Un paese immaginario nel cuore della Sardegna, le sonorità magiche di una lingua ibridata, una favola cruda e bellissima. Dal 14 al 16 gennaio e dal 21 al 23 gennaio, sul palco di AltaLuceTeatro, in Alzaia Naviglio Grande 190 a Milano, sale Corrado d’Elia per portare in scena La Leggenda Di Rendenta Tiria.
Una grande storia dal sapore mistico e universale, che il talentuoso attore racconterà in totale solitudine nel corso di un evento intimo, quasi privato, in uno stato di totale condivisione con il pubblico, congelando il tempo, coinvolgendo ed emozionando.
Dalle pagine dell’omonimo romanzo di Salvatore Niffoi, Corrado d’Elia ha estrapolato un assolo intenso e suggestivo che evoca tutte le asperità, la forza, la magia e la travolgente bellezza della Sardegna. Un originale inno alla vita vestito da suggestive sonorità radicate in quella che i sardi chiamano semplicemente sa Limba e dalla voce magica e incantata di Marisa Sannia.
Un imperdibile Spoon River laico di Barbagia fatto di gesti, sfumature e parole, ma soprattutto uno spettacolo mai così attuale e necessario con la sua carica di vita, di voglia di combattere, di lottare e di credere nel futuro.
“L’arte nasce da un’esigenza profonda e strabordante di esprimere un mondo. Questo progetto parte da una storia di incontri…”. Corrado d’Elia interpreta una storia affascinante dal sapore antico, un omaggio alla Sardegna, alla musica di Marisa Sannia e alla scrittura di Salvatore Niffoi. Abacrasta non si trova in nessuna carta geografica, è un paese immaginario, ma verosimile, situato nel cuore aspro roccioso della Barbagia. Un luogo meglio noto tra i paesi del circondario come “il paese delle cinghie”: molti fra coloro che vi abitano a un certo punto della loro esistenza sentono il richiamo di una Voce e corrono a impiccarsi. Legano al collo la cinghia e dicono addio alla vita. Ad Abacrasta non c’è albero che non sia diventato una croce, finché un giorno non arriva Redenta Tiria, “una femmina cieca, con i capelli lucidi come ali di corvo e i piedi scalzi”, e i suicidi cessano. “Sono la figlia del Sole, e sono venuta per portare la luce nel paese delle ombre”. Una figura che porta con sé un senso quasi religioso. Redenta, redenzione: ma non in senso ultraterreno, giacché insegna che l’unico riscatto possibile è nella vita stessa, nella “vita ritrovata”, nella speranza, nel “tagliare la lingua alla Voce”. È una “religione” della vita, quella che emerge in filigrana di questa favola cruda e bellissima.
*Salvo differenti indicazioni, gli spettacoli andranno abitualmente in scena il venerdì e il sabato alle 20.30, mentre la domenica alle 16.30.
Biglietti:
Intero 20€ +2€ Tessera Associativa
Abbonati Corrado d’Elia 15€
Soci AltaLuceTeatro 17€
Allievi Teatri Possibili 10€
Prenotazione obbligatoria
AltaLuceTeatro
AltaLuceTeatro nasce nel 2012 come spazio teatrale, scuola di teatro e compagnia, al numero 190 dell’Alzaia Naviglio Grande a Milano, poco oltre la storica chiesa di San Cristoforo. Da allora propone corsi di teatro per adulti e bambini, produce spettacoli propri e ospita in stagione artisti noti su scala nazionale (solo per citarne alcuni, Danio Manfredini, Mariangela Gualtieri, Federica Fracassi, Fanny Alexander, César Brie, Corrado D’Elia). Il nome si ispira alla punta Alta Luce in Val di Gressoney, meraviglioso punto panoramico a 3165 metri, luogo emotivamente forte e ricco di storie, esattamente come vuole essere AltaLuceTeatro, proponendo un modello teatrale che ha molto in comune con la montagna: proprio come nel cammino, a teatro ci si scopre e si scopre passo dopo passo e la fatica viene sempre ricompensata dalle magnifiche viste in cui ci si trova immersi. AltaLuceTeatro nasce nell’idea di emozionare e coinvolgere, puntando sulla verità del teatro e della vita. Intende far avvicinare al teatro anche persone tradizionalmente più lontane da questa forma d’arte e mescolarle con chi al teatro è già affezionato. AltaLuceTeatro desidera essere crogiolo di esperienze, di incontri, di teatro e di vita. www.altaluceteatro.com