Michele Mariotti
debutta come nuovo Direttore musicale del Teatro dell’Opera di Roma da martedì 8 febbraio, in occasione della prima di Luisa Miller di Verdi (alle ore 20.00), terza opera della stagione del lirico capitolino nell’allestimento dell’Opernhaus Zürich con la regia del geniale Damiano Michieletto ripresa da Andrea Bernard.
Un momento importante e di passaggio quello del Teatro dell’Opera sancito dall’arrivo anticipato di qualche mese del nuovo direttore musicale Mariotti, atteso per novembre e che raccoglie l’eredità di Daniele Gatti, e che e dalla recente nomina del nuovo Sovrintendente, Francesco Giambrone che arriva dopo Carlo Fuortes.
Un titolo importante e in qualche modo segnato dal destino la Luisa Miller, terza opera della fortunata stagione inaugurata con il Julius Caesar di Battistelli e la prima assoluta romana di Kat’a Kabanova di Janacek.
“La voglia di cominciare a lavorare in questo teatro era davvero tanta – le parole di Mariotti – Per questo con il nuovo Sovrintendente Francesco Giambrone, con il quale c’è stata da subito una profonda sintonia di visione e di intenti, abbiamo deciso di anticipare l’inizio del mio contratto. Avrei dovuto iniziare il prossimo autunno, con Les dialogues des Carmélites di Poulenc che inaugurerà la stagione 2022-2023, e invece parto subito, in questo mese di febbraio e con la Luisa Miller di Verdi, che trova finalmente le scene e il pubblico dopo l’esecuzione in streaming e in forma di concerto dello scorso anno“.
Mariotti aveva affrontato per la prima volta il titolo verdiano nel maggio 2021, ma con un’esecuzione proposta forma di concerto e a porte chiuse, ma stavolta la Luisa Miller di Verdi arriva finalmente nella sfolgorante forma scenica pensata da Damiano Michieletto.
Il regista tradisce l’ambientazione storica del dramma, costumi di Carla Teti, e lo racconta come una vicenda basata sullo scontro generazionale e sulla contrapposizione di due famiglie di diversa estrazione sociale.
“Abbandonati i personaggi storici, i grandi drammi corali – spiega Michieletto – Verdi si concentra sulla dimensione più piccola della famiglia. Luisa Miller è un dramma familiare, il conflitto padri-figli è il cardine. Ho cercato di svilupparlo nello spazio scenico, che presenta due facce della stessa realtà. Due facce apparentemente diverse, data la differenza sociale delle due famiglie, ma identiche nella sostanza”. A rendere più fruibile la lettura, le scene grigie con praticabile e la divisione in due zone diverse, di Paolo Fantin, le luci di Alessandro Carletti.
Il libretto di Salvadore Cammarano tratto dalla tragedia Kabale und Liebe (Intrigo e amore) di Friedrich Schiller, Luisa Miller è un melodramma che racconta di un intrigo passionale, dell’amore contrastato fra il giovane Rodolfo, figlio del conte di Walter, e Luisa Miller, figlia di un vecchio soldato, ostacolati dal conte padre e vittime degli inganni del subdolo Warm invaghito della ragazza. Finale tragico con la morte degli amanti.
“Luisa Miller è un’opera che ha sempre attirato la mia sensibilità interpretativa per la sua evidente cifra belcantista, le sue varietà timbriche che determinano profonde oscillazioni di stato d’animo, unite al sempre acuto scavo psicologico con cui Verdi scolpisce ogni personaggio – spiega Mariotti – Questi elementi rendono la partitura ricca di una bellezza che merita ogni volta di essere riascoltata e in qualche modo riscoperta. Contiene una delle più belle arie del cantabile, è l’aria di Rodolfo, la melodia è talmente principesca che si può permettere di essere sufficiente a sé stessa ed è il perfetto connubio di mente e anima che allo stesso tempo ci commuove e ci stupisce. È come se la sentissi per la prima volta ogni volta“.
In scena lo stesso cast della versione del maggio 2021 che include Michele Pertusi nel ruolo del conte di Walter, Antonio Poli nel ruolo di giovane Rodolfo. Roberta Mantegna, interpreta il ruolo di Luisa: il soprano, creatura di Fabbrica, il programma di perfezionamento del Teatro dell’Opera, aggiunge un altro ruolo al suo repertorio dopo la Leonora del Trovatore diretta da Gatti al Circo Massimo la scorsa estate, la Hélène di Les vêpres siciliennes nel 2019, I Masnadieri del 2018. Daniela Barcellona interpreta Federica, la promessa sposa di Rodolfo, Marco Spotti è il subdolo Wurm, Amartuvshin Enkhbat è Miller, al debutto all’Opera di Roma come Miller, e due giovani talenti del progetto “Fabbrica”, Irene Savignano (Laura) e Rodrigo Ortiz (Un contadino). “Sono molto contento di essere qui oggi al Teatro dell’Opera di Roma per presentare questa nuova squadra ed è bellissimo poterlo fare alla vigilia di una grande opera, Luisa Miller, che finalmente il Teatro Costanzi può portare in scena e che è l’opportunità per anticipare l’arrivo alla direzione musicale del Maestro Michele Mariotti – il commento del nuovo Sindaco Roberto Gualtieri, presidente della fondazione – Un grande direttore d’orchestra di livello internazionale che ci onora della sua scelta di svolgere questo ruolo per il Teatro dell’Opera di Roma portando non solo il suo talento e la sua preparazione musicale“.
Dopo la prima rappresentazione di martedì 8 febbraio ore 20.00, trasmessa in diretta sulle frequenze di Rai Radio 3, Luisa Miller di Verdi torna in scena per quattro repliche, giovedì 10, ore 20.00, sabato 12, ore 16.30, martedì 15, ore 20.00 e giovedì 17 febbraio, ore 18.00. La “prima” di Luisa Miller sarà preceduta dal ritorno dall’anteprima giovani, domenica 6 febbraio alle ore 16.30 e dalla Lezione di Opera tenuta da Giovanni Bietti, lunedì 7 alle ore 20.00. L’allestimento Opernhaus Zürich è proposto con sovratitoli in italiano e inglese.
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