Per il ventennale della Fondazione Accademia Teatro alla Scala e il trentennale della Fondazione Milano per la Scala
IL GALA DELL’ACCADEMIA. UN SOGNO LUNGO VENT’ANNI SCUOLA DI BALLO, CORO DI VOCI BIANCHE e ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALADONATO RENZETTI, direttore con la partecipazione di MARTINA ARDUINO, prima ballerina del Teatro alla Scala
MATTIA SEMPERBONI, ballerino solista del Teatro alla Scala
ENKELEDA KAMANI, CHIARA ISOTTON, NINO MACHAIDZE, FATMA SAID, soprano CATERINA PIVA, mezzosoprano
CHUAN WANG, tenore MASSIMO CAVALLETTI, baritono
Domenica 12 dicembre 2021 alle 20.00 il Teatro alla Scala celebra con un grande Gala la sua Accademia, di cui ricorre il ventennale della nascita come Fondazione. Una serata speciale, animata da ex allievi divenuti ormai artisti riconosciuti o in crescente ascesa. Accompagnati dall’Orchestra dell’Accademia, accanto agli allievi di oggi della Scuola di Ballo e del Coro di Voci Bianche, si esibiranno Martina Arduino e Mattia Semperboni, prima ballerina e ballerino solista del Teatro alla Scala, e cantanti che hanno conquistato le platee di tutto il mondo come il soprano Nino Machaidze e il baritono Massimo Cavalletti, o che si stanno sempre più affermando come i soprani Fatma Said e Chiara Isotton, al fianco di chi ha da poco, ma già brillantemente, intrapreso una carriera di successo come il soprano Enkeleda Kamani, il mezzosoprano Caterina Piva e il tenore Chuan Wang.
Sul podio dell’Orchestra torna un direttore di straordinaria esperienza come Donato Renzetti, che ha recentemente condotto al successo i giovani scaligeri in due concerti negli Emirati Arabi ad Expo 2020 Dubai e ad Abu Dhabi. Per il Maestro è un ritorno anche al Teatro alla Scala, dove ha iniziato la sua lunga carriera, quando, ancora adolescente, è entrato in orchestra come percussionista.
La serata, che celebra anche il trentennale della Fondazione Milano per la Scala, da sempre vicina alla Scuola scaligera, sarà inoltre l’occasione per raccogliere fondi affinché l’Accademia possa proseguire nella propria missione, volta a far crescere giovani di talento sostenendoli concretamente nel loro percorso di formazione.
Una missione che risale in realtà al 1813, anno in cui, con la creazione della Scuola di Ballo, nasce la vocazione del Teatro milanese a coltivare un vivaio di talenti destinati a calcare i palcoscenici più importanti del mondo. La storia dell’Accademia scaligera vanta dunque oltre 200 anni e, dopo la nascita nel 1946 della Scuola di canto (dal 1953 scuola de “I Cadetti della Scala”) e negli anni ’70 del Corso di scenografia, è per volontà del Sovrintendente Carlo Fontana che, in seguito al progressivo allargamento dell’offerta didattica del Teatro alla Scala durante gli anni ’90, l’Accademia nel 2001 assume l’attuale fisionomia, come Fondazione, con la distribuzione dei corsi in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) e oltre trenta proposte formative
che abbracciano tutte le professioni legate allo spettacolo dal vivo.
Oggi l’Istituzione, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, accoglie studenti provenienti da ogni parte del mondo. Ne sono Soci Fondatori, oltre al Teatro alla Scala, Regione Lombardia, Comune di Milano, Camera di Commercio di Milano, Intesa Sanpaolo, Fondazione Milano per la Scala, Fondazione Bracco, Fondazione Berti, Università Commerciale Luigi Bocconi.
IL GALA
Il Gala si apre con tutti gli allievi della Scuola di Ballo chiamati a cimentarsi nella Presentazione ideata dal Direttore del Dipartimento Danza Frédéric Olivieri sugli Études di Carl Czerny, in una serie di esercizi sempre più impegnativi in base al livello di preparazione raggiunto.
Segue Enkeleda Kamani, soprano di origine albanese diplomatasi nel 2019, anno in cui è stata una splendida Gilda alla Scala accanto a Leo Nucci e recentemente applaudita sullo stesso palcoscenico ne L’Italiana in Algeri nel ruolo di Elvira. Nei prossimi mesi sarà ancora Gilda alla Royal Opera House di Muscat e Despina nel Così fan tutte al Teatro Filarmonico di Verona. A lei è affidata l’interpretazione di Quel guardo il cavaliere dal Don Pasquale di
Donizetti.