Ha qualcosa di folgorante The Spank, magnifico spettacolo di Hanif Kureishi interpretato da Valerio Binasco e Filippo Dini anche nelle vesti di regista e in scena al Teatro Il Parioli di Roma, fino al 13 febbraio.
Dopo una prima di grande successo, dedicata alla scomparsa di Monica Vitti e Paolo Graziosi, le repliche, sera dopo sera, avvincono il pubblico trasportandolo in un mondo vivido e reale, fatto di sentimenti e insicurezze, di desiderio di libertà, ma anche di incertezza e di scelte definitive che finiscono per stravolgere la vita.
The Spank è tutto questo, è il racconto, con la riuscita traduzione di Monica Capuani di solida amicizia al maschile fra due uomini di mezza età, due professionisti benestanti che abitano a Londra e si ritrovano quotidianamente nel loro pub, The Spankies, ribattezzato affettuosamente The Spank.
Hanno una posizione sociale e professionale invidiabile, Vargas, Filippo Dini, è farmacista, Valerio Binasco, Sonny è dentista, una famiglia, dei figli e la strenua volontà di confrontarsi su tutto raccontandosi gioie e dolori della normale e monotona quotidianità. Ma nulla è inamovibile e da un giorno all’altro, tutto cambia. Sonny, insoddisfatto e inaridito della sua vita, ha una relazione con un’altra donna e in qualche modo lo confessa all’amico: Vargas, ferreo sostenitore del matrimonio, un po’ bigotto e chiuso nelle sue certezze, lo disapprova, non senza un certo disgusto. Racconta tutto alla moglie e da lì a breve la notizia arriva alla famiglia di Sonny e lui viene inghiottito dallo scandalo. Non prima di essere stato cacciato dalla famiglia, di aver rotto con la moglie o di essere stato violentemente attaccato dalla figlia. Ma dopotutto Sonny non si arrende. Lui, un po’ outsider, ha veramente il coraggio di cambiare, come già anticipa Vargas in apertura nel raccordo dello spettacolo, lasciando fluire i dialoghi in un lungo flashback, ed è quello che sarà. A Vargas rimarrà la sua vita, a suo dire, equilibrata e perfetta, ma anche il rimpianto di un’amicizia spezzata che gli lascerà un incolmabile vuoto nell’anima. La grandezza di Kureishi sta nell’elaborare un testo che alterna registri diversi in un susseguirsi avvincente, che mostra la straziante quotidianità dell’esistenza umana affidandosi a due eccellenti e consumati interpreti in splendida forma che si completano a vicenda. Intorno a Sonny e Vargas prendono vita tutti gli altri personaggi che assumono un prillo delineato grazie alle loro parole mostrando che la realtà forse non è così rosea e immobile come quella in cui crede di vivere Vargas, forse il vero perdente della vicenda. In scena fino al 13 febbraio al Teatro Il Parioli, con la direzione artistica di Piero Maccarinelli, per pensare, ridere con amarezza e fare i conti con la propria vita. Info e dettagli su www.ilparioli.it.
Fabiana Raponi