Al Teatro Oscar di Milano debutta a livello nazionale Matteotti Medle, la nostra nuova produzione targata deSidera/Teatro de Gli Incamminati. In scena Maurizio Donadoni, attore italiano che – seppur non pienamente riconosciuto a Milano, nonostante le sue origini bergamasche – gode di fama a livello nazionale per i numerosi premi conseguiti sin dal suo esordio, le partecipazioni ad importanti produzioni teatrali e cinematografiche fino alle recenti presenze in importanti fiction Rai, come Carla, La Sposa…
Donadoni ricostruisce a teatro un documentario che ci permette di andare a fondo sulla figura di Giacomo Matteotti che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia della politica degli anni ‘20 del ‘900. È necessario sapere qualcosa di più su questo personaggio che, oltre ad essere un deputato socialista ucciso dai fascisti, è anche grazie a lui, al suo impegno morale, civile e politico, se oggi viviamo nella libertà.
Da giovedì 3 a sabato 5 febbraio 2022 – ore 20.30
Domenica 6 febbraio – ore 16.30
TEATRO OSCAR – Via Lattanzio 58/a, Milano
Matteotti Medley
Debutto nazionale
documentario teatrale a cura di e con Maurizio Donadoni
regia di Paolo Bignamini
scene e costumi Eleonora Battisi, Gaia Bozzi, Hefrem Gioia, Martina Maria Pisoni, Giada Ratti, Valentina Silva, Alessia Soressi coordinati da Edoardo Sanchi
in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Brera – Scuola di Scenografia
musiche a cura di Stefano Indino
disegno luci Pietro Bailo
assistente alla regia Giulia Asselta
produzione deSidera – Teatro de Gli Incamminati
spettacolo realizzato con il contributo di Next Edizione 2021 2022
Parlando a dei coetanei del tempo, un Giacomo Matteotti poco più che ventenne aveva detto: “Ogni epoca ha avuto i suoi martiri, le sue vittime, gli inutili eroi che col loro sacrificio, hanno aperto gli occhi e la strada agli altri”. Vent’anni dopo, il 10 giugno del 1924, in un martedì di sole quasi estivo, a Roma, sul lungotevere Arnaldo da Brescia, quello stesso “ragazzo” veniva rapito e ucciso da un gruppo di “arditi” del fascio milanese, squadraccia della cosiddetta “Ceka fascista”, organismo (segreto ma non tanto…) voluto da Mussolini per mettere a tacere gli oppositori interni ed esterni al fascismo. Oggi una via, un corso, una piazza Giacomo Matteotti esistono in molte città d’Italia. E se qualcuno vuole sapere da noi come ci si arriva gli si risponde con relativa facilità. Se però ci viene chiesto a bruciapelo chi era Giacomo Matteotti, pochi tra noi saprebbero andare oltre un generico: “deputato socialista ucciso dai fascisti nel…”, con naufragio immediato a partire dalla data esatta.
Che si sappia così poco della storia di questo “inutile eroe”, grazie al cui sacrificio – con quello di tanti altri – oggi viviamo in libertà, è un peccato. Il suo rapimento e il suo assassinio furono snodo fondamentale nell’affermazione del regime totalitario in Italia. Per qualche tempo, in seguito a quel delitto, il fascismo sembrò sul punto di “sfasciarsi”. L’occasione, com’è noto, fu persa dalle opposizioni che, ritiratesi dal parlamento, furono disinnescate con abilità machiavellica da Mussolini che poté impunemente dichiarare di assumersi tutta “la responsabilità politica, morale, storica” – tralasciò “penale”… – di quanto era avvenuto.
Matteotti medley ripercorre questa storia – emblema di italici vizi e italiche virtù – alternando il racconto dei fatti nudi e (talvolta) crudi, a citazioni da musiche all’epoca popolari: dalle marcette squadriste, agli stornelli contro il Negus, dalle musiche da ballo alle canzoni d’amore diffuse dalle radio Balilla, agli esperimenti di quella musica colta d’ avanguardia che, proprio nei primi del ‘900, era in cerca, con scandalo dei benpensanti, d’inaudite sonorità.
Una narrazione d’un solo attore, ma a molteplici voci, che si espande in uno spazio scenico nitido, scarno e rigoroso: luogo dove il passato prende corpo attraverso corpo e voce dell’interprete; dove il racconto documentale si fa testimonianza funambolica tra grande storia e piccole storie. E dove ognuno di noi è chiamato a rispondere, come può o come deve, alla domanda: che valore ha, per noi, oggi, la democrazia?
MAURIZIO DONADONI
Attore e autore. Premio speciale IDI 1986 per l’interpretazione in “Bestia da Stile” di Pier Paolo Pasolini, consegue nello stesso anno il Premio UBU come miglior giovane attore. Nel 1991 gli viene assegnato il premio di drammaturgia Riccione – Ater per il primo testo che scrive “Fosse piaciuto al cielo” e, nel 1994 il premio Iside Festival di Benevento per il secondo “Memoria di classe” (sulla tragedia del Vajont) opera che riceve nel 1995 il premio Enrico Maria Salerno per la drammaturgia di impegno civile. Nel 2017, come attore dell’anno, riceve il premio VERETIUM.
Nella sua carriera ha recitato in teatro, tra gli altri, diretto da Gabriele Lavia, Luca Ronconi, Massimo Castri, Carlo Cecchi, Cristina Pezzoli, Piero Maccarinelli, Valerio Binasco, Krizstof Zanussi, Marco Bernardi, Antonio Calenda; in cinema da Marco Ferreri, Carlo Lizzani, Franco Rossi, Giacomo Battiato. Alberto Bevilacqua, Pasquale Pozzessere, Sergeij Bodrov, Marco Bellocchio, Marco Tullio Giordana, Saverio Costanzo. Protagonista di sceneggiati televisivi tra cui “Un bambino di nome Gesù”, “Scoop”, “Processo di famiglia” “L’ispettore anticrimine”, La piovra 9”, “Caravaggio”, “Pinocchio”, “Il prefetto di ferro”. Tra i testi finora scritti ha rappresentato con successo anche “Fegatelli”, “Checkpoint K”, “Canto della Rosa Bianca” e “Precarie età” prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano.
INFORMAZIONI
deSidera Teatro Oscar
Via Lattanzio 58/A, Milano
info@oscar-desidera.it – 334 8541004
BIGLIETTERIA
biglietteria@oscar-desidera.it
Biglietti 18/15/10 euro
Abbonamento stagione 150 euro
Abbonamento seconda parte 60 euro
BIGLIETTERIA DEL TEATRO: apre da 1 ora prima l’inizio dello spettacolo