Unica formazione in Trio per la stagione del bicentenario dell’Accademia Filarmonica Romana quella che si ascolterà giovedì 10 febbraio al Teatro Argentina (ore 21) e che vede sul palco tre artisti d’eccezione, uniti dalla forte passione per la musica da camera, cui dedicano da sempre un’attenzione particolare nel loro percorso artistico. Sono Lorenza Borrani al violino, Ursina Maria Braun al violoncello e Alexander Lonquich al pianoforte che affrontano in una unica serata, esecuzione piuttosto rara, l’integrale dei Trii con pianoforte di Robert Schumann.
Leader solista della Chamber Orchestra of Europe, spalla dell’Orchestra Giovanile Europea e della Filarmonica Toscanini, membro dell’Orchestra Mozart dal 2005 al 2008, fondatrice del progetto-orchestra Spira Mirabilis, Lorenza Borrani è una delle giovani violiniste di maggior talento e creatività del nostro paese. E spirito creativo, aperto verso nuovi progetti musicali, spaziando dal barocco al contemporaneo, è anche quello della violoncellista svizzera Ursina Maria Braun, che condivide con la Borrani l’esperienza della Spira Mirabilis e della Chamber Orchestra of Europe. A loro si unisce Alexander Lonquich, pianista di lunga esperienza, che ha calcato i principali palcoscenici di istituzioni musicali, festival e teatri di tutto il mondo, come solista, direttore-solista, e in formazione da camera, e che l’Accademia Filarmonica Romana, dopo diversi anni, è lieta di ritrovare di nuovo nella sua stagione.
I tre musicisti hanno deciso di incentrare il programma del loro concerto alla Filarmonica interamente sui Trii di Schumann. I primi due – l’op. 63 in re minore e l’op. 80 in fa maggiore – risalgono entrambi al 1847, mentre il terzo – l’op. 110 – segue di pochi anni, composto nel 1851, a Düsseldorf, in un anno impegnativo per Schumann che lavorò anche alle prime due Sonate per violino e ad alcuni lavori corali e orchestrali. Nei Trii con pianoforte, come in tutto lo Schumann cameristico, si racchiude l’anima più autentica del musicista tedesco, dove elementi più intimistici e lirici si contrappongono alle forti accensioni e agli slanci di un animo complesso e fortemente sensibile quale fu quello di Schumann. Rimanendo fedele al modello compositivo classico, di impronta beethoveniana, e allo stesso tempo spinto da quel furore romantico che caratterizza tutta la sua produzione musicale.
Il concerto fa parte della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2022 sullo Spettacolo dal Vivo.
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 25 euro, ragazzi fino a 14 anni da 10 a 16 euro.
Tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA giovedì 10 febbraio ore 21
BORRANI / BRAUN / LONQUICH
Lorenza Borrani violino
Ursina Maria Braun violoncello
Alexander Lonquich pianoforte
Robert SCHUMANN
Trio n. 1 in re minore op. 63
Trio n. 2 in fa maggiore op. 80
Trio n. 3 in sol minore op. 110
Lorenza Borrani si esibisce in veste di spalla, direttore, solista e musicista da camera nelle sale e nelle stagioni più importanti in Europa e nel mondo. Quando nel 2008 è stata nominata leader solista della Chamber Orchestra of Europe (Abbado, Harnoncourt, Haitink) la sua attività è definitivamente uscita dai confini nazionali. La Philarmonie di Berlino (Berlin Musikfest 2013), i Festival di Edinburgo (con trasmissione radio dei concerti per la BBC) e di Aldeburgh, la Philarmonie di Colonia, la Cité de la Musique di Parigi, il Concertgebouw di Amsterdam, la Sidney Opera House e la Philharmonie de Radio France l’hanno vista in veste sia di solista sia di direttore d’orchestra. In occasione del venticinquesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino è stata invitata a preparare e dirigere, dal ruolo di spalla, l’Orchestra Giovanile Europea che, presso la Haus der Kulturen di Berlino, rappresentava i 28 paesi aderenti all’Unione Europea a cui si rivolgeva il discorso del Presidente Martin Schulz.
Dal 2005 al 2008 è stata membro dell’Orchestra Mozart. Ha suonato il Concerto per violino n. 7 di Mozart sotto la direzione di Claudio Abbado nel novembre 2006 presso il Teatro Comunale di Ferrara. Nel 2003 l’invito a ricoprire il ruolo di spalla da parte della Filarmonica Toscanini diretta da L. Maazel ha rappresentato un importantissimo arricchimento nel percorso artistico di Lorenza Borrani, già vincitrice di numerosi premi nazionali ed internazionali ed impegnata, fin da giovanissima, in una intensa attività concertistica solistica e cameristica, iniziata con il debutto fiorentino del 1995 al Teatro alla Pergola di Firenze con l’esecuzione del Concerto per due violini di Bach in duo con il Maestro Pavel Vernikov e l’Orchestra Giovanile Italiana diretta da Emmanuel Krevine.
I maestri Alina Company, Piero Farulli, Zinaida Gilels e Pavel Vernikov l’hanno da sempre guidata nella sua crescita artistica e strumentale alla Scuola di Musica di Fiesole. Dopo il diploma, avvenuto nel 2000 con il massimo dei voti e la lode al Conservatorio di Firenze, e conseguita la maturità scientifica, Lorenza Borrani si è perfezionata alla Universität für Musik und darstellende Kunst di Graz con Boris Kushnir. Ha partecipato a molte masterclass solistiche e di musica da camera di Pier Narciso Masi, A. Lonquich, S. Rostropovich, Ana Chumachenko, Maya Glezarova e Ilya Grubert.
Collabora o ha collaborato in veste di solista con direttori del calibro di Yuri Harohnovich, Gyorgy Gyorivany Rath, Claudio Abbado, Trevor Pinnock, Yannik Nezet Seguin e Bernard Haitink. Nel campo della musica da camera si è esibita con artisti di chiara fama quali Isabel Faust, Pier Narciso Masi, Andrea Lucchesini, Helene Grimaud, Daniel Hope, Andras Shiff, Pierre Laurent Aimard, Irina Schnittke, Pier Narciso Masi, Tabea Zimmermann, Janine Jansen, Mario Brunello, Christan Tetzlaff, Alexander Lonquich, L. Zilberstein e Pavel Gililov.
Nel 2007 ha fondato il progetto Spira mirabilis, un laboratorio di studio per musicisti professionisti che ha ispirato anche la realizzazione del film documentario “La Spira” diretto dal regista francese Geràld Caillat. Grazie a questo progetto e all’incontro con Lorenzo Coppola è nata in Lorenza Borrani la curiosità e passione nei confronti dell’esecuzione del repertorio classico su strumenti originali.
Grande amante dei dischi degli altri, Lorenza Borrani non ha mai molto amato farne di suoi. Tuttavia, esistono incisioni che la vedono co-solista/direttore o camerista per Deutsche Grammophon e Mirare Label.
Lorenza Borrani insegna violino per i corsi di perfezionamento presso la Scuola di Musica di Fiesole e dal 2019 è Visiting Professor presso la Royal Academy of Music di Londra.
La violoncellista e compositrice Ursina Braun è una musicista che si dedica completamente a una gran quantità di progetti creativi, che includono sia l’utilizzo del violoncello moderno sia quello barocco, performance sia come solista, sia come musicista da camera o violoncellista orchestrale, oppure come compositrice. Ursina Braun è una musicista particolarmente espressiva, molto esperta di storia della musica e il suo spirito libero emerge dalle sue composizioni.
Ursina Braun si è esibita come solista e come musicista da camera al festival di Bach a Lipsia, al Thüringer Bachwochen, al Styriarte di Graz, al Carinthian Summer Festival e al Festival Suoni delle Dolomiti. Nelle prossime stagioni si esibirà, tra le molte città, a Milano, Firenze, Vienna e Zurigo.
Ursina Braun si esibisce regolarmente con il Concentus Musicus Wien e l’Ensemble Prisma di Vienna ed è ospite occasionale della Bavarian Radio Symphony Orchestra e, più recentemente, della Chamber Orchestra of Europe.
Il progetto che più le sta a cuore è Spira Mirabilis, di cui è uno dei principali esponenti, e con cui si esibisce in sale del calibro del Teatro alla Scala di Milano, la Queen Elizabeth Hall di Londra, l’Aldeburgh Festival, e molte altre sale di Napoli, Firenze, Parigi, Barcellona, Brema e Amburgo.
Ursina Braun ha studiato con Thomas Grossenbacher, Clemens Hagen e Heinrich Schiff, ed ha completato il suo percorso di studi nel 2019 a Salisburgo sotto la guida di Clemens Hagen. Ha approfondito lo studio della “prassi esecutiva storica con Reinhard Goebel a Salisburgo e con Kristin von der Goltz a Monaco.
Ancora studentessa, nel 2012 Ursina Braun si è aggiudicata la medaglia d’oro al Concorso Internazionale ‘Mainardi’ del Mozarteum di Salisburgo e, nel 2016 il ‘Bachpreis’ e il Premio del pubblico al Concorso ‘Bach’ di Lipsia.
Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue composizioni da diversi concorsi svizzeri per giovani compositori, il suo brano Das etwas andere Schlaraffenland è stato eseguito per la prima volta con gran successo da dodici violoncellisti della Filarmonica di Berlino alla Berliner Philharmonie. A seguito di questo evento le sono state commissionate altre opere dal Musikkollegium Winterthur (un brano per orchestra e quartetto eseguito per la prima volta nel 2019), un brano per i solisti della Chamber Orchestra of Europe e uno per l’ensemble della Mozarteum Orchestra di Salisburgo.
Alexander Lonquich è nato a Trier, in Germania. Nel 1977 ha vinto il Primo Premio al Concorso Casagrande dedicato a Schubert. Da allora ha tenuto concerti in Giappone, Stati Uniti e nei principali centri musicali europei.
La sua attività lo vede impegnato con direttori d’orchestra quali Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Ton Koopman, Emmanuel Krivine, Heinz Holliger, Marc Minkowski. Particolare in tal senso è stato il rapporto mantenuto in passato con Sandor Vègh e la Camerata Salzburg, di cui è tuttora regolare ospite nella veste di direttore-solista.
Un importante ruolo lo svolge inoltre la sua attività nell’ambito della musica da camera. Alexander Lonquich, infatti, ha avuto modo di collaborare con artisti del calibro di Christian Tetzlaff, Nicolas Altstaedt, Vilde Frang, Joshua Bell, Heinrich Schiff, Steven Isserlis, Isabelle Faust, Carolin Widmann, Jörg Widmann, Boris Pergamenschikov, Heinz Holliger, Frank Peter Zimmermann.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti dalla critica internazionale quali il “Diapason d’Or”, il “Premio Abbiati” (come miglior solista del 2016) e il “Premio Edison” in Olanda.
Nel 2003 Alexander Lonquich ha formato, con la moglie Cristina Barbuti, un duo pianistico che si è esibito in Italia, Austria, Svizzera, Germania, Norvegia e USA.
Inoltre, nei suoi concerti appare spesso nella doppia veste di pianista e fortepianista spaziando da C.P.E. Bach a Schumann e Chopin, del quale ha inciso, su un pianoforte Erard insieme a Philippe Herreweghe, il Concerto in fa minore per il Frederick Chopin Institute.
Nel ruolo di direttore-solista, Alexander Lonquich collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova – con cui in particolare ha svolto un lavoro di ricerca e approfondimento sull’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart – e, tra le altre, ha lavorato con l’Orchestra della Radio di Francoforte, la Royal Philharmonic Orchestra, la Deutsche Kammerphilarmonie, la Camerata Salzburg, la Mahler Chamber Orchestra, l’Orchestre des Champs Elysées e la Filarmonica della Scala di Milano.
Di particolare rilievo è stato, nella primavera 2009, il progetto con l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI nel quale, in cinque differenti concerti, è stata presentata l’integrale delle Sinfonie di Schubert accostate ai Concerti per pianoforte di Beethoven.
Si esibisce regolarmente per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, con la quale dalla stagione 2011/12 collabora anche come direttore-solista.
Alexander Lonquich svolge anche un’intensa attività concertistica all’estero: è stato “Artist in Residence” nella stagione 2015/16 presso la NDR Elbphilharmonie Orchester (Orchestra della Radio della Germania del Nord) di Amburgo, e poi nell’edizione 2017 del Festival della Primavera di Praga, dove si è esibito anche nel ruolo di solista e direttore con la Camerata Salzburg. E’ frequente ospite di festival di rilievo internazionale, tra i quali Schubertiade, Lockenhaus, Mozartwoche Salzburg in Austria, Beethovenfest Bonn, Ludwigsburger Schlossfestspiele e Sommerliche Musiktage Hitzacker in Germania.
Dopo aver effettuato incisioni per EMI dedicate a Mozart, Schumann e Schubert, ha iniziato una collaborazione con la ECM registrando musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn ed un CD di musica pianistica francese dell’inizio del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e i Préludes di Messiaen. In seguito ha inciso, sempre per ECM, la Kreisleriana e la Partita di Holliger e un CD interamente dedicato a Schubert, insieme a Carolin Widmann.
La sua pubblicazione del 2018, un doppio CD per l’etichetta Alpha-Outhere intitolato “Schubert 1828” e contenente le Sonate D958, D959 e D960, ha ottenuto un grandissimo successo di pubblico e critica e, nel febbraio 2019, ha ricevuto il prestigioso “Preis der deutschen Schallplattenkritik 2019”.
Nel 2020 è stato pubblicato un doppio CD, in collaborazione con Nicolas Altstaedt, contenente l’integrale delle Sonate per violoncello e pianoforte e le Variazioni di Beethoven (Alpha Classics).
Ai numerosi impegni concertistici, Alexander Lonquich ha affiancato negli anni un intenso lavoro in campo didattico tenendo master-class in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre con l’Accademia Pianistica di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana e la Hochschule für Musik di Colonia.
A partire dal 2014 è Direttore Principale dell’OTO – Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, con la quale si esibisce durante ogni stagione anche come solista, contribuendo alla formazione dei giovani musicisti ed all’ampliamento del repertorio dell’ensemble.
Nel luglio del 2020 Alexander Lonquich è stato nominato Direttore Artistico della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole.
Dal 2013 ha creato nella propria abitazione fiorentina, assieme alla moglie Cristina, Kantoratelier, un piccolo spazio teatrale dove le materie a lui care – psicologia, musica e teatro – vengono approfondite grazie a laboratori, seminari e concerti.