Teatro della Pergola
- 3 – 6 febbraio | Sala Grande
(giovedì – sabato, ore 20.45; domenica ore 15.45)
Esclusiva nazionale
Robert Wilson / Cocorosie
JUNGLE BOOK
da “Il libro della giungla” di Rudyard Kipling
una creazione Théâtre de la Ville − Paris
regia, scene e luci Robert Wilson
musica e testi CocoRosie
costumi Jacques Reynaud
co-regia Charles Chemin
collaborazione alla scenografia Annick Lavallée-Benny
collaborazione al disegno luci Marcello Lumaca
collaborazione alla creazione dei costumi Pascale Paume
sound designer Nick Sagar
make up design Manu Halligan
direzione musicale Douglas Wieselman
con Heza Botto, William Edimo / Gaël Sall, Naïs El Fassi, Yuming Hey, Laetitia Lalle Bi Benie, Valia Beauvieux, Olga Mouak, Nancy Nkusi, François Pain-Douzenel
musicisti Vincent Leterme, Asya Sorshneva, Tez, Douglas Wieselman
scene, accessori e costumi realizzati da Atelier del Théâtre du Châtelet, Paris
protesi realizzate da Daniel Cendron
produzione Théâtre de la Ville – Parigi
coprodotto da Les Théâtres de la Ville de Luxembourg (Luxembourg – LU), Les Nuits de Fourvière, Festival international de la Métropole de Lyon (Lyon – FR), Düsseldorfer Schauspielhaus (Düsseldorf – DE), Manchester International Festival (Manchester – UK), Teatro della Pergola (Firenze – IT), deSingel (Antwerp – BE), Festspielhaus St. Pölten (St. Pölten – AT)
in collaborazione con EdM Productions
foto di scena Lucie Jansch
Spettacolo in francese, canzoni in inglese, sottotitoli in italiano.
Un’opera per tutte le età, una favola sull’umanità e un inno alla differenza.
Il visionario regista Robert Wilson unisce le forze con il surreale duo CocoRosie – è la loro quarta collaborazione in teatro – per un’entusiasmante rivisitazione del famoso romanzo di Kipling Il libro della giungla. Jungle Book è un progetto avviato dal Théâtre de la Ville di Parigi, coprodotto dal Teatro della Pergola di Firenze, presentato in anteprima mondiale al Grand Théâtre du Luxembourg il 26 aprile 2019. Un cast di giovani musicisti / interpreti abita gli splendidi paesaggi di Wilson e il suono unico delle CocoRosie in una produzione di teatro musicale pensata per il pubblico e le famiglie.
Il romanzo di Kipling ha avuto infinite rappresentazioni nel corso degli anni. Il mondo che Kipling ha creato ha intrattenuto generazioni di bambini e adulti che hanno scoperto questo classico indimenticabile nelle sue numerose rappresentazioni artistiche. Le parole dello scrittore britannico si materializzeranno attraverso la capacità di Wilson di creare visioni inaspettate e astratte che spesso guardano il mondo attraverso gli occhi di un bambino.
Uno spettacolo che spiega tutto il genio di questo artista unico come un manifesto di ciò che il Théâtre de la Ville e il Teatro della Pergola difendono in termini di creazione per tutto il pubblico. Come diceva Baudelaire: “Il genio non è altro che l’infanzia riconquistata a piacimento”.
- 8 febbraio ore 20:45, 11 febbraio ore 17.45 e 13 febbraio, ore 20.45.| Saloncino ‘Paolo Poli’
Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions
Elio Germano
COSÌ È (O MI PARE)
Una riscrittura per realtà virtuale di “Così è (se vi pare)”
di Luigi Pirandello
adattamento e regia Elio Germano
con Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli
con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca
sound design Gabry Fasano
costumi Andrea Cavalletto
vr supervisor e final design Omar Rashid
in collaborazione con il Laboratorio d’arte del Teatro della Pergola
puppet Eugenio Casini
prodotto da Pierfrancesco Pisani, Alessandro Mancini, Omar Rashid, Luca Fortino, Elio Germano
le riprese si sono svolte presso la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi e il Teatro della Pergola di Firenze
la produzione ringrazia Benedetta Cappon, Artisti 7607, Iman Pisani, Alfredo D’Adamo, Elena Bianchini, Gerardo Gondi, Luca Viola, Valentina Di Cesare, Giacomo Gandossi, Martina Rojas Chaigneau, Francesco Esposito, Margherita Landi, Matilde Arrighi, Duccio Cecchi, Ettore Bettarelli, Gilda, Didì
Così è (o mi pare) è una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, adattato e diretto da Elio Germano, anche interprete di Lamberto Laudisi.
In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa il testo di Luigi Pirandello che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”: un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia con “protagonista” la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste.
Così è (o mi pare) cala il lavoro pirandelliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena. Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all’interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all’interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. Si apre così la possibilità di un’esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione sul tema pirandelliano di cosa sia reale e cosa sia vero.
La prospettiva è duplice: individuale e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.
- 12 – 18 febbraio | Sala Grande
(sabato ore 20.45; domenica ore 15.45; martedì, mercoledì, venerdì, ore 20.45; giovedì ore 18.45)
Teatro Franco Parenti
Filippo Timi
MRS. FAIRYTALE
Non si torna indietro dalla felicità
di Filippo Timi
con Emiliano Coltorti
costumi Fabio Zambernardi
assistenti alla regia Beatrice Cazzaro, Daniele Menghini
macchinista Alberto Accalai
capo elettricista Gianni Gajardo
elettricista Cristiano Cramerotti
fonico Domenico Ferrari
sarta Chiara Lo Mauro
truccatore Enrico Maria Ragaglia
amministratrice di compagnia Carlotta Pircher
scene costruite presso il laboratorio del Teatro Franco Parenti
graphic designer Riccardo Renzi
Mrs. Fairytale
incontra la Favola della verità.
Filippo Timi torna a interpretare l’iconica casalinga anni ‘50 già protagonista con Lucia Mascino e Luca Pignagnoli di Favola, lo spettacolo prodotto dal Franco Parenti nel 2011 diventato anche un piccolo cult cinematografico nel 2017.
La storia riparte da Capodanno. Ma è un Capodanno che si ripete, come nel Giorno della Marmotta, è una rappresentazione senza tempo.
«È quasi mezzanotte… potrei uscire, andare a ballare ubriacarmi e forse passare persino una superficiale e una banale serata; invece, no… io da qui non mi muovo!» esordisce così Mrs. Fairytale, che, rimasta sola in casa (il marito Stan è in viaggio per affari), passa il tempo parlando con il suo cagnolino impagliato o al telefono con la mamma.
Fuori la città è invasa da una mandria impazzita di drogati di coca cola, dentro la casa invece, da un po’ di tempo succedono cose molto strane.
La più stravagante di tutte accadrà proprio quella notte.
Si tratta dell’incontro incredibile e surreale con un uomo invisibile, interpretato da Emiliano Coltorti, a seguito del quale, per combattere e vincere la sua sofferenza perpetua «aggrappata con le unghie posticce ad una posticcia posticcia realtà», Mrs.Fairytale prenderà una decisione estrema e definitiva, l’ennesima.
- 15 – 16 febbraio | Saloncino ‘Paolo Poli’
(ore 17.15)
Prima Nazionale
Alice in cerca di teatro no-profit
nell’ambito del progetto “Per amor dei poeti”
Ugo De Vita
BIGLIETTO LASCIATO PRIMA DI NON ANDARE VIA
Recital letterario in un tempo
dalle raccolte poetiche di Giorgio Caproni
di, allestimento, regia Ugo De Vita
con la partecipazione di Filippo dell’Arte
aiuto regia Enea De Vita
Ugo De Vita
legge Giorgio Caproni. A centodieci anni dalla nascita, un recital letterario in un tempo su una tra le più alte voci del Novecento italiano. Economia delle parole, fastidio per la verbosità spesso connessa alla pratica poetica italiana. Attenzione all’essenzialità del dettato: non “parola pura” in senso ungarettiano, ma “parola netta”. Elementare. Questa la poesia di Caproni, precisa e puntuale, che aderisce ad aspetti concreti: questo è l’unico modo per catturare i fragili e fuggenti aspetti della vita.
La città, la madre, il viaggio. Queste le tre grandi tematiche della poetica di Caproni: e come la sua scrittura, anch’esse semplici ed essenziali. Tutte e tre possono essere ricollegate al tema più ampio dell’esilio, tanto caro alla letteratura italiana del dopoguerra.
Lo spettacolo fa parte di Per amor dei poeti, un progetto interdisciplinare di studi, ricerca, musica, poesia e teatro rivolto a tutti. Il progetto nasce da una performance a cura di Ugo De Vita con Gabriele Lavia del 2014, quando, in occasione della Notte Bianca della poesia al Teatro della Pergola, i due attori erano accanto ad alcuni tra i maggiori poeti italiani. I poeti leggono sé stessi, era stata la scelta di allora.
Oggi che questo tempo ci ha tenuto distanti, ma ci ha portato anche ad apprezzare una riscoperta della lettura silenziosa e a voce alta, l’obiettivo è la ripresa dell’aspetto della divulgazione e poi la messinscena, cioè riproporre dal vivo testi di riconosciuto valore.
La giornata a Caproni è preceduta da un incontro con il pubblico, a ingresso libero, l’11 febbraio, ore 17.30, sempre nel Saloncino ‘Paolo Poli’.
- 22 – 27 febbraio | Sala Grande
(martedì – sabato, ore 20.45, giovedì, ore 18.45; domenica ore 15.45)
Teatro di Napoli, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Teatro della Toscana
Renato Carpentieri, Imma Villa
PIAZZA DEGLI EROI
di Thomas Bernhard
regia Roberto Andò
traduzione Roberto Menin
con Betti Pedrazzi, Silvia Ajelli, Paolo Cresta, Francesca Cutolo, Stefano Jotti, Valeria Luchetti, Vincenzo Pasquariello, Enzo Salomone
scene e disegno luci Gianni Carluccio
costumi Daniela Cernigliaro
suono Hubert Westkemper
produzione Teatro di Napoli, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Fondazione Teatro della Toscana
diritti di rappresentazione Suhrkamp Verlag – Berlino
rappresentata in Italia da Zachar International – Milano
foto di scena Lia Pasqualino
Feroce critica della classe politica del suo paese, colpevole di non aver mai veramente tagliato col passato nazista, Piazza degli Eroi (Heldenplatz), ultimo testo teatrale di Thomas Bernhard, è considerato uno dei più grandi scandali teatrali nella storia dell’Austria del dopoguerra.
Scritto nel 1988, è una sorta di testamento teatrale e politico che all’epoca fu associato al testamento personale dell’autore (morto il 12 febbraio 1989), dove era disposto il divieto di pubblicazione e messinscena delle sue opere nel proprio paese.
In occasione del debutto, al Burgtheater di Vienna il 4 novembre dello stesso anno, l’opera suscitò uno dei più grandi scandali teatrali nella storia dell’Austria del dopoguerra, soprattutto per gli espliciti riferimenti temporali e di luogo (cosa inusuale nelle opere di Bernhard): la data – Vienna, marzo 1988 – e il titolo – Heldenplatz – ovvero la piazza in cui nel 1938 Hitler annunciò alla folla l’Anschluss, ovvero l’annessione dell’Austria alla Germania nazista.
A più di trent’anni anni dal debutto, il regista Roberto Andò considera necessario e urgente rimettere in scena questa pièce, mai rappresentata in Italia, proprio perché, a dispetto della inedita precisione realistica di Bernhard, per comprendere oggi il senso di questo testo visionario e catastrofico non occorrono indicazioni di luogo e di tempo. Gli spettatori che assistono a Piazza degli Eroi capiscono subito che l’azione si svolge in una qualsiasi piazza da comizio, di una qualsiasi città d’Europa.
TEATRO ERA
- 11 – 13 febbraio
(venerdì – sabato, ore 21; domenica, ore 17)
Fondazione Teatro della Toscana CSRT
Elisa Cuppini, Maurizio Donadoni, Francesco Puleo
SVEGLIAMI
atto unico di Michele Santeramo
costumi Elena Bianchini
oggetti di scena Daniela Giurlani
musiche Ares Tavolazzi
luci Orlando Bolognesi
realizzazione costumi allievi del Corso per Sarti Teatrali – progetto Art&Me della Regione Toscana organizzato daAccademia del Maggio Musicale Fiorentino e Laboratorio d’Arte del Teatro della Pergola
allestimento Stefano Franzoni, Fabio Giommarelli, Sergio Zagaglia
collaborazione tecnica Andrea Berselli
sarta Chiara Fontanella
foto di scena Marco Caselli Nirmal
parrucche Audello Teatro
collaborazione Associazione culturale Aperta
assistente alla regia Silvia Tufano
regia e spazio scenico Roberto Bacci
Svegliami
, scritto da Michele Santeramo e diretto da Roberto Bacci, è una riflessione su un mestiere prezioso, il teatro, che ci offre l’occasione di sembrare vivi, e poi di provare ad esserlo davvero.
“Questa è la storia di una famiglia. Moglie, marito, suo fratello. Una famiglia affogata nei rancori e nella ripetizione. I cui rapporti interni sono fatti di odio ben piantato, profondo. Di sopportazione, di violenza portata alla volontà dell’omicidio. Le presenze sono troppo ingombranti, e quando diventa impossibile vivere bene, quando le persone che vedi ogni giorno sono quelle che sei costretto a vedere ogni giorno, allora le reazioni possono essere estreme. Gente che non si è scelta, che è capitata, gente alla quale si è legati da un solo legame affettivo che ha a che fare col dovere dell’affetto, il nucleo delle insoddisfazioni e della violenza, il luogo primigenio dell’insofferenza. Se ne fa un gran parlare, di proteggere le varie forme di famiglia, come se questo dovesse essere necessario alla felicità. In scena, qui, tre personaggi dimostrano la necessità dell’evasione da quella prigione di affetti. La libertà dalle cose è indispensabile. L’assenza di legami è a volte alla base della costruzione di legami veri e scelti. Questi tre non sono soltanto costretti a stare insieme dai legami di sangue. Lo fanno anche perché condividono lo stesso lavoro. Si sopportano ogni giorno e ogni notte, al lavoro e nelle pause, nella progettazione dei sogni e nella loro realizzazione. Sono teatranti: una compagnia di giro che li costringe a lavorare sotto le direttive di uno di loro, convinto che il teatro sia ancora il posto nel quale, a cercar bene, si possa trovare qualcosa di vero. Una famiglia. Il contesto inventato dalla violenza per affermarsi incontrastata”.
Michele Santeramo
Oggi il Teatro sembra sempre più ritirarsi dietro la “quarta parete” per trasformarsi in Spettacolo piuttosto che proseguire con i propri strumenti alla ricerca delle domande sull’Uomo.
Svegliami vuole essere un richiamo artistico e filosofico alla tradizione dei Maestri del ‘900, una forma di resistenza nei confronti di coloro che chiedono all’arte teatrale di uniformarsi allo spirito dei tempi.
La lezione dei grandi Maestri del secolo scorso, che avevano aperto nuove prospettive per il lavoro dell’attore e per la relazione con lo spettatore è pressoché dimenticata.
È come se la storia delle grandi rivoluzioni culturali e teatrali del secolo scorso si stia trasformando in Restaurazione: cioè in un sistema dello Spettacolo utile a produrre consenso. Dallo “spettatore” come interlocutore privilegiato di un dialogo con l’attore, siamo tornati all’ applauso di un pubblico indifferenziato sul modello televisivo.
”Svegliami indaga, oltre che il confronto tra Teatro e Spettacolo, anche le scelte che lo spettatore, in quanto individuo, è chiamato a fare ogni giorno nella propria vita tra la cosiddetta realtà, così come ci appare, ed una possibile “verità” da ricercare dietro le apparenze.
Svegliami ci interroga sul “ruolo” che ognuno di noi accetta di rappresentare nella vita, il “personaggio” con cui ci si identifica e la “persona” (l’io sono) che dobbiamo conquistare per poter Essere.
Nel Teatro, in cui i “ruoli”, i “personaggi” e le “persone” prendono vita professionalmente sulla scena, è possibile costruire lo specchio più adatto per osservare noi stessi, distratti nella vita quotidiana, con la necessaria crudeltà.
Così in un Teatro alla ricerca di domande, l’attore e lo spettatore possono togliersi per qualche momento la maschera e rivolgersi reciprocamente la preghiera: SVEGLIAMI!”
Roberto Bacci
- 18 – 19 febbraio
(ore 21)
Pierfrancesco Pisani per Infinito Produzioni
in coproduzione con Ravenna Festival, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Franco Parenti, Teatro Abbado di Ferrara, Teatro Galli di Rimini
presentano
Elio Germano, Teho Teardo
PARADISO XXXIII
di Elio Germano, Teho Teardo
drammaturgia Elio Germano
drammaturgia sonora Teho Teardo
con Laura Bisceglia (violoncello) e Ambra Chiara Michelangeli (viola)
disegno luci Pasquale Mari
video artists Sergio Pappalettera e Marino Capitanio
scene design Matteo Oioli
regia Simone Ferrari & Lulu Helbaek
Uno spettacolo divulgativo senza che niente sia spiegato.
Dante Alighieri, nel 33esimo canto del Paradiso, si trova nell’impaccio dell’essere umano che prova a descrivere l’immenso, l’indicibile, prova a raccontare l’irraccontabile.
Questo scarto rispetto alla “somma meraviglia” sarà messo in scena da Elio Germano e Teho Teardo in Paradiso XXXIII creando un’esperienza unica, quasi fisica per lo spettatore al cospetto dell’immensità.
Elio Germano e Teho Teardo sono la voce e la musica per dire la bellezza e avvicinarsi al mistero, mostrando quello che non si potrà mai descrivere logicamente. Il 33esimo canto verrà attraversato parola per parola, accompagnato dalla musica dal vivo con strumenti di tutte le epoche e giochi sonori.
Ogni parola del testo è accompagnata a sua volta dalle immagini e dagli effetti speciali di Simone Ferrari e Lulu Helbæk. Grazie alla loro esperienza, accadrà qualcosa di magico e meraviglioso, qualcosa di inspiegabile, fatto di riflessi e di luci, trascendendo qualsiasi concetto di teatro, concerto o rappresentazione dantesca.
Biglietti – Teatro della Pergola
Sala Grande
Intero
35€ Platea, 28€ Palco, 21€ Galleria
Ridotto Over 60 (tranne la domenica)
32€ Platea, 26€ Palco, 19€ Galleria
Ridotto Under 30 (tranne la domenica)
26€ Platea, 22€ Palco, 17€ Galleria
Ridotto Soci UniCoop Firenze (solo mercoledì e giovedì – massimo 2 biglietti a tessera)
28€ Platea, 24€ Palco, 18€ Galleria
Ridotto Abbonati Teatro della Toscana (tutti i giorni, massimo 4 biglietti a tessera)
26€ Platea, 22€ Palco, 17€ Galleria
Mrs. Fairytale
Intero 21€
Ridotto (Over 60, Coop mercoledì e giovedì, Abbonati ScegliPergola e SoloEuropa) 19€
Ridotto (PYC, Under30, Abbonati turno fisso) 12€
Saloncino ‘Paolo Poli’ – Elio Germano
Intero 15€
Ridotto (Over 60, Under 30, Soci Unicoop Firenze, Abbonati Teatro della Toscana) 12€
Saloncino ‘Paolo Poli’ – Ugo De Vita
Intero 18€
Ridotto (Under 30, Over 60, abbonati Teatro della Toscana, Soci UniCoop Firenze) 15€
Biglietteria
La biglietteria di prevendita del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 12, è aperta dal martedì al sabato dalle ore 10 alle ore 19, la domenica dalle ore 10 alle ore 13:15.
Nei giorni di spettacolo la biglietteria serale del Teatro della Pergola, in Via della Pergola 30, è aperta a partire da due ore prima dell’inizio della recita. Da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo la biglietteria è attiva esclusivamente per la recita del giorno.
È attivo il Servizio Cortesia, per informazioni e vendite telefoniche, negli stessi orari della biglietteria al numero 055.0763333.
Acquisto nei punti vendita BoxOffice e online sul sito TicketOne.
Info: biglietteria@teatrodellapergola.com
Biglietti – Teatro Era
Svegliami
Intero € 13 – Ridotto € 10 – Under 30 € 8
Hanno diritto al Ridotto gli over 60, i soci UniCoop Firenze, Arci, Feltrinelli, e altre associazioni convenzionate il cui elenco è disponibile in biglietteria.
Paradiso XXXIII
Intero € 20 – Ridotto € 18 – Under 30 € 12
Hanno diritto al Ridotto gli over 60, i soci UniCoop Firenze, Arci, Feltrinelli, e altre associazioni convenzionate il cui elenco è disponibile in biglietteria.
Biglietteria
Parco J. Grotowski – Via Indipendenza, s.n.c. Pontedera (PI)
Tel. 0587.213988
Aperta dal martedì al sabato, ore 16 – 19.
Acquisto biglietti online su https://www.teatroera.it