La quarta proposta nel luogo del contemporaneo vicentino ci porta alla scoperta delle paure più profonde che emergono diventando adulti e a interrogarci sull’esistenza, risvegliando la parte più fragile e conservatrice
“Una persona può passare la sua vita a fare lo stesso lavoro, stare nella stessa relazione, vivere nella stessa città, senza mai farsi domande. Poi a un certo punto fa come un passo indietro, o di lato, si guarda da fuori e si chiede: perché sono qui? Quand’è che ho deciso che questo sarebbe stato il resto della mia vita?” Domande che Amor Vacui porterà in scena con una riflessione profonda offerta al pubblico venerdì 3 dicembre alle 21 al Teatro Astra di Vicenza.
In “Tutta la vita“, infatti, l’ultimo spettacolo ideato dalla compagnia nata a Padova nel 2010, gli spettatori saranno condotti da Lorenzo Maragoni, Andrea Bellacicco ed Eleonora Panizzo alla scoperta delle proprie paure, risvegliando la parte più fragile e conservatrice che ha una lista solida di ragioni buone per chiedersi se “ormai è troppo tardi”; “ho investito troppo”; “non saprei cos’altro fare”; “da dove ricomincio”. Una generazione di 35/40enni si interroga sulla propria esistenza: “Possiamo dirci di essere qui – nel nostro lavoro, nella nostra relazione, nella nostra città, in questo supermercato bloccati improvvisamente davanti a uno scaffale nella scelta impossibile tra due zuppe surgelate identiche – come conseguenza delle nostre storie passate, delle biografie, di dove siamo nati, delle scelte che abbiamo fatto nelle nostre vite fino a questa sera (“siamo qui perché è successo questo”); ma possiamo percepirci anche come punto di partenza del resto della nostra vita. E per passare dalla prima alla seconda modalità esistenziale, è necessario fare la cosa che come esseri umani siamo meno organizzati per fare: cambiare”.
“Tutta la vita”, prodotto da La Piccionaia con il Teatro Stabile del Veneto e il Teatro Metastasio di Prato, con la regia di Lorenzo Maragoni, neoeletto campione italiano di poetry slam 2021 alle finali nazionali di poetry slam (poesia orale e performativa) Metronimìe al Festival di Poesia Performativa a Torino, è il primo spettacolo di una trilogia di lavori che avrà come tema tre domande impossibili: “in questo spettacolo il centro è Come si vive con sé stessi nei prossimi due sarà Come si vive con gli altri e Che senso ha una vita con la morte alla fine”, spiega la compagnia. “Sono domande quasi scomparse dal tempo presente. Crediamo che il teatro abbia la possibilità di riportarle al centro: alla rilevanza, e alla conversazione. Abbiamo il diritto e il dovere di negare la percezione di poter vivere tante vite, di dirci che questa ormai è andata così, ma nella prossima faremo tutto in modo diverso. La vita è una, ed è sempre tutta alle nostre spalle: è sempre tutta davanti a noi”.
La quarta proposta della rassegna Terrestri 2021-2022, la stagione del contemporaneo curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto, dopo “Intimità” del 2018 riporta sul palco Amor Vacui, realtà indipendente nata nel 2010 e basata a Padova, affermata nella scena teatrale nazionale, menzione speciale al Premio Scenario 2017.
Lorenzo Maragoni, nato a Terni nel 1984, è interessato a un teatro sia classico sia di ricerca, anche di indagine sociale. Al centro del suo lavoro, in particolare, troviamo temi cruciali per la generazione dei giovani adulti come il precariato, la vita universitaria, la procrastinazione. Non manca anche la rilettura di testi shakespeariani, della tradizione veneta, legati ad eventi storici come la prima guerra mondiale. L’artista concentra l’attenzione sull’operare con gruppi di attori, sull’interazione con la cittadinanza e sulla costruzione di drammaturgie che prendano spunto dalla vita di tutti i giorni e dai fatti che accadono quotidianamente, come in Universerìe (2016-19), progetto che ha coinvolto gli studenti dell’Università di Padova, con un occhio di riguardo sui meccanismi del comico e della commedia.
Un ulteriore percorso interessante anche per gli spettatori curiosi di Astraclub, che di volta in volta affrontano un viaggio guidato tra le varie tematiche toccate dagli spettacoli in calendario. Un’attività per mantenere un contatto costante con il pubblico, in un dialogo aperto e continuo, elemento centrale nelle attività promosse da La Piccionaia.
I biglietti sono in vendita al costo di 15 euro per l’intero, 12 euro per il ridotto e 10 euro per i gruppi con minimo dieci persone.
Un aiuto per ripartire!
Il Teatro Astra riprende la sua attività dopo essere stato chiuso per parecchi mesi a causa dell’emergenza Covid-19. Una chiusura che ha messo in seria difficoltà tutto il mondo dello spettacolo, che lavora costantemente davanti e dietro le quinte. È possibile contribuire alla ripartenza, per riprendere tutti insieme a dare vita al teatro con progetti e attività rivolti alla comunità, acquistando un “biglietto sostenitori” (al costo di 25 euro) con il quale ricevere la stampa d’artista “I wish I could kiss”, numerata e in edizione limitata, autografata da Stefano Questorio, immagine su polaroid simbolo della rassegna.
Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725,info@teatroastra.it, www.teatroastra.it.
Per verificare la disponibilità di parcheggi limitrofi consultare il sito http://www.aimmobilita.it/it/mobilita/auto.