere e piegare a sé ogni limite che l’emergenza sanitaria covid-19 ha imposto attualmente al mondo dello spettacolo.
L’arte non si annulla ma si trasforma, ed ancor di più la danza. Il coreografo Raphael Bianco con la Compagnia EgriBiancoDanza, nonostante le nuove regole sul distanziamento fra gli artisti in scena, si interroga non solo sui limiti ma sulle opportunità delle attuali costrizioni, per rimodulare e ricreare nuove danze che nei limiti normativi, riescano comunque a farsi veicolo di messaggi, sentimenti, riflessioni, attraverso soluzioni coreografiche inedite, nuovi orizzonti creativi che metabolizzano le restrizioni per offrire arte.
Ecco, quindi, un dittico di danza contemporanea, dinamico, poetico e suggestivo dove al centro della ricerca coreografica è l’uomo con le sue inquietudini, battaglie e speranze. Un programma modulabile e adattabile a qualsiasi spazio anche in forma ridotta, due balletti, Feroce Partita e (Quartetto) per la fine del tempo, dalle atmosfere differenti ma con un comune denominatore: l’uso delle distanze come elemento propulsore della ricerca coreografica.
E mentre il balletto “Feroce Partita” fu creato nel 2006 ed ha girato i principali Festival di danza in Italia e in Europa, e di cui oggi viene riproposta in una nuova dimensione dove la distanza impone nuove soluzioni e variazioni rispetto alla coreografia originale, “(Quartetto) per la fine del tempo” è un balletto creato nel 2020 e affonda le radici nell’esperienza emergenziale che ha travolto la nostra società con la Pandemia del Covid-19, per poi evolvere in qualcosa che travalica l’attualità e si fa veicolo di nuove suggestioni.
Feroce Partita, creato su musiche di uno fra i più interessanti compositori della musica del nostro tempo, John Cage, integrate dai ritmi suggestivi, marziali e travolgenti di percussioni tradizionali giapponesi, e dall’intimità dei preludi di J. S. Bach, si ispira all’antico gioco indiano degli scacchi, metafora, in questo contesto, delle strategie di guerra e della manipolazione occulta. L’intero spettacolo è stato concepito per uno spazio a pianta centrale ed è però realizzabile anche in palcoscenici tradizionali.
(Quartetto) per la fine del tempo è ispirato all’omonima partitura di Olivier Messiaen, la parola quartetto rimane però fra parentesi poiché questo lavoro coreografico si rimodula a seconda degli spazi e può espandersi come restringersi a seconda delle necessità e delle possibilità logistiche sia in termini di spazio che di numero di danzatori, grazie alla sua struttura coreografica: una scrittura aperta alle circostanze. Quattro personaggi fluttuano ognuno su una propria isola, preparano in solitudine il proprio corpo per affrontare gli altri, a dovuta distanza, nella misteriosa e affascinante impossibilità di toccarsi. I danzatori rendono il Quartetto per la fine del tempo un lavoro coreografico che vuole abbattere barriere e affermare il valore della danza anche mutilata e limitata nella sua libertà. La danza costretta viene rinnovata ad ogni rappresentazione grazie ad una partitura coreografica che ne permette soluzioni ed esiti differenti con un numero variabile di interpreti a seconda delle occasioni. In questo balletto viene utilizzato parte del Quartetto originario a cui vengono accostati alcuni brevi brani cameristici di Ezio Bosso, pianista e compositore di profonda sensibilità e umanità recentemente scomparso. Olivier Messiaen compose il quartetto in situazione di grande difficoltà e prigionia durante la seconda guerra mondiale (Campo di concentramento di Görlitz in Polonia), Raphael Bianco si riallaccia idealmente a quella emergenza per metabolizzare quella di questo tempo, o meglio, per focalizzare l’attenzione sul passaggio fra il tempo che fu e quello che verrà, in uno spazio temporale dove tutto è possibile intriso di incertezza ma anche di speranza: un’umanità che agisce in prospettive inconsuete, inquieta, trasformata e fremente verso nuovi orizzonti.
Scacco Matto – Altre distanze in nuovi orizzonti
Ideazione e coreografia Raphael Bianco
Light design e stage concept Enzo Galia
Assistente alle coreografie Elena rolla
Maitre de ballet Vincenzo Galano
Feroce Partita
Musiche J.Cage, J.S.Bach e Percussioni tradizionali giapponesi
Danzatori: Elisa Bertoli, Maela Boltri, Vincenzo Criniti, Marco della Corte, Carola Giarratano, Cristian Magurano, Oksana Romaniuk, Elia Santonastaso, Maya Takebayashi, Davide Stacchini
(Quartetto) per la fine del tempo
Musiche Ezio Bosso, Olivier Messiaen
Danzatori: Elisa Bertoli, Vincenzo Criniti, Carola Giarratano, Cristian Magurano
La Stagione Itinerante de IPUNTIDANZA 2021/2022 è realizzata con il patrocinio di: Città di Torino, Città di Moncalieri, Città di Vigliano Biellese, Città di Verbania, Città di Cuneo e con il sostegno di: MIC – Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Fondazione CRT, Fondazione CRB, Fondazione CRC, TAP, Città di Moncalieri
La Stagione Itinerante de IPUNTIDANZA 2021/2022 focus Torino-Moncalieri è in collaborazione con: Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Associazione COORPI, Officina della Scrittura, Aurora
Media partner della Rassegna Interscambi Coreografici: Il Biellese, Radio Energy, Sipario, DanzaSi, La Guida.
Info e Prenotazioni: www.casateatroragazzi.it – Tel. 011 19740280 / 389 2064590
BIGLIETTI: Intero € 13 Ridotto € 11 (over 65, abbonati stagione 2019/2020, associazioni e CRAL convenzionati) Ridotto giovani € 8 (dai 14 ai 25 anni) Ridotto ragazzi € 7 (under 14) Ridotto Studenti € 6 (riservato agli allievi della SCUOLA DI TEATRO 2020/2021)