Uno dei più acclamati pianisti di oggi, Benedetto Lupo, per il programma di questa sera ha scelto dal suo vasto repertorio di accostare la musica di Brahms ad alcune pagine di Schumann, compositore che il giovane Brahms considerò sempre il suo unico e vero maestro, restandogli vicino con devozione anche durante gli ultimi anni oscurati dalla malattia mentale che lo porterà alla morte. Schumann da parte sua considerò subito Brahmns un genio, tanto da indicarlo nella sua Neue Zeitschrift für Musik (rivista musicale fondata a Lipsia da Schumann stesso) come il musicista del futuro.
“Ho sempre amato suonare pagine di Brahms e Schumann insieme in concerto; sono autori che mi hanno accompagnato fedelmente in tutti questi anni e che, nel caso di Schumann, non ho mai smesso di suonare sin dall’infanzia, neanche per un attimo” – ci confida Bendetto Lupo e aggiunge – Contrariamente a quanto fatto in altre occasioni, questa volta ho preferito non farmi condizionare dalle parole di Schumann sul talento del giovane Brahms e sul suo dominio delle grandi forme; ho rivolto piuttosto la mia attenzione ai tormenti del giovane Schumann nel maneggiare le forme classiche e all’abbandono da parte di Brahms delle stesse, nelle sue ultime composizioni per pianoforte. La dolorosa intimità dei Klavierstücke op. 118 e op. 119 di Brahms sembra a volte ricongiungersi, nonostante l’amarezza senile, ad alcuni momenti di struggente intimità del giovane Schumann, dove le emozioni non sono mai semplicemente suggerite; anche Brahms, seppur in modo diverso, nei suoi ultimi pezzi per pianoforte, traccia una specie di diario intimo in cui mette a nudo le sue emozioni più profonde, in un’alternanza costante di melanconia, struggimento, inquietudine, bagliori di veemenza battagliera e momenti di epica drammaticità. Ho scelto le Tre Romanze op. 28 di Schumann non solo perché composte quasi contemporaneamente alla sua Seconda Sonata, ma anche perché nella seconda Romanza, con i suoi colori caldi e scuri e l’utilizzo preponderante della zona centrale della tastiera, Schumann trova già un colore pianistico che Brahms prediligerà in tanti suoi pezzi per pianoforte. Ho pensato poi di terminare con lo slancio incandescente e giovanile della Seconda Sonata di Schumann, perfetta sintesi tra l’aspirazione al dominio della forma classica e lo slancio più appassionato; passione e lirismo sono compressi in una struttura sonatistica la cui implacabile classicità sembra quasi una camicia di forza, atta a contenere un’energia altrimenti straripante e ai limiti dell’autocombustione; limiti chiaramente segnalati già dalle contradittorie indicazioni di tempo del primo movimento, dove ad un iniziale “Il più presto possibile” segue un “più presto” e un “prestissimo”, splendido esempio di come ciò che non ha senso grammaticalmente possa averlo nell’arte dei suoni”.
Considerato dalla critica internazionale come uno dei talenti più interessanti e completi della sua generazione, Benedetto Lupo si è imposto all’attenzione del mondo musicale con l’affermazione nel 1989, primo italiano, al prestigioso Concorso Internazionale Van Cliburn.
Da qui la collaborazione con le più importanti orchestre americane ed europee quali la Philadelphia Orchestra, la Boston Symphony, la Chicago Symphony, la Los Angeles Philharmonic, l’Orchestre Symphonique de Montréal, la Seattle Symphony, la Vancouver Symphony, la London Philharmonic e la Gewandhaus Orchester di Lipsia.
Pianista dal vasto repertorio, Benedetto Lupo ha al suo attivo anche un’importante attività cameristica e didattica; tiene master class presso importanti istituzioni internazionali, è spesso invitato nelle giurie di prestigiosi concorsi pianistici internazionali e, dall’anno accademico 2013/2014, è titolare della cattedra di pianoforte nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, istituzione della quale, dal dicembre 2015, è Accademico effettivo.
Per accedere ai concerti è necessario esibire il Super Green pass e indossare correttamente la mascherina FFP2.
In sala saranno osservate tutte le norme covid-19 vigenti al momento del concerto
Per informazioni
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botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
PROGRAMMA
Aula Magna – Sapienza Università di Roma
Piazzale Aldo Moro 5 – Roma
Sabato 22 gennaio ore 17.30
Benedetto Lupo pianoforte
Brahms
6 Klavierstücke op. 118
4 Klavierstücke op. 119
Schumann
Tre Romanze op. 28
Sonata n. 2 op. 22