Una città si racconta. “Argonauti. Un canto per Recco” è il nuovo progetto di Teatro Pubblico Ligure, ideato e diretto da Sergio Maifredi, concepito per la Città di Recco che lo ha fortemente voluto e che lo sostiene. Si tratta di otto mesi di lunga marcia, da novembre 2021 a giugno 2022, periodo durante il quale saranno coinvolti i cittadini che vorranno partecipare. Ognuno potrà raccontare, cantare, farsi fotografare ma anche portare fotografie e documenti sulla storia di Recco e di se stesso nel periodo che va dal 1943 a oggi. Il progetto sarà presentato al pubblico dallo stesso Maifredi e da Corrado d’Elia venerdì 5 novembre, alle ore 18, nella Sala Polivalente di Recco, in via Ippolito D’Aste 21.
L’adesione e il sostegno al progetto conferma l’attenzione dell’Amministrazione comunale di Recco per la promozione di iniziative culturali di elevata qualità. «Il nostro Comune ha una grande immensa ricchezza: la nostra cultura, le radici, le memorie – sottolinea il sindaco di Recco Carlo Gandolfo -. È nostro compito prendercene cura, tutelandole e mettendole a disposizione delle nuove generazioni. Sarà cura dell’Amministrazione rendere partecipe la città di un progetto che non avrà bandiere o etichette, visto che è una ricostruzione storico culturale della nostra memoria collettiva. È mio desiderio che tutta la città venga coinvolta perché Sergio Maifredi costruirà uno spettacolo corale, che nasce dai ricordi e dalle voci dei cittadini, partendo dai devastanti bombardamenti del 1943, incentrandosi poi sulla Pro Recco, la nostra squadra, con cui Recco ha un rapporto storico e incrollabile. La società bianco-celeste fa parte della nostra identità e ne rappresenta il riscattopost-bellico. È tra i principali emblemi della città che, partendo da momenti dolorosi e difficili ha saputo risollevarsi, attraverso la vitalità e l’intraprendenza dei suoi cittadini».
«Il Teatro di Comunità – dichiara Sergio Maifredi – è una forma d’arte a cui sto lavorando da dieci anni. Parto dall’idea di Calvino che le Città sono luoghi in cui, oltre alle merci, si scambiano storie. Le storie individuali si intrecciano con la Storia. Noi plasmiamo artisticamente la preziosa materia che le vita di chi abita una città contiene. Questa volta la sfida è grande e la affronto con una grande Città, Recco, una grande squadra, la Pro Recco, e dei grandi artisti, in primis Corrado d’Elia, premio nazionale della critica, Mario Incudine, candidato al David di Donatello proprio quest’anno. Scendiamo in campo per vincere».
“Argonauti. Recco per Recco” è dedicato agli ottant’anni cruciali in cui Recco è stata distrutta dai bombardamenti e ricostruita come la vediamo ora. Ma proprio quando tutto sembrava perduto, negli anni più neri, la città ha trovato una sua speciale forma di riscatto negli straordinari successi sportivi di una squadra di pallanuoto, la Pro Recco, formata da un gruppo di giovani amici a misura di campione. Gli eroi della Pro Recco sono come nei poemi omerici gli Argonauti: hanno compiuto imprese leggendarie e appartengono a un tempo mitico, lontano eppure sempre vivo.
Due sono le date da ricordare. Mercoledì 10 novembre 1943, in una notte di luna piena, i recchesi subiscono il primo di tanti bombardamenti sulla città, decisi dagli alleati per distruggere lo strategico ponte della ferrovia. Domenica 2 agosto 1959, primo scudetto della Pro Recco in serie A, conquistato dopo una partita epica disputata a Trieste. Il mare, i fischi del treno, gli aerei, le bombe, i cumuli di macerie, il pallone e le partite in acqua, il fischietto dell’arbitro, i sacchi di cemento per costruire la piscina regolamentare, il profumo della focaccia al formaggio, un tempo cibo domestico di poco conto, oggi specialità gastronomica a marchio Igp. Tutto parla di crisi e rinascita, di un passato a cui è possibile rivolgersi per trovare di nuovo la forza di ricominciare. Guardando al futuro con i piedi ben piantati nel passato anche e soprattutto dopo un periodo così difficile com’è stato quello segnato da un’altra forza distruttiva, quella della pandemia.
Gli “Argonauti. Recco per Recco” sono il racconto dei padri per un progetto di rigenerazione affidato e rivolto alla comunità che è chiamata ancora una volta a farsi teatro. Allora intorno ad un campo in mare, ora intorno a se stessa. C’è stato e ci sarà ancora da divertirsi, lasciandosi alle spalle la paura. Da novembre 2021 a giugno 2022 i cittadini di Recco saranno chiamati a seguire diversi percorsi coordinati e diretti da Sergio Maifredi.
Il primo è “Recco per Recco. Autobiografia di una città”, un grande gioco durante il quale saranno raccolti i racconti individuali di chi ha voglia di ricordare, portare una fotografia, un documento, per comporre un grande affresco collettivo, una mappa biografica, una nuova carta d’identità cittadina, che, con la guida dell’artista e cartografa di Limes, Laura Canali, darà luogo a una nuova “Mappa geopoetica della città”. Proprio come se da una carta geografica uscissero le persone che la abitano, ognuno con la sua storia. Gli abitanti e le pietre svelano il mistero che le tiene insieme in una serie di azioni, il cui calendario verrà comunicato in seguito. Un altro è “Sinfonia di una città”. L’obiettivo è creare un grande coro popolare composto dai cittadini di Recco. Al coro saranno affidate le musiche e le canzoni composte da Mario Incudine, intrecciando le storie degli eroi della Pro Recco con quelle dei cittadini. Gli arrangiamenti e la direzione musicale è di Antonio Vasta. Un ulteriore percorso è “Ritratto di una città”: il fotografo Ruggiero Di Benedetto eseguirà i ritratti dei cittadini di Recco per comporre l’istantanea della città oggi.
Solo alla fine, dopo mesi di incontro e di azioni pubbliche, Sergio Maifredi trasformerà tutto questo in vero e proprio spettacolo, che vale quanto la marcia di avvicinamento da cui ha avuto origine. Per due giorni, 10 e 11 giugno 2022, andrà in scena “Argonauti. Un Canto per Recco”, uno spettacolo di Sergio Maifredi per la città di Recco, prodotto da Teatro Pubblico Ligure. Scritto da Corrado d’Elia e da Maifredi, con le musiche e le canzoni di Mario Incudine, mastro concertatore Antonio Vasta, sarà interpretato da Corrado d’Elia.
«Il Teatro di Comunità – dichiara Sergio Maifredi – è una forma d’arte a cui sto lavorando da dieci anni. Parto dall’idea di Calvino che le Città sono luoghi in cui, oltre alle merci, si scambiano storie. Le storie individuali si intrecciano con la Storia».