Dagli itinerari storici a quelli romantici per San Valentino, sulle orme degli amori medicei. Si apre con quattro nuovi itinerari il programma di febbraio di EnjoyFirenze: “La città dei Banchieri: la nascita delle banche moderne, una storia fiorentina”, “Storie di amori medicei nella Villa di Poggio a Caiano”, “La Certosa del Galluzzo: uno straordinario incontro tra arte e spiritualità” e “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo” a Villa Bardini. Le visite guidate sono realizzate a cura di Cooperativa Archeologia in compagnia di guide e archeologi esperti.
Il primo appuntamento del mese, domenica 6 febbraio comincia con un itinerario tra i grandi classici: “La città dei Banchieri: la nascita delle banche moderne, una storia fiorentina”. La visita ripercorre la storia della nascita del primo sistema bancario, così come lo conosciamo oggi, per raccontare, attraversando le strade e le piazze di Firenze, il crack delle banche Bardi e Peruzzi negli anni trenta del 1300, la successiva ascesa della potenza economica della famiglia Medici e come la città, nella New York finanziaria di inizio ‘900, sia stata l’icona del massimo splendore da emulare. Quando infatti si costruì il Palazzo della Federal Reserve gli architetti si ispirarono a Palazzo Vecchio, a Palazzo Pitti e soprattutto a Palazzo Strozzi, per dare all’edificio, attraverso il richiamo al Rinascimento fiorentino, un’idea di stabilità, forza e sicurezza (ore 15).
Il calendario di visite prosegue domenica 13 febbraio con l’itinerario pensato per la giornata di San Valentino “Storie di amori medicei nella Villa di Poggio a Caiano”. La magnifica Villa Medicea di Poggio a Caiano, fatta edificare da Lorenzo de’ Medici su disegno di Giuliano da San Gallo, fu il luogo di importanti avvenimenti legati alle relazioni sentimentali della famiglia Medici: era passaggio obbligato per tutte le nuove spose granducali, che prima di recarsi in città ricevevano qui l’omaggio della nobiltà fiorentina, si svolsero nelle sue stanze i festeggiamenti per numerosi matrimoni e fu teatro della tragica fine dell’amore tra Francesco I e Bianca Cappello, sua storica amante e poi sposa, l’una a un giorno di distanza dall’altro, per febbre terzana, anche se la tradizione orale tramandò la diceria che fossero entrambi morti per avvelenamento (ore 10).
Sabato 19 febbraio la passeggiata porterà alla scoperta de “La Certosa del Galluzzo: uno straordinario incontro tra arte e spiritualità”. Immersa nelle suggestive colline del Galluzzo, la Certosa è un luogo che sorprende perché unisce spiritualità, arte, cultura e storia. Situata alla sommità del Monte Acuto, fu voluta all’inizio del XIV secolo da Niccolò Acciaioli, appartenente ad una delle famiglie di banchieri più ricche di Firenze, e dedicata a San Lorenzo Martire. I lavori per il monastero andarono avanti per molto tempo, subendo nel corso dei secoli diverse trasformazioni: vi lavorarono l’Orcagna, Giovanni della Robbia, Francesco di Giuliano da Sangallo e il Pontormo, che nella Certosa si rifugiò dalla peste del 1523, lasciandovi uno straordinario ciclo di affreschi. Il vero fulcro del complesso monastico risiede nei suoi ambienti, in cui si percepisce un clima meditativo e contemplativo che ancora oggi incanta ogni visitatore (ore 16).
Domenica 27 febbraio la visita alla mostra “Galileo Chini e il Simbolismo Europeo” a Villa Bardini conclude il ciclo di appuntamenti di questo mese. La mostra dell’illustratore e ceramista fiorentino, uno dei maggiori interpreti europei del modernismo Liberty e del Simbolismo, prende in esame i primi 20 anni della vita artistica di Chini (dal 1895 al 1914 circa: dalla prima maturità fino alle soglie della Prima Guerra Mondiale). Oltre 200 le opere esposte, fra dipinti, disegni, illustrazioni e ceramiche, in un susseguirsi continuo di legami e parallelismi fra l’artista e l’arte internazionale, che lo ispirò e che spesso a lui si è ispirata (ore 11).
Gli appuntamenti sono a pagamento e su prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 o a turismo@archeologia.it
Gli eventi sono organizzati nel rispetto delle normative in materia di Covid-19. Per l’accesso ai percorsi di visita all’interno di musei e luoghi culturali è richiesto il Super Green Pass.