Anna Tifu e Giuseppe Andaloro un duo d’eccezione al Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 24 marzo.
Grande virtuosismo e cantabilità, echi tzigani e spagnoli, suggestioni popolari,
in un programma con le più celebri pagine per violino e pianoforte fra Otto e Novecento
In Sala Casella il 25 marzo ultimo appuntamento del “Violoncello svelato” e il 26 secondo incontro di “Musica e Letteratura”
È un duo che si è consolidato e maturato artisticamente negli anni quello della violinista Anna Tifu e del pianista Giuseppe Andaloro, interpreti acclamati sui principali palcoscenici di tutto il mondo, al Teatro Argentina per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana giovedì 24 marzo (ore 21). Italo-rumena, nata a Cagliari, classe 1986, la Tifu inizia lo studio del violino a soli sei anni sotto la guida del padre per poi perfezionarsi con Salvatore Accardo, che ne ha lodato da subito il talento, “uno dei più straordinari che mi sia capitato di incontrare” ha riferito il celebre violinista. Debutta a soli 12 anni alla Scala di Milano e poco dopo la vittoria al Concorso internazionale George Enescu di Bucarest la consacra fra le migliori interpreti della sua generazione, solista con le più importanti orchestre e a fianco di celebri direttori, con tournée in tutto il mondo e prestigiose collaborazioni. Percorso simile per Giuseppe Andaloro, palermitano, classe 1982, un’attività concertistica iniziata anche per lui giovanissimo, consacrata dai primi premi al Busoni di Bolzano e al London Piano Competition. Un talento intelligente che nel corso della carriera ha ampliato sempre più il repertorio, spaziando dal rinascimento alla musica d’oggi con incursioni fino al rock.
Con il prezioso violino Carlo Bergonzi “Mischa Piastro” 1739, messo a disposizione dalla Fondazione Canale di Milano, la Tifu esegue con Andaloro alcuni dei brani più noti per violino e pianoforte di fine Ottocento e primi del Novecento, fra cantabilità ed eccezionale virtuosismo, indagando tutte le possibilità tecniche ed espressive dello strumento ad arco. Il concerto si apre con la Sonata per violino e pianoforte di César Franck nell’anno del bicentenario della nascita del musicista belga di cui viene eseguito una dei suoi pezzi più celebri e fra i più conosciuti di questo repertorio, scritto nel 1886 come regalo di nozze per il prodigioso violinista belga Eugène Ysaÿe, “un dono non solo per me ma per l’umanità intera”, commentò il noto interprete. Risale al 1924 invece la Tzigane di Maurice Ravel, un “pezzo virtuosistico nel gusto di una rapsodia ungherese” come la definì l’autore stesso, dalla “difficoltà diabolica”, che richiede all’interprete eccezionali doti virtuosistiche, condite da quel pizzico di esotismo all’epoca necessario ai pezzi di bravura. Si deve ancora a Ysaÿe la nascita di un altro brano entrato appieno nel repertorio violinistico, il Poème op. 25 (1896) di Ernest Chausson, che fu tra i migliori allievi di Franck. Ispirata a una novella di Ivan Turgenev, Le chant de l’amour triomphant, il brano si distingue per il carattere rapsodico e per il notevole grado di difficoltà tecnica. Violinista prodigioso, ambasciatore dell’ispanismo musicale in tutta Europa, alla musica di Pablo de Sarasate spetta la chiusura del concerto con la sua Fantaisie de concert sur des motifs de l’opera Carmen op. 25 (1881). Brano popolarissimo già all’epoca, si compone di un’introduzione e quattro movimenti, in cui le pagine più celebri dell’opera di Bizet vengono rilette al servizio del virtuosismo violinistico: dall’Entr’acte del quarto atto, alle Habanera, Chanson et mélodrame e Seguidilla del primo, fino alla Danse bohème del secondo, che qui costituisce il brillante finale.
GLI ALTRI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA
La programmazione della settimana alla Filarmonica Romana si completa con due appuntamenti nella più raccolta Sala Casella di via Flaminia 118. Venerdì 25 (ore 19.30) il quarto e ultimo appuntamento della rassegna “Il violoncello svelato”, progetto avviato con la media partnership di Rai Radio3, che ha permesso la scoperta e l’ascolto del repertorio più e meno noto per violoncello e pianoforte. Nell’ultimo concerto troveremo al violoncello il giovanissimo Tommaso Castellano, classe 2001, laureatosi nel 2021 al Conservatorio Santa Cecilia con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore e attualmente iscritto alla Pavia Cello Academy dove sia sta perfezionando, e al pianoforte David Mancini, allievo di Mariangela Vacatello con cui si è laureato, ora iscritto al master dell’Accademia di Pinerolo. Aprono il concerto con le Variations concertantes op. 17 di Mendelssohn, lavoro giovanile composto a soli 20 anni nel 1829, dallo stile elegante e di grande equilibrio, cui seguono tre lavori di autori italiani composti fra fine Ottocento e primo Novecento, in parte da riscoprire: l’Elegia (1923) di Giorgio Federico Ghedini, la più nota Elegia (1902) di Lorenzo Perosi, una pagina intima, profonda, di grande espressività, e la luminosa Sonata op. 38 (1888) di Francesco Cilea, raffinato capolavoro di grande lirismo, significativo esempio della spontaneità melodica che ritroveremo in molta della sua produzione d’opera.
Sabato 26 (ore 20) il secondo dei tre appuntamenti di “Musica e Letteratura” organizzato con l’Associazione Fabrica, e quest’anno incentrati sul tema “Fragmenta: tra mito, storie e musica”. Titolo della serata sarà “Metaforme: frammenti di presente”, con il Morphin’ quartet e gli attori Livia Saccucci, Marco Paparella e Vincenzo De Luca. “Per i contemporanei – racconta Francesca Caprioli autrice dei testi e direttore artistico di Fabrica -, il presente è percepibile solo in frammenti, frammenti di storie, citazioni, continue imitazioni inconsapevoli del passato che diventa presente. Ogni storia diventa un frammento di una narrazione più completa che è impossibile da seguire mentre si compie. Attraverso pezzi di storie di metamorfosi, indagheremo fra musica e parole quell’attimo fuggente che è il giorno presente, che mentre lo stiamo leggendo è già calpestato, vissuto, consumato e quindi passato”.
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 25 euro, ragazzi fino a 14 anni da 10 a 16 euro. Sala Casella 11 euro (costi comprensivi di prevendita)
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA
giovedì 24 marzo ore 21
Anna Tifu violino
Giuseppe Andaloro pianoforte
César FRANCK Sonata per violino e pianoforte
Maurice RAVEL Tzigane
Ernest CHAUSSON Poème op. 25
Pablo DE SARASATE Carmen Fantaisie de concert op. 25
Anna Tifu Vincitrice nel 2007 del Concorso internazionale George Enescu di Bucarest, è considerata una delle migliori interpreti della sua generazione. Nata a Cagliari, inizia lo studio del violino a sei anni sotto la guida del padre, e a suonare in pubblico a otto anni, vincendo il primo premio con menzione speciale di merito alla Rassegna di Vittorio Veneto. A undici anni debutta come solista con l’Orchestre national des Pays de la Loire e l’anno dopo alla Scala di Milano con il Concerto n. 1 di Bruch. A quattordici anni vince il primo premio al Concorso Internazionale Viotti-Valsesia e il primo premio al Concorso Internazionale M. Abbado di Stresa. Si diploma appena quindicenne al Conservatorio di Cagliari con il massimo dei voti e la menzione d’onore. Ha studiato con Salvatore Accardo all’Accademia Walter Stauffer di Cremona e all’Accademia Chigiana di Siena. A diciassette anni viene ammessa al Curtis Institute di Filadelfia dove studia con Aaron Rosand, Shmuel Ashkenazy e Pamela Frank; si perfeziona poi a Parigi dove ottiene il Diploma superiore di concertista.
Si esibisce con l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia, Simón Bolívar Symphony Orchestra, George Enescu Philharmonic Orchestra, Münchener Kammerorchester, etc. al fianco di direttori quali Temirkanov, Dudamel, Matheuz, Valčuha. Per l’apertura della stagione sinfonica del Teatro Carlo Felice di Genova ha suonato il famoso violino Guarneri del Gesù detto “Il cannone” appartenuto a Paganini. Ha collaborato con musicisti quali Vengerov, Bashmet, Bosso, Dindo, Brunello, Nyman, Bocelli, l’etoile Carla Fracci e l’attore John Malkovich. Ha tenuto concerti al Tuscan Sun Festival, Festival de Musique Menton, Ravello Festival, George Enescu Festival, Grand Hall di San Pietroburgo, Čajkovskij Concert Hall di Mosca, Konzerthaus di Berlino, Rudolfinum di Praga, Madison Square Garden di New York.
Recente il suo debutto per la casa discografica Warner Classics, in duo con il pianista Giuseppe Andaloro.
Anna Tifu è stata testimonial della campagna pubblicitaria 2011 di Alitalia, assieme a Riccardo Muti, Giuseppe Tornatore ed Eleonora Abbagnato. In occasione del solstizio d’Estate 2020, L’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Anna Tifu – che per l’occasione indossa tre abiti Fendi Couture – eseguono l’Estate, tratta dalle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi per il progetto Anima Mundi de La Maison Fendi online in streaming.
Nel 2020 le è stato assegnato il Premio Donna Paul Harris Fellow dal Rotary Club Milano Sempione.
Suona il violino Carlo Bergonzi “Mischa Piastro” 1739, della Fondazione Pro Canale di Milano.
Giuseppe Andaloro È considerato uno dei più apprezzati artisti della sua generazione. Nato a Palermo nel 1982, ha iniziato giovanissimo una intensa attività concertistica, proponendo al pubblico un vasto repertorio che spazia dal Rinascimento alla musica moderna e contemporanea. La sua trascrizione della Sagra della Primavera di Stravinskij per due pianoforti e due violoncelli ha riscosso approvazione dalla critica e grande successo di pubblico alla serata sold-out della prima esecuzione.
È stato ospite di importanti festival (Salzburger Festspiele, Ruhr Klavier, Due Mondi di Spoleto, Enescu di Bucarest, Ravello, “Chopin” Duszniki-Zdrój, “Michelangeli” di Brescia e Bergamo, etc.) e in alcune delle più celebri sale da concerto del mondo, fra cui Teatro La Scala di Milano, Salle Gaveau di Parigi, Konzerthaus di Berlino, Royal Festival Hall e Queen Elizabeth Hall di Londra, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Rudolfinum Dvořák Hall a Praga, Anfiteatro Simón Bolívar a Città del Messico, Sumida Triphony Hall a Tokyo, etc.
Suona regolarmente con rinomate orchestre (London Philharmonic, Tokyo NHK Symphony, Singapore Symphony, Hong Kong Philharmonic, Philharmonische Camerata Berlin, London Mozart Players, Czech Philharmonic Orchestra) e direttori del calibro di Ashkenazy, Noseda, Parrott. Tra le sue collaborazioni con altri artisti spiccano quelle con Krylov, Chang, Tifu, Roussev, Malkovich.
Vincitore del primo premio in diversi tra i più prestigiosi concorsi pianistici internazionali – fra cui il “Ferruccio Busoni” di Bolzano e il London Piano Competition – nel 2005 è stato insignito del premio per meriti artistici dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Ha al suo attivo registrazioni per diverse etichette discografiche (Sony, Warner, Naxos, Fontec) ed è stato ospite di molte radio e televisioni italiane e straniere.
Giuseppe Andaloro tiene regolarmente masterclass in Italia e all’estero ed è stato membro di giuria in diversi concorsi pianistici.
SALACASELLA
venerdì 25 marzo ore 19.30
IL VIOLONCELLO SVELATO
Tommaso Castellano violoncello
David Mancini pianoforte
Felix Mendelssohn-Bartholdy Variations concertantes in re maggiore op. 17
Giorgio Federico Ghedini Elegia per violoncello e pianoforte
Lorenzo Perosi Elegia per violoncello e pianoforte
Francesco Cilea Sonata in re maggiore per violoncello e pianoforte op. 38
SALA CASELLA
sabato 26 marzo ore 20
FABRICA, MUSICA E LETTERATURA
METAFORME: Frammenti di presente
Le storie, il mito e la loro musica
con il Morphin’ quartet
Valentina Tramacere soprano
Alessandro Regoli contraltista
Emiliano Begni tenore e pianoforte
Bruno Corazza basso-baritono
Livia Saccucci, Marco Paparella e Vincenzo De Luca attori
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