Luciano Ganci
è Maurizio nella nuova produzione di Adriana Lecouvreur di Cilea, in scena l’11 e 13 marzo al Teatro Comunale “Pavarotti-Freni” di Modena sotto la direzione di Aldo Sisillo alla testa dell’Orchestra dell’Emilia Romagna “Arturo Toscanini” e del Coro Lirico di Modena preparato da Stefano Colò, con la regia di Italo Nunziata, le scene di Emanuele Sinisi e i costumi di Artemio Cabassi. Con Ganci cantano Maria Teresa Leva nel ruolo del titolo, Teresa Romano (principessa di Bouillon), Claudio Sgura (Michonnet), Adriano Gramigni (principe di Bouillon).
L’opera torna al Comunale di Modena dopo un’assenza di oltre trent’anni e viene dedicata a Mirella Freni, tra le più importanti e acclamate primedonne che si sono cimentate nella parte: Ganci è particolarmente grato di questa dedica, avendo studiato anche con Mirella Freni.
Adriana Lecouvreur – una coproduzione dei teatri di Modena, Piacenza e Parma
– dopo Modena sarà replicata al Teatro Municipale di Piacenza (18 e 20
marzo).
«La meraviglia dell’arte fa sì che ogni volta che si affronta un’opera si nota sempre un particolare, qualche pennellata precedentemente meno evidente, che la rende nuova e le dà nuovi stimoli per interpretarla»
ha dichiarato Luciano Ganci. «Torno ad affrontare il ruolo del baldanzoso Maurizio di Sassonia – personaggio affascinante e brioso che gioca con
l’amore, a cui peraltro deve molto – ora sotto una nuova luce, frutto della frequentazione abbastanza assidua degli ultimi tempi. Un personaggio molto interessante che conosce l’arte della guerra e quella della seduzione. Per lui l’amore è un gioco d’azzardo e come tale lo usa; ne esce vincitore e sconfitto, perché le sue ambizioni politiche lo portano a confondere quello che è l’amore come “strategia politica” con il vero amore, probabilmente per Adriana. Che a sua volta è vittima di un teatro che si chiama vita dove tutti, tranne lei, recitano una parte, fingendo. Nel teatro essa è protetta dalla finzione, nel teatro Adriana è diva e regina. Fuori dal teatro lei non recita, ma recitano tutti gli altri, e ne esce vittima come una musa sacrificata per rendere eterna la sua arte. Musicalmente “Adriana” è un
capolavoro: Cilea compone pagine memorabili di canto e di musica che ne fanno una delle opere più belle e complete realizzate in quel periodo storico. Devo molto a Maurizio e come sempre il Conte di Sassonia verrà da me servito nel migliore dei modi! »