Lunedì 21 marzo, giorno dedicato alle vittime innocenti di mafia, César Brie porta sul palcoscenico del Betti i fantasmi di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e le rispettive mogli a ricostruire le loro vicende personali e pubbliche di fronte al pentito Tommaso Buscetta.
Tra le lamiere di un cantiere abbandonato a Villagrazia, un uomo fa rotolare delle arance. Appaiono quattro figure, si chiedono dove siano, qual è la terra in cui si trovano. Si riconoscono, sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto. L’uomo che ha lanciato le arance si presenta: è Tommaso Buscetta, il pentito di mafia.
Le anime delle due coppie e del pentito si raccontano in questo cantiere abbandonato. Ricordando, denunciando, si interrogano, in un viaggio attraverso quello che è successo. La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, il senso del dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere, in una ricostruzione immaginifica propria del regista argentino.
Il 22 marzo alle ore 10:30 replica per le scuole.
Lo spettacolo è audio descritto per gli spettatori non vedenti e ipovedenti, in collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì nell’ambito del progetto “Teatro no Limits”, la prenotazione per l’audio descrizione è obbligatoria.
Nel tempo che ci resta
Elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
testo e regia César Brie
con Marco Colombo Bolla, César Brie, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile
musiche Pablo Brie
produzione Campo Teatrale / Teatro dell’Elfo