Lunedì 14 marzo alle ore 20 al Teatro alla Scala
la quarantesima stagione della Filarmonica continua con Gianandrea Noseda. A differenza di quanto annunciato in precedenza, il pianista francese Bertrand Chamayou sostituisce Nikolai Demidenko, costretto ad annullare la sua presenza in stagione a causa di una indisposizione. Per il suo ritorno sul podio del Piermarini, Noseda impagina un programma ramificato e affascinante: Chamayou è solista per il Concerto in fa diesis minore op. 20 di Aleksandr Skrjabin, seguito dal Poema dell’estasi op. 54 del compositore russo, dalle Danze Polovesiane dal Principe Igor di Aleksandr Borodin e dalla nuova commissione a Carlo Boccadoro, per il quarantesimo anniversario dalla fondazione dell’orchestra, presentata in prima esecuzione assoluta dopo la novità di Giorgio Battistelli presentata all’inaugurazione di stagione. Di Boccadoro negli ultimi anni la Filarmonica ha presentato in prima assoluta il concerto per pianoforte e orchestra nel 2017, solista Beatrice Rana, e le Variazioni per orchestra nel 2011. Domenica alle ore 19.30 è in programma la seconda Prova Aperta della nuova stagione, il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Visitatrici per la Maternità Ada Bolchini dell’Acqua Onlus.
Aleksandr Skrjabin riunisce in sé forse più di ogni suo connazionale la figura del virtuoso spettacolare e quella del compositore visionario. Il concerto in fa diesis min. op. 20 per pianoforte e orchestra è un’opera giovanile, il primo lavoro orchestrale scritto a venticinque anni tra l’autunno del 1896 e il maggio del 1897. Skrjabin continuò ad eseguirlo in Russia e poi in Europa nonostante l’aperta critica di Rimskij-Korsakov e del pubblico dei primi concerti, convinto del virtuosismo irrequieto e raffinato di quello che rimarrà il suo unico concerto, che ha goduto di fortune alterne nel corso del ‘900. Nel Poème de l’extase op. 54 per grande orchestra, scritto dieci anni dopo ed eseguito per la prima volta alla Carnegie Hall di New York, Skrjabin prova a mettere in musica quell’esperienza dell’estasi, del congiungimento tra anima e universo, per lui così fondamentale.
L’opera Il principe Igor occupa Aleksandr Borodin per diciotto anni e rimane incompiuta in seguito all’improvvisa morte del compositore. Per il soggetto della sua opera, della quale scrive anche il libretto, Borodin attinge al Canto della schiera di Igor, un poema epico del XII secolo, custodito nella Biblioteca Imperiale di Pietroburgo, che racconta il viaggio del Principe Igor e della sua armata nelle steppe del Mar Nero. Nel secondo atto Borodin sfoggia tutto il fascino del folklore orientale con le Danze dei Polovesi, che così intrattengono il principe Igor e i suoi soldati prigionieri.
Domenica 13 marzo ore 19.30, Prova aperta
Lunedì 14 marzo ore 20, Concerto
Teatro alla Scala
Filarmonica della Scala
Gianandrea Noseda, direttore
Bertrand Chamayou, pianoforte
Carlo Boccadoro
Tre danze
Nuova commissione della Filarmonica della Scala (prima esecuzione assoluta)
Aleksandr Skrjabin
Concerto in fa diesis min. op. 20 per pianoforte e orchestra
Le Poème de l’extase op. 54 per grande orchestra
Aleksandr Borodin
Principe Igor – Danze Polovesiane
INFO
Biglietti € 10-110
848 002 008