Ancora un omaggio a Pirandello, nella stagione di prosa del Teatro Comunale di Vicenza: dopo “Il fu Mattia Pascal” nella versione di Giorgio Marchesi, ecco il nuovissimo adattamento teatrale di “Uno, nessuno e centomila” con Pippo Pattavina e Marianella Bargilli, regia di Antonello Capodici, in scena martedì 22 e mercoledì 23 febbraio alle 20.45 in Sala Maggiore.
Lo spettacolo, una produzione ABC Produzioni e ATA Carlentini, è fresco di debutto, in Sicilia nel novembre scorso e attualmente in tournée sui palcoscenici italiani. In scena Marianella Bargilli, applauditissima Fedra nel Ciclo dei Classici all’Olimpico dell’autunno scorso, che interpreta tutti i personaggi femminili della riduzione teatrale del celebre romanzo, affiancata da Pippo Pattavina, vera e propria leggenda del teatro siciliano e da Rosario Minardi, Giampaolo Romania e Mario Opinato. Le musiche originali dello spettacolo sono di Mario Incudine, le scene di Salvo Manciagli. Lo spettacolo – in due atti – sarà al Teatro Comunale di Vicenza in prima regionale, e poi a Este il 24 febbraio e a Cittadella il 25, per tornare in Sicilia a fine aprile.
“Uno, nessuno e centomila” – regia di Antonello Capodici – è la fedele trasposizione teatrale di un’opera che rappresenta il punto più alto della riflessione di Luigi Pirandello sulla società e l’individuo, l’essere e l’apparire, la natura e la forma da lui stesso definito “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. Proprio in questo testo Pirandello raggiunge il culmine della sua riflessione sulla frantumazione dell’identità, sulla follia e sul rischio di annullamento di sé cui può andare incontro l’essere umano nel suo rapporto con le grandi sovrastrutture sociali, economiche e culturali come lo Stato, la Famiglia, il Matrimonio, la Religione.
Semplice, quasi banale, per diventare drammatica, la trama, così come solo le cose semplici sanno essere; il pretesto della complessa opera pirandelliana nasce dalla constatazione del signor Vitangelo Moscarda (Pippo Pattavina) di avere il suo naso leggermente disallineato, complice l’ingenua osservazione della moglie Dida (Marianella Bargilli). Sembra una cosa da poco, ma non lo è affatto e diviene dramma quando in gioco c’è il crollo delle sicurezze acquisite, quelle su cui riposava indisturbato il senso dell’esistenza dei protagonisti. E poi c’è Gengè, ovvero sempre Moscarda, ma soprannominato così dalla moglie Dida che in lui vede il suo Vitangelo, diverso da come lui appare, a tal punto da divenire geloso della relazione tra la moglie e quell’ estraneo di Gengè. Ricomporre i centomila frantumi del suo essere per sintetizzarli in una sola figura universalmente riconosciuta diviene così un bisogno fondamentale per Moscarda; decide così di attuare una strategia per riscattare la sua condizione di usuraio (il ruolo ereditato dal padre, banchiere, in realtà uno strozzino) agli occhi della gente comune, attraverso un plateale atto di generosità.
Il signor Marco di Dio, uomo dal passato moralmente discutibile, vive in condizioni di povertà: Moscarda, con un coup de théâtre, decide di donare a lui e alla moglie Diamante una casa più grande e confortevole; a fatica ottiene dal funzionario di banca e dal notaio la documentazione e le autorizzazioni necessarie per realizzare il suo esperimento sociale di rovesciamento dei ruoli. Lo sguardo della società sul suo inaspettato gesto di generosità sarà negativo: deve restare ciò che era, perché la maschera non può e non deve cambiare.
La rappresentazione teatrale di “Uno, nessuno e centomila” realizzata da Capodici è una prova di valore, in grado di restituire una fedele ripresa (anche con espedienti di tipo cinematografico, come l’uso del flashback) del romanzo pirandelliano che assomma le tematiche dell’essere e apparire; ne rispetta canoni e stile della narrazione, con un allestimento arioso, scenicamente sorprendente e quasi pittorico, in grado di disegnare un luogo non-luogo.
Di indubbia capacità attoriale i protagonisti principali, con Pippo Pattavina che dona a Vitangelo Moscarda, una connotazione sulfurea, ambigua, provocatoria e persino spiazzante, trasformandolo in una sequenza di personaggi, mentre Marianella Bargilli estroversa ma enigmatica, inquieta e inquietante interpreta tutto il “femminile” del testo, passando dal ruolo della moglie Dida, ingenuamente provocante, alla claustrale Maria Rosa, fino alla reietta Diamante, in una fantasmagoria di invenzioni sceniche, maschere ed evocazioni.
Come riportano le note di regia che accompagnano la messa in scena, si tratta di “una proposta teatrale che riassume la voce alta della drammaturgia migliore con la verve popolare della scena all’italiana”.
Per le due date di “Uno nessuno e centomila” al Teatro Comunale di Vicenza sono ancora disponibili dei biglietti.
Gli abbonamenti alla stagione di prosa 2021-2022 sono in vendita fino al 23 febbraio.
I biglietti per “Uno, nessuno e centomila” costano 29,50 euro l’intero, 23,50 euro il ridotto over 65 e 14,50 euro il ridotto under 30; sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale, appuntamento obbligatorio, dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15; al telefono chiamando lo 0444 324442 nei giorni di apertura dalle 16.00 alle 18.00 e online sul sito www.tcvi.it. È attiva la promozione Ultime File Prosa che permette di acquistare ad un prezzo ridotto (a 12 euro il biglietto singolo) gli spettacoli in doppia data della stagione di prosa, con posti nelle file dalla T alla Y. È possibile comprare i biglietti anche tramite 18App, Carta del Docente o voucher.
È aperto, un’ora prima dell’inizio degli spettacoli, il bar nel piazzale esterno del Teatro.
Relativamente alle misure di contenimento della pandemia, i biglietti per gli spettacoli sono nominali. In caso di acquisto per più spettatori, sarà necessario fornire i dati anagrafici e l’indirizzo mail di ognuno. In base alle normative vigenti, l’accesso alle sale teatrali è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di “Green Pass rafforzato”, ovvero a chi è vaccinato o guarito dal Covid-19, salvo i casi di esenzione previsti dalla legge. All’interno del Teatro è obbligatorio l’uso della mascherina di protezione superiore FFP2.
Per maggiori informazioni: www.dgc.gov.it.