LA STORIA . Il Virginian era un piroscafo. Negli anni tra le due guerre faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse ogni sera un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Novecento trascorre tutta la sua esistenza a bordo del Virginian, senza trovare mai il coraggio di scendere a terra. Impara a suonare il pianoforte e vive di musica e dei racconti dei passeggeri. Sul grande transatlantico, Novecento riesce a cogliere l’anima del mondo. E la traduce in una grande musica jazz. Un viaggio sonoro e visivo in cui le parole prendono forma e suono, dove la figura del giovane pianista è l’uomo del sogno, il rappresentante di un compromesso con la vita e con il concetto di libertà: Novecento non è mai sceso dalla nave per scelta, ha rinunciato alla sua esistenza “terrena” per abbracciarne una magica e inesistente. Probabilmente per la stessa paura di vivere la vita che ha sempre immaginato.
“Novecento è stato un amore a prima vista” racconta Pinzauti spiegando la scelta del monologo. “Si toccano argomenti come il mare, la musica, la solitudine…. prima ancora che immaginassi che avrei fatto l’attore pensavo a come sarebbe stato bello metterlo in scena e da incosciente quale sono, ho voluto il battesimo sul palco proprio con questo testo. Baricco ha una sensibilità ed una genialità nel raccontare l’umano e l’umanità che riscontro in pochissismi altri autori. Ogni volta è una sfida perché ci sono le insidie tipiche di un monologo: un solo attore che deve catturare l’attenzione del pubblico fin dalla prima battuta e non mollarlo più. Dopo un’ora di spettacolo la vera sfida è sempre quella di far dire allo spettatore: “Ma come, è già finito?”. Fortunatamente con Novecento capita sempre anche grazie al grande lavoro preparatorio che c’è stato dietro: quando ho iniziato a montare le scene l’ho fatto avendo già in testa il tipo di atmosfera che volevo ricreare per ogni singolo momento e solo quando ho iniziato ad abbinare i brani musicali al testo e vedevo che sembravano scritti apposta, ho pensato che ce l’avrei fatta”.
Ingresso riservato ai soci Renny Club Firenze / Tuballoswing / CSI-Centro Sportivo Italiano (tessera associativa 10euro), con contributo di Ingresso per l’attività culturale di 10euro. Promozione per i NON soci: 15euro comprensivi di tesseramento.
All’ingresso verrà richiesto il green pass rafforzato e mascherina FFP2 (nel rispetto della normativa vigente)