Silvia Colasanti
Esercizi per non dire addio per violino e orchestra
su commissione de laVerdi. Prima esecuzione assoluta
Dmitrij Šostakovič
Sinfonia n. 9 in Mi bemolle maggiore op. 70
Ludwig van Beethoven
Concerto per violino e orchestra in Re maggiore op. 61
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Domenico Nordio Violino
Jader Bignamini Direttore
Silvia Colasanti è la compositrice in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Il rapporto tra l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Silvia Colasanti, una delle voci più autorevoli della musica contemporanea italiana e internazionale e artista acclamata in tutto il mondo, dura da due Stagioni.
Giovedì 24 (ore 20.30), venerdì 25 (ore 20) e domenica 27 marzo (ore 16) è l’ora dell’appuntamento intitolato “Un violino per due”. L’intelligente musica di Silvia Colasanti torna nel 2022 all’Auditorium di Milano, la prima volta insieme al Direttore in Residenza Jader Bignamini e alla profondità musicale di Domenico Nordio, un solista molto legato all’Orchestra di Largo Mahler, che eseguirà il ‘Esercizi per non dire addio’ per violino e orchestra della compositrice in residenza, una commissione dell’Orchestra Verdi in prima esecuzione assoluta, oltre al Concerto per violino di Beethoven. Completa questo monumentale programma la Sinfonia n.9 di Šostakóvič.
Colasanti si misura ancora una volta con una forma storica, confermando la sua predilezione all’operare nell’alveo della tradizione, sempre tenendo conto della storia e della responsabilità di fronte ad essa. Si pensi al Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa, o ai Quartetti d’archi che saranno eseguiti al Teatro Gerolamo. A proposito di questa composizione in prima esecuzione assoluta, sono eloquenti e interessanti le parole della compositrice stessa: “Scrivere un lavoro per violino e orchestra oggi rappresenta una sfida difficile, vuol dire tornare su un organico che ha più di quattro secoli di storia, per il quale sono stati scritti grandi capolavori ed esplorate le infinite possibilità espressive e tecniche dello strumento e del suo rapporto con l’orchestra. La storia fa sentire il suo peso, ma costituisce anche la più importante risorsa di conoscenza di noi stessi. ‘Esercizi per non dire addio’ è un pezzo attorno al tema del distacco e della perdita, nel ricordo vivo di quello che si è amato e che si continua ad amare in modo sempre nuovo, un racconto in suoni dei tentativi che un’esistenza compie, lungo un cammino carico di richiami interni e di memoria, per vivere il presente, guardando al futuro ma con la consapevolezza piena del nostro legame con il passato.”
A testimoniare questo perpetuo confronto con la storia, l’accostamento al Concerto in Re maggiore op. 61 di Beethoven, risalente alla fine del 1806 e scritto per il violinista Franz Clement (ventiseienne all’epoca della composizione, nonché direttore al Theater an der Wien), che aveva diretto la prima esecuzione della Terza Sinfonia.
L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e Silvia Colasanti non sono nuovi a queste operazioni. Un “dittico” analogo fu creato con un bellissimo programma di due stagioni fa, che accostava il suo “Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa” al Requiem di Mozart. Un modo efficace e interessante di offrire la musica contemporanea, che, nel caso di Colasanti, affonda le sue radici in una tradizione compositiva secolare.
Completa il programma la Nona Sinfonia di Šostakóvič. Scritta nel 1945 ed eseguita per la prima volta nel novembre di quell’anno dall’Orchestra Sinfonica di Leningrado diretta da Eugenio Mravinski, nacque come terza parte di una trilogia intesa a celebrare le sofferenze, lo sforzo e la vittoria del popolo sovietico nella guerra contro la Germania nazista. Se tutti si aspettavano una Nona dai toni sfarzosi e trionfalistici, sul modello della ben più conosciuta Nona di Beethoven, Šostakovič sorprese tutti e compose una sinfonia senza coro, senza finali trionfali ma, anzi, dai toni leggeri e ironici, utilizzando schemi classici della sinfonia sette-ottocentesca. L’esecuzione della Sinfonia suscitò l’ostilità della critica ufficiale sovietica, la quale lamentò la mancanza di un contenuto sostanziale e in molti lo interpretarono come un insulto ai caduti della patria.
A dirigere questo monumentale programma sarà Jader Bignamini, Direttore in Residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Conferenza
Il concerto di giovedì 24 marzo sarà preceduto alle ore 18.30 da una conferenza introduttiva nel foyer della balconata.
L’Ingresso è libero fino a esaurimento posti.
Domenico Nordio, violino
Domenico Nordio
si è esibito nella maggior parte delle sale più prestigiose del mondo (Carnegie Hall di New York, Salle Pleyel di Parigi, Filarmonica di San Pietroburgo, Teatro alla Scala di Milano, Barbican Center di Londra e Suntory Hall di Tokyo), con orchestre di primo piano, tra cui London Symphony, National de France, Accademia di Santa Cecilia di Roma, Orchestra Nazionale della RAI, Orchestre de la Suisse Romande, Caracas’ Simon Bolivar Orchestra, Istanbul Borusan Philharmonic Orchestra, Enescu Philharmonic Orchestra, SWR Sinfonieorchester Stuttgart, Moscow State Symphony e con direttori come Flor, Steinberg, Casadesus, Luisi, Lazarev, Aykal.
I momenti salienti delle sue ultime stagioni includono concerti alla Enescu Philharmonic Hall di Bucarest, al Teatro Municipal di Rio de Janeiro, al Teatro Colon di Buenos Aires, allo Zorlu Center di Istanbul, al Concertgebouw di Amsterdam, alle Sale Filarmoniche di Kiev, Chisinau, Vilnius, Mosca, alla Great Guild Hall di Riga, alla Sociedad Filarmonica di Lima, al Teatro Coliseo di Buenos Aires, alla Sala San Paolo di San Paolo, al Teatro Manzoni di Bologna, all’Auditorium di Milano, alla Melbourne Recital Hall, alla Vigado Concert Hall di Budapest, al Teatro Bibiena di Mantova, a Santiago del Cile, Tokyo, Kuala Lumpur, Hong Kong, Brasilia, Città del Messico, al Tbilisi Festival, alla Zaryadye Hall di Mosca, all’Auditorium Sodre Nacional di Montevideo. Allievo di Corrado Romano e Michele Auclair, nato a Venezia nel 1971, già bambino prodigio (ha tenuto il suo primo recital all’età di dieci anni), a sedici anni Nordio vince il Concorso Internazionale Viotti di Vercelli con il mitico Yehudi Menuhin come Presidente di Giuria. Dopo i successi al Concorso Thibaud di Parigi, al Concorso Sigall di Vina del Mar e al Concorso Francescatti di Marsiglia, il Gran Premio Eurovision ottenuto nel 1988 lo lancia alla carriera internazionale: oggi Nordio è uno dei violinisti più celebrati della sua generazione.
Jader Bignamini, direttore in residenza dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Jader Bignamini è Direttore musicale della Detroit Symphony Orchestra
e direttore residente dell’Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano. Dopo essere stato scelto nel ’98 dal Maestro Riccardo Chailly come clarinetto piccolo dell’Orchestra Sinfonica di Milano, inizia il suo percorso all’interno dell’Istituzione che lo vedrà passare dall’Orchestra al podio, fino ad essere nominato nel 2010 Direttore assistente e dal 2012 Direttore associato.
Negli stessi anni, dopo un’intensa gavetta che che lo vede iniziare a dirigere all’età di 19 anni, avvengono i debutti ufficiali: nel repertorio sinfonico è la Quinta di Mahler a segnare il suo esordio nel 2011 con la sostituzione del direttore titolare poco prima dell’inizio della seconda parte del concerto passando così dalla sua postazione di clarinettista a quella di direttore.
La settimana seguente dirige anche il concerto per i 150 anni dell’Unita d’Italia alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano, mentre debutta poi ufficialmente con l’opera nel 2012 con Andrea Chenier di Umberto Giordano e Carmen di George Bizet, che segnano l’inizio della sua carriera internazionale. Nel 2013 Bignamini inaugura il Festival Verdi di Parma con Simon Boccanegra e immediatamente dopo questa prima significativa esperienza diviene ospite a livello internazionale di numerosi istituzioni in Italia e all’estero: il Teatro dell’Opera di Roma, la Fenice di Venezia, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Regio di Torino, il Rossini Opera Festival di Pesaro, Il Festival di Martinafranca e all’estero a Francoforte, New York, Los Angeles, Toronto, Mosca, Tenerife, in Giappone e in Sud America.
Il vasto repertorio sinfonico rappresenta la sua ecletticità come direttore con i grandi autori in ambito russo, tedesco e austriaco quali Čajkovskij, Glinka, Musorgskij, Rimskij-Korsakov, Prokof’ev, Stravinskij, Brahms, Beethoven, Strauss e Mahler, senza tralasciare i francesi Debussy e Ravel, e ovviamente gli italiani Respighi, Paganini e Vivaldi. Collabora con solisti di primo piano quali Maximilian Hornung, Kian Soltani, Joshua Roman, Isabelle Faust, Karen Gomyo, Francesca Dego, Natasha Korsakova, Kolya Blacher, Lylia Zilberstein e Sergei Babayan. Nel 2013 ha anche l’occasione di fare da assistente al M° Riccardo Chailly per l’Ottava sinfonia di Mahler. Fra i successi delle ultime stagioni in ambito operistico, Madama Butterfly al Metropolitan di New York e alla Staatsoper di Vienna, i concerti di gala al Festival di Salisburgo, allo Schleswig-Holstein Music Festival di Lubecca con l’orchestra Radiophilharmonie di Hannover e alla Royal Albert Hall di Londra.
Dirige anche Trovatore al Teatro dell’Opera di Roma e a Francoforte, Manon Lescaut al Bolshoi di Mosca con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov per la prima assoluta in Russia e con la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, I Puritani al Festival di Montpellier e al Teatro Massimo di Palermo e Don Carlo all’Opera di Tenerife e Traviata alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera.
Per il repertorio sinfonico nell’ultima stagione da segnalare i debutti con orchestre quali: San Diego Symphony, Detroit Symphony, Milwaukee Symphony, Minnesota Orchestra, Yomiuri Nippon Symphony, Osaka Philharmonic e Lubijana Philharmonic Orchestra.
Bignamini dirige inoltre il primo tour asiatico del soprano Anna Netrebko e del tenore Yusif Eyvazov a Hong Kong, Seoul, Taipei, Tokyo e Nagoya nel 2016, nel 2017 in America a Los Angeles, Toronto e Calgary e nel 2018 il tour sudamericano in Cile, Brasile, Perù, Argentina, in Florida e Dubai.
Subito dopo torna nuovamente in Giappone nel 2018 in tournée con il Teatro dell’Opera di Roma per dirigere la Traviata con la regia di Sofia Coppola e i costumi di Valentino già diretta al Teatro dell’Opera di Roma. La sua carriera, in costante ascesa sia in ambito operistico che sinfonico, lo vede ospite di importanti teatri e istituzioni in Europa e all’estero quali il Neue Oper di Francoforte per una nuova produzione di Forza del destino, Dutch National Opera di Amsterdam per Madama Butterflye dopo il successo di Rigoletto nel 2015 il ritorno al Festival di Santa Fe in New Mexico per La Bohème oltre che il debutto con l’opera russa Eugene Onegin.
Nell’ultima stagione debutta con la Dallas Symphony Orchestra e con la Houston Symphony Orchestra.
Torna anche alla Fenice di Venezia per la produzione di Elisir d’amore appena prima della chiusura per il lockdown italiano. Durante l’ultima estate è protagonista del Gala Rossiniano all’Arena di Verona dove tornerà nel 2020 per la produzione di Turandot per il debutto di Anna Netrebko.
Ha diretto due concerti al Circo Massimo di Roma per la stagione estiva dell’Opera di Roma con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov dove è poi appena tornato perPetite Messe Solennelle di Rossini all’Opera di Roma. Nell’ottobre 2020 dirige poi Manon Lescaut al Teatro Massimo di Palermo immediatamente dopo aver inaugurato la sua direzione musicale alla Detroit Symphony Orchestra, lo scorso settembre.
Quest’anno sarà di nuovo sul podio della Neue Oper di Frankfurt per una nuova produzione di Luisa Miller. Dopo una serie di concerti sinfonici in Europa inoltre tornerà in America la prossima primavera sempre a Detroit e Milwaukee. Tornerà anche a Monaco di Baviera per Turandot al Festspiele prima di dirigerla in Arena. Tornerà quindi a Toronto per una nuova produzione di Forza del destino oltre che alla Toronto Symphony Orchestra per concerti sinfonici per poi dirigere concerti sinfonici in tour in Cina. Continua parallelamente la sua collaborazione con il soprano Anna Netrebko e il tenore Yusif Eyvazov per concerti in Europa e con il tenore Juan Diego Florez. Il maestro ha inoltre inciso un Cd dedicato al Belcanto con il soprano Marina Rebeka per l’etichetta americana Prima Record oltre che arie d’opera con Anna Netrebko e Yusif Eyvazov per la Deutsche Grammophon.
Silvia Colasanti, compositrice in residenza Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
È presente con le proprie composizioni nelle principali istituzioni musicali internazionali. Di fondamentale importanza per la costruzione della sua poetica, tra gusto “materico” del suono, forte lirismo e ricchezza di registri, è la collaborazione con solisti e direttori di calibro internazionale, quali Vladimir Jurowski, Yuri Bashmet, Salvatore Accardo, David Geringas, Nathalie Dessay, Roberto Abbado, Massimo Quarta, Enrico Bronzi.
Ha scritto per il teatro il melologo Orfeo. Flebile queritur lyra interpretato da Maddalena Crippa, L’angelo del Liponard. Un delirio amoroso interpretato da Sandro Lombardi, Faust. Tragedia soggettiva in musica su testo di F. Pessoa, commissionato e rappresentato all’Accademia Chigiana da Ferdinando Bruni per la regia di Francesco Frongia, La Metamorfosi, su libretto tratto dall´omonimo racconto di Franz Kafka e regia di Pier Luigi Pier’Alli, commissionata dal Maggio Musicale Fiorentino.
Nel 2016 debutta in prima assoluta al Festival dei Due Mondi di Spoleto Tre Risvegli, su testo di Patrizia Cavalli, per la regia di Mario Martone, protagonista Alba Rohrwacher. Nel 2017, nella Giornata della Memoria, è stato eseguito Le imperdonabili, ispirato alla figura di Etty Hillesum su testo di Guido Barbieri e regia di Alessio Pizzech; torna a Spoleto con Requiem. Stringeranno nei pugni una cometa. Oratorio per Soli, Coro e Orchestra, in memoria delle vittime del terremoto del Centro Italia, commissionato dal Festival di Spoleto, su testi di Mariangela Gualtieri, ripreso successivamente alla Verdi di Milano e al Festival Transart di Bolzano.
Nell’ottobre 2017 ha presentato al Teatro Comunale di Bologna un nuovo lavoro per violoncello e archi scritto per David Geringas. Nel 2018 ha inaugurato il Festival di Spoleto con l’opera Minotauro, su testo di Réné De Ceccatty e Giorgio Ferrara, tratto dall’omonimo racconto di Dürrenmatt, per la regia di Giorgio Ferrara. Questa è la prima opera di una Trilogia sul Mito che prosegue con l’opera Proserpine, da un dramma di Mary Shelley e con Arianna, Fedra, Didone, Tre monodrammi per voce recitante, Coro femminile e orchestra su testi di Ovidio.
Nel 2020 è coinvolta nel progetto ‘Canto della rinascita’ della Società del Quartetto di Milano, in cui presenta ‘Novemarzoduemilaventi’, su testo di Mariangela Gualtieri, interpretato da Elio de Capitani e Sentieri Selvaggi, diretti da Carlo Boccadoro. Con Raffaele Pe e La lyra di Orfeo realizza ‘Frammenti di Lettere amorose’ per il progetto del Ministero degli Esteri ‘Vivere all’italiana in musica’. Ancora con Raffaele Pe e Mariangela Gualtieri è presente allo Sferisterio di Macerata nell’estate 2021 con ‘D’un immortale amor’ Musica e versi su Amore, Tempo e Morte. Tra i prossimi impegni la residenza presso l’Orchestra Verdi di Milano, la residenza presso La Toscanini di Parma, l’esecuzione di un nuovo lavoro per pianoforte e archi per Beatrice Rana, la rappresentazione di Oltre l’azzurrodramma in musica, su testo di Maria Grazia Calandrone, commissione dell’Opera del Duomo per la celebrazione dei 600 anni della costruzione della Cupola del Brunelleschi.
Il suo primo cd monografico s’intitola In-Canto, cui segue la pubblicazione di Requiem, sempre per Dynamic. Nel 2020 è uscito di un nuovo CD di Quartetti d’archi, interpretati dal Quartetto Nous per la Brilliant Classic. Deve la sua formazione allo studio con il M° Luciano Pelosi, al Conservatorio Santa Cecilia di Roma e agli incontri con Fabio Vacchi, Wolfgang Rihm, Pascal Dusapin e Azio Corghi.
Nel 2013 vince lo European Composer Award (Berlino). Nel 2017 è nominata dal Presidente della Repubblica Mattarella Ufficiale della Repubblica. Nel 2021 riceve il ‘Franco Buitoni Award’, premio istituito dalla fondatrice del BBTrust Ilaria Borletti Buitoni. Insegna al Conservatorio ‘N.Sala’ di Benevento. Le sue opere sono pubblicate da Casa Ricordi.
INFO
In ottemperanza al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana del 23 luglio 2021, a partire dal 6 agosto 2021 per accedere in Auditorium è necessario presentare la propria Certificazione verde Covid-19 (green pass) associata a un documento di identità.
Per ottenerla, oltre alla vaccinazione, è possibile sottoporsi a un tampone antigenico o molecolare secondo le modalità e tempistiche di legge.
In mancanza della documentazione necessaria non sarà consentito l’accesso.
L’accesso al teatro è consentito solo con mascherina FFP2.
Biglietti
Intero: 36 € in platea, 27 € in galleria
Over 60 e Convenzioni: 27 € (platea), 21 € (galleria)
Under 30 e Sostenitori: 19 € (platea), 17 € (galleria).
Orari biglietteria: Lunedì – Sabato, 10 – 19;
Recapiti: T. 02 83389.401, e-mail: biglietteria@laverdi.org