In Sala Casella il 18 marzo terzo concerto del Violoncello svelato, rassegna dell’Accademia Filarmonica Romana dedicata al repertorio per violoncello e pianoforte,
fra rarità e brani più celebri.
Enrico Mignani (violoncello) e Mari Fujino (pianoforte) in un programma che alterna tradizione e modernità, con musica di Beethoven, D’Ambrosi e Orefice.
Media Partner Rai Radio3
Si divide fra tradizione e modernità il terzo concerto del “Violoncello svelato”, la rassegna dell’Accademia Filarmonica Romana in programma nei quattro venerdì di marzo nella Sala Casella (via Flaminia 118), alla scoperta del repertorio per violoncello e pianoforte meno noto e di più raro ascolto, affiancato a pagine più celebri per questo duo.
Venerdì 18 marzo (ore 19.30) toccherà al violoncellista bolognese Enrico Mignani, classe 1997, perfezionatosi con Enrico Dindo alla Pavia Cello Academy e al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, e attualmente allievo di Giovanni Gnocchi al Mozarteum di Salisburgo; nel 2021 riceve dalla Scuola di Musica di Fiesole, ove si è perfezionato con Francesco Dillon e Paolo Bonomini, la borsa di studio al merito. Più volte solista con la Young Musicians European Orchestra, ha già tenuto concerti in Italia e all’estero. Con Mignani troviamo sul palco la pianista giapponese Mari Fujino, un doppio diploma conseguito a Tokyo e al Conservatorio di Bologna e successivi corsi di perfezionamento e premi in concorsi internazionali, musicista particolarmente dedita e appassionata al repertorio della musica da camera.
Il concerto, che come tutta la rassegna vede Rai Radio3 media partner che registra e trasmette successivamente i concerti, verrà introdotto come di consueto dal giornalista e conduttore radiofonico Andrea Penna.
Ad apertura di programma la Sonata n. 4 per violoncello e pianoforte op. 102 n. 1 in do maggiore (1815) di Beethoven che appartiene all’ultimo periodo compositivo del genio di Bonn in cui dà ampio spazio a una scrittura contrappuntistica impervia, quanto meno per l’epoca, che si alterna a passaggi di grande lirismo. Autentiche rarità sono invece i due brani successivi, scritti da due compositori italiani di difficile ascolto oggi nelle sale da concerto. L’Allegro di Dante D’Ambrosi (1902-1965), composto nel 1936 durante il suo incarico come direttore del liceo musicale di Teramo, è una originale fotografia dell’epoca, in cui troviamo sapientemente mescolati tradizione e avanguardia, attraverso anche l’uso di timbri insoliti. E di raro ascolto è senz’altro anche la musica di Giacomo Orefice (1865-1922) compositore e critico musicale molto attivo in un periodo di rivolgimenti radicali, a cavallo fra Otto e Novecento. Nella sua Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte scritta nel 1913, riversa un lirismo operistico quasi pucciniano, mescolato a riverberi tardo romantici, ma comunque rivolti verso un linguaggio più fresco e moderno.
Il violoncello svelato si conclude venerdì 25 marzo con l’ultimo concerto affidato a Tommaso Castellano (violoncello) e David Mancini (pianoforte) impegnati nelle Variations concertantes op. 17 di Mendelssohn, e la musica di tre autori italiani tutti vissuti a cavallo dei due secoli Otto-Novecento: Giorgio Federico Ghedini, Lorenzo Perosi e Francesco Cilea.
Il violoncello svelato si inserisce nell’ambito della rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2022 sullo Spettacolo dal Vivo
Tutto il programma del Violoncello svelato sul sito filarmonicaromana.org
Biglietti: 11 euro a concerto. Tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
::::::::::::::::::::::::::::::::
SALA CASELLA
venerdì 18 marzo ore 19.30
Enrico Mignani violoncello
Mari Fujino pianoforte
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Sonata n. 4 in do maggiore per violoncello e pianoforte op. 102 n. 1 (1815)
Dante D’Ambrosi (1902-1965)
Allegro per violoncello e pianoforte (1936)
Giacomo Orefice (1865-1922)
Sonata in fa maggiore per violoncello e pianoforte (1913)
Enrico Mignani. Classe 1997, bolognese, intraprende lo studio del violoncello a nove anni e si diploma nel 2015 nella classe di Riccardo Martinini a Bologna con il massimo dei voti, lode e menzione speciale. Successivamente studia con Enrico Dindo alla Pavia Cello Academy e al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, ove consegue il Master of Arts in Music Performance con lode. Attualmente continua gli studi al Mozarteum di Salisburgo con Giovanni Gnocchi. Dalla Scuola di Musica di Fiesole, ove si è perfezionato con Francesco Dillon e Paolo Bonomini, ha ricevuto nel 2021 la borsa di studio al merito. Ha inoltre preso parte a corsi e masterclasses di Antonio Meneses, Frans Helmerson, Jens Peter Maintz, Mario Brunello, Giovanni Sollima, Miklós Perényi, Thomas Demenga, Pieter Wispelwey, László Fenyö. Si è esibito più volte come solista con la Young Musicians European Orchestra diretta da Paolo Olmi, con cui ha anche effettuato una tournée in Israele e Palestina, e I Musici di Parma. Sempre come solista, ha suonato al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, all’Auditorium Vivaldi di Torino e al Teatro Alighieri di Ravenna. Suona un pregiato violoncello di liuteria moderna, costruito nel 2013 da Ivano Coratti e affidatogli dai familiari del liutaio.
Mari Fujino. Nata in Giappone, inizia lo studio del pianoforte a tre anni. Nel 1998 si diploma all’Università della Musica “Toho” di Tokyo nella classe di Izumi Komoriya, e nello stesso anno si trasferisce in Italia. Nel 2002 si diploma al Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna con il massimo dei voti, lode e menzione d’onore, sotto la guida di Carlo Mazzoli. Nel 2003 ottiene il diploma del corso triennale di Musica da Camera tenuto da Pier Narciso Masi all’Accademia Pianistica Internazionale di Imola. Ha seguito inoltre seminari di perfezionamento con Arnaldo Cohen, Tomislav Bainov, Karl-Heinz Kämmerling. È stata premiata in diversi concorsi nazionali e internazionali, sia nella categoria solista che in quella di musica da camera. Intensa l’attività concertistica che l’ha portata a suonare per istituzioni musicali e festival, fra cui Festival Prometeo con l’omonimo quartetto, Festival di Portogruaro, Festival Chamber Music a Mantova, Festival “La folle Journée” in Giappone. Come pianista accompagnatrice collabora regolarmente per masterclass di docenti internazionali, corsi di conservatorio e scuole di perfezionamento in Italia, Europa e Stati Uniti. Collabora stabilmente anche con l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano.