Venerdì 18 marzo a Pordenone, per “La scena delle donne”, Natasha Czertok in “Kashimashi” porta in scena gli stereotipi femminili
Proseguono in Friuli Venezia Giulia gli appuntamenti della XVIII edizione del festival “La scena delle donne”, diretto da Bruna Braidotti e organizzato dalla Compagnia di Arti e Mestieri grazie al contributo del Comune di Fontanafredda, il sostegno di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e Fondazione Friuli, e con la collaborazione con il Comune di Cordenons e il centro antiviolenza Voce Donna Onlus Pordenone.
Va in scena venerdì 18 marzo a Pordenone, all’Auditorium Concordia ore 20.45, “KASHIMASHI”, uno spettacolo sui temi femminili e sulla rappresentazione di genere nato da una ricerca condotta dall’attrice e regista Natasha Czertok della compagnia Teatro Nucleo, per gli ambienti sonori sono di Vincenzo Scorza. Il titolo riprende ironicamente un utilizzo stereotipato e discriminante nella lingua giapponese. “Kashimashi” vuol dire infatti “rumoroso, caotico”: una visione tradizionale vorrebbe un capannello di donne come origine di confusione e disordine.
Il genere determina il nostro agire quotidiano: gesti, comportamenti, riti sociali. Con la lente di ingrandimento, il “bestiario privato” – questo il titolo che all’inizio era stato dato al progetto di Natasha Czertok – si insinua, con una buona dose di autoironia, nelle dinamiche legate a quella che siamo soliti definire “normalità” e agli stereotipi in cui ci riconosciamo, che rifiutiamo, in cui ci sentiamo costretti. Nel processo di costruzione del lavoro, la regista e interprete ha invitato un gruppo di persone diverse per età, sesso, appartenenza etnica e sociale a inviare i loro contributi.
La scena è quasi nuda, una sedia, poche scatole di cartone. Semplici oggetti quotidiani, come un ventilatore, un palloncino, un pacchetto di sigarette, portano in scena i diversi stereotipi femminili, strane bestie che poi diventano personaggi. Ma che sono anche aspetti della personalità caleidoscopica di una donna. Di tutte le donne, che sono tante in una, ogni giorno, ogni attimo della loro vita.
Lo spettacolo è una produzione Teatro Nucleo sostenuta da Regione Emilia-Romagna e Mibact.
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