Si è aperta a sopresa con il saluto in diretta telefonica da Kabul dell’inviata Rai Lucia Goracci la giornata “Genova per le Donne dell’Afghanistan”, organizzata sabato 5 febbraio dal Festival dell’Eccellenza al Femminile, in occasione del Premio Ipazia, che corona la XVII edizione della manifestazione diretta da Consuelo Barilari.
Di Fronte al pubblico che ha gremito la sala della splendida Ex Chiesa di San Salvatore, Barilari ha dichiarato: “Il Premio Ipazia di quest’anno vuole essere il cartello delle donne italiane per le donne in Afghanistan“. L’appello alla solidarietà – condiviso dal comitato del festival e da tutti gli ospiti del Panel – è stato lanciato dalla direttrice artistica insieme alla giornalista Carmen Lasorella, neopresidente della sezione internazionale del Premio e conduttrice dell’incontro, a Sahraa Karimi, donna simbolo della lotta per i diritti, a cui è stato assegnato il Premio Ipazia Internazionale 2021, e a Giovanna Botteri, Premio Ipazia Nazionale 2021, in collegamento da Parigi, che – accolta da un lunghissimo applauso ha dichiarato: “Non ci sono corrispondenti di guerra. Ci sono donne che combattono ogni giorno la loro battaglia. Perché nessuna conquista è eterna: conquiste e diritti vanno continuamente difesi e rinnovati.”
“Vi prego, non dimenticate le donne Afghane” – ha detto Sahraa Karimi, ricevendo la medaglia con l’effige della filosofa alessandrina creata dall’Antica Gioielleria Gismondi. Tornata ora in Italia (dove ha l’incarico di visiting professor al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma) dopo gli Afghan Women Days indetti a Bruxelles dal Parlamento Europeo, la giovane e già pluripremiata regista ha ribadito la sua chiamata alla lotta e alla pace: “I Talebani hanno paura degli artisti. Scrittori, musicisti, pittori o cineasti possono provocare grandi cambiamenti nella società, e a volte iniziare rivoluzioni”.
Tra gli intervenuti, Nicoletta Da Crema, Prorettore Vicaria dell’Università di Genova che ha ospitato l’evento, la Presidente del Centro Sperimentale di Cinematografia Marta Donzelli, Patrizia Rappazzo, direttrice di Sguardi Altrove Festival, e l’inviato Rai Nico Piro, documentarista e scrittore, che ha portato la sua testimonianza come profondo conoscitore della situazione afghana.
“Il Festival dell’Eccellenza al Femminile da 12 anni consecutivamente celebra la potenza della figura di Ipazia, e la dolorosa memoria del suo sacrificio in quel rituale laico collettivo che è il Premio.” Ha aggiunto Consuelo Barilari, ringraziando Carmen Lasorella, Giovanna Botteri, Sahraa Karini e tutti i presenti- “Attorno al Premio si muove molta energia, con sentimenti di riscatto, di giustizia e di amore. Lo specchio segreto di Ipazia, in cui riflettiamo spesso la dolorosa coscienza della nostra condizione si trasforma in un cerimoniale collettivo femminile intorno alla sua figura a cui tutti sono invitati a partecipare. Filosofe, poetesse, danzatrici, registe, scrittrici, artiste, attrici, giornaliste di tutte le età, testimoni di vite straordinarie che arrivano da molto lontano, portano e ricevono doni che hanno significati profondi. Intorno ad Ipazia cresce la conoscenza e l’umanità, la resistenza all’ingiustizia e al dolore, l’educazione, la tolleranza, la curiosità e il senso della Storia. Tra pochi giorni ci incontreremo nuovamente in nome di Ipazia intorno a grandi donne; nello specchio questa volta cè l’Afghanistan e la sofferenza di un popolo e delle donne. Siamo chiamati a farlo non mancate.”
Al centro del prossimo incontro ci saranno il documentario Noi donne afghane di Didi Gnocchi e la presentazione del testo Persefone nata a Kabul di Martina Zaccaro, vincitore del Premio Ipazia alla Nuova Drammaturgia 2021.