L’orchestra del Gewandhaus di Lipsia
, ospite del prossimo concerto della Stagione, ha cancellato il suo appuntamento al Teatro alla Scala. Il direttore Andris Nelsons si è però subito reso disponibile a mantenere l’impegno con la Filarmonica della Scala e lunedì 7 febbraio alle ore 20 salirà per la prima volta sul podio dell’orchestra con un nuovo programma, che accosta la musica di Wagner – il Preludio al primo atto di Lohengrin, il Preludio e l’Incantesimo del Venerdì Santo da Parsifal – alla Sinfonia n. 7 in la maggiore di Beethoven. La Filarmonica ricambia la disponibilità ad accompagnare il direttore lettone anche al LAC di Lugano dove era atteso per il concerto di domenica 6 febbraio.
«Sono davvero dispiaciuto che la Gewandhaus Orchestra non possa viaggiare – ha detto il direttore artistico Etienne Reymond – ma sono molto contento che il Gewandhaus Kapellmeister Andris Nelsons si sia reso disponibile a dirigere i concerti con la Filarmonica della Scala. È molto più facile in questo periodo fare viaggi per una persona che per una intera orchestra».
Alla guida di due tra le migliori orchestre al mondo, Andris Nelsons si divide tra l’Europa, dove è Kapellmeister dell’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia dal 2018, e l’America, e dove è Direttore Musicale della Boston Symphony Orchestra dal 2014. Nell’autunno del 2019 è stato il pioniere di una collaborazione tra le due orchestre, coinvolte insieme in tre concerti a Boston. Nelsons dirige stabilmente i Wiener Philharmoniker ed è regolarmente ospite alla Royal Opera House e al Festival di Bayreuth. Nato a Riga, è stato trombettista alla Latvian National Opera Orchestra prima di dedicarsi alla direzione d’orchestra ed essere scelto, a soli 30 anni, dalla City of Birmingham Symphony Orchestra.
Nella prima parte del programma Nelsons conferma la sua fascinazione o per la musica di Richard Wagner, scegliendo il Preludio al primo atto di Lohengrin, che ha diretto a Bayreuth per cinque anni consecutivi dal 2010 al 2014, il Preludio e l’Incantesimo del Venerdì Santo da Parsifal.
Mentre componeva Lohengrin, Wagner lasciò per ultimo il Preludio al I Atto, tra i suoi brani più conosciuti ed eseguiti. Per la prima volta il preludio non era costruito come una rielaborazione dei motivi dell’opera, ma ne sviluppava il tema centrale, qui il l’avvicinamento e il successivo allontanamento del Sacro Graal. Per i suoi contemporanei si trattava di una musica mai sentita, «Dipinsi a me stesso lo stato di un uomo in preda ad un sogno in una solitudine assoluta, con un immenso orizzonte e una larga luce diffusa» ne scrisse Charles Baudelaire. Parsifal è invece l’ultima grande creazione wagneriana, tratta dallo stesso mito cristiano cui appartiene Lohengrin, appunto figlio del re del Graal Parsifal. Il tema del Graal compare sia nel Preludio al primo atto sia nell’Incantesimo del Venerdì Santo, che costituisce il momento culminante dell’opera. Risalirebbe proprio al Venerdì Santo del 1857 l’intenzione di Wagner di scrivere un’opera dedicata alle vicende di Parsifal.
Richard Wagner ascoltò per la prima volta la Sinfonia n. 7 in La maggiore di Ludwig van Beethoven a quindici anni, proprio nella sala del Gewandhaus di Lipsia, e ne rimase profondamente segnato. Della Sinfonia Wagner scrisse: «coscienti di noi stessi, ovunque ci inoltriamo al ritmo audace di questa danza delle sfere a misura d’uomo. Questa Sinfonia è l’apoteosi stessa della danza, è la danza, nella sua essenza più sublime».
La Quarantesima stagione della Filarmonica della Scala continua con Zubin Mehta e Daniel Barenboim al pianoforte (12 febbraio), Valery Gergiev (7 marzo), Gianandrea Noseda (14 marzo), Fabio Luisi (21 marzo), Myung-Whun Chung (11 aprile), Riccardo Chailly (23 ottobre) e nuove presenze come quelle del giovane Lahav Shani (23 maggio) e Thomas Adès (14 novembre). Tra i capolavori del repertorio sinfonico, Metha dirige la Sagra della primavera, Gergiev il Bacio della fata, portando con sé il giovanissimo pianista giapponese rivelazione Mao Fujita. Noseda dirige le Danze Polovesiane di Borodin, Le Poème de l’extase di Skrjabin. Tra i solisti si potranno ascoltare il pianista Nikolai Demidenko, il violoncellista Pablo Ferrandez e lo stesso Lahav Shani al pianoforte.
Teatro alla Scala
7 febbraio 2022 ore 20