Torna per un pubblico finalmente in presenza, dall’8 al 27 febbraio al Teatro Argentina, La metamorfosi, da Franz Kafka, adattamento e regia di Giorgio Barberio Corsetti, prodotto dal Teatro di Roma alla fine del 2020 e in scena per una sola settimana nello scorso maggio.
Dopo Roma lo spettacolo sarà al Teatro Mercadante di Napoli dal 2 al 13 marzo 2022.
Con La metamorfosi, Corsetti si immerge ancora una volta nell’universo di Kafka, seguendo l’atto terribile della sua scrittura che si inoltra nello squarcio profondo dell’alienazione sociale e della depressione. Spettacolo nato in piena pandemia, è un racconto sulla separazione, sull’isolamento, sulla difficoltà di contatto. È un’opera-mondo, che si irradia da una stanza e invade l’appartamento che la circonda, in cui si svolgono eventi imprevedibili, vissuti da personaggi tragici e comici. Sono malinconiche costellazioni familiari in una notte piena di nubi che prendono nella mente dimensioni gigantesche. Quella narrata da Kafka è la storia di un paradosso, spiega il regista, di un giovane uomo che una mattina si sveglia trasformato in un insetto immondo, e che viene isolato da tutti, a cominciare dalla sua stessa famiglia. Da qui inizia un lento logoramento che fa scivolare Gregor nel disagio, nella depressione, in una condizione psicologica che somiglia molto a quella che abbiamo subito a causa della pandemia.
In terza persona, Gregor, interpretato da Michelangelo Dalisi, ci fa vedere la realtà con i suoi occhi, abbandona il mondo degli umani e si trasforma, assume un altro corpo, immaginario, nato nel bozzolo protettivo del letto. La causa prima di questa rinuncia a sé stesso, di questa fuga dalla propria identità è il suo lavoro subordinato, e la sottomissione per compierlo a regole massacranti, all’imbecillità gerarchica, con un’eco lontana di minacciose strutture burocratiche e voci maldicenti. È un gioco immaginario e mentale spietato, che porta Gregor, e noi con lui, all’annullamento. L’idea di mettere in scena questo testo continua Corsetti viene dal desiderio di comunicare attraverso il teatro la portata profetica e universale del testo di Kafka. La ripugnanza, la maldicenza, l’emarginazione, l’incomunicabilità, sono condizioni che affliggono Gregor ma che possono travolgere anche noi, oggi, se non ne siamo consapevoli.
In scena con Dalisi, Roberto Rustioni, Sara Putignano / Gea Martire, Anna Chiara Colombo, Giovanni Prosperi, Francesca Astrei, Dario Caccuri.
GIORGIO BARBERIO CORSETTI, regista autore e attore, fonda con Marco Solari e Alessandra Vanzi La Gaia Scienza nel 1976. Nel 1984 il gruppo si scioglie e nasce la Compagnia Teatrale di Giorgio Barberio Corsetti che assumerà nel 2001 la denominazione di Fattore K.
Giorgio Barberio Corsetti è impegnato da decenni ad esplorare attraverso i suoi spettacoli il confine tra il teatro e le altre discipline della scena: arti visive, poesia, scrittura, musica, arti circensi, video-arte, danza. Il territorio delle sue ricerche e delle sue opere in Italia e all’estero è di volta in volta definito da nuclei poetici molto diversi tra loro, ma ugualmente potenti, quali la scrittura di Kafka, Goethe, Kleist, Ovidio, Shakespeare, Pirandello, Chretien de Troyes, Labiche, la pittura rinascimentale e barocca, la drammaturgia contemporanea, Barker, Dimitriades, Lohle, il melodramma di Rossini, Verdi, Donizetti, Bellini, Guarnieri, Adams, Hoffenbach, Auber.
Nel corso della sua carriera ha diretto numerose opere liriche e progetti su scala internazionale con la sua compagnia e con altri teatri europei (tra i quali, La Fenice di Venezia, Teatro Alla Scala, Mariinsky Theatre, Théâtre du Châtelet, Opera de Lille, Odeon, Comedie Française, Theatre National de Strasbourg, Festival d’Avignon, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Massimo di Palermo, Latvian National Opera di Riga, Tokyo Festival).
Nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 Abitare l’Opera, ha firmato un nuovo allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni diffuso sul territorio.
Già direttore del Teatro di Roma, da marzo 2020 è consulente artistico dello Stabile Nazionale, per il quale mette al servizio la sua capacità di produrre e programmare, il suo lavoro di ricerca e sperimentazione, di direzione di attori, di messa in scena di grandi classici e di autori contemporanei insieme con la capacità di attraversamento della scena teatrale sempre in dialogo con le altre arti. Un nuovo incontro della città di Roma con il talento unico di Corsetti nell’aprire i teatri al pubblico, trovare nuovi modi di partecipazione per lo spettatore, creare dispositivi scenici che rompano l’isolamento dello spazio teatrale contaminando la realtà. Un teatro che si inscrive nel corpo della città coinvolgendone luoghi e abitanti, intessendo nel tessuto urbano parole, corpi e gesti che lo trasfigurino. L’obiettivo è trovare inedite modalità di produzione per un teatro vivo, necessario, aperto, che interroghi il mondo, ne faccia risuonare gli enigmi nascosti, renda attiva la forza travolgente della poesia. Si iscrivono in questa traccia le produzioni per il Teatro di Roma: il format Metamorfosi cabaret ideato durante l’emergenza pandemica, La metamorfosi di Kafka e il progetto itinerante Cantiere Amleto attraverso le periferie romane con abitanti e territori in una ricerca artistica, diventato lo spettacolo Amleto andato in scena nel 2021 al Teatro Argentina.
MICHELANGELO DALISI inizia la sua formazione di attore al Teatro Bardefé di Napoli, diretto da Umberto Serra, e ha seguito laboratori con Danio Manfredini, Francesca Della Monica, Raffaella Giordano, Alfonso Santagata, Massimiliano Civica, Thomas Ostermeier, Nienke Reehorst e Jerman Jaregui (Ultima Vez, Vandekeybus)
Lavora con Arturo Cirillo, Leo de Berardinis, Antonio Latella, Pierpaolo Sepe, Mario Martone, Aleksandr Sokurov, Andrea De Rosa, Pino Carbone, Paolo Coletta, Renato Carpentieri, Guido de Monticelli, Linda Dalisi, Armando Pirozzi, Marco Plini, Renzo Martinelli, Alessandro Businaro.
Lo spettacolo A Zonzo (realizzato con Marco Cacciola e Francesco Villano-InBalìa, Compagnia Instabile) vince il “Premio per Le Arti Lidia Petroni” 2013, ed il Premio “Trasparenze”.
Con Monica Nappo e Marco Messina (99 Posse) incide il disco Kyò, di poesia e musica elettronica.
Nel 2006 vince il premio “Tuttoteatro.com- Dante Cappelletti” con il progetto Primo clown, secondo clown, Amleto”, da cui poi nasce Per Amleto, spettacolo di cui firma la regia e che debutta al Napoli Teatro Festival.
Nel 2014 firma la regia di Serissimo Metodo, da Claudio Morganti.
Al cinema lavora con Mario Martone, Francesco Patierno, Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Terrence Malick, Nina di Majo, Paola Randi, Edoardo De Angelis, Lucio Fiorentino, Roberta Torre, Claudio Cupellini e Gabriele Mainetti.
Nel 2019 è candidato finalista ai Premi Ubu come miglior attore per lo spettacolo Aminta, regia di Antonio Latella.