Il Festival internazionale Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) guarda alle radici del Piccolo Teatro di Milano per interrogare il tempo “esploso”, venato di profonda incertezza, in cui oggi viviamo e preconizzare il futuro che verrà.Non è, dunque, un caso che un orizzonte particolarmente ricco e suggestivo di ricorrenze animi questa manifestazione: i festeggiamenti per il centenario della nascita di Strehler si distendono, dal 14 agosto 2021, lungo l’arco dei successivi trecentosessantacinque giorni fino a incontrare nella primavera 2022 il settantacinquesimo anniversario della fondazione del primo Stabile Pubblico italiano.Sulla falsariga dell’esperienza del grande Maestro, sensibile interprete della crisi della propria epoca e generoso architetto del futuro del teatro e della sua Milano, e più in generale nel solco del radicale gesto di sfida alla tradizione che la nascita del Piccolo ha rappresentato (ad opera, si badi, di due giovani ancora ben lontani dal pantheon della consacrazione ufficiale), il Festival Presente indicativo accoglie, proprio nel mese di maggio in cui tutto ha avuto inizio, i protagonisti della scena europea, ma non solo, per passare in ricognizione le proposte che il mondo del teatro sta oggi elaborando in rapporto alla storica transizione in corso. Nel panorama della triste e dolorosissima sovrapposizione di contesto infra- e post-pandemico con il trauma dei recenti avvenimenti di guerra in Ucraina, come reagiscono le donne e gli uomini di teatro? Quali sono le loro risposte, quali i nuovi atti di cesura e di sfida, quali i punti di svolta di fronte al presente di crisi e di emergenze che stiamo attraversando?Prende forma, in primo luogo, un atlante, parziale e originale, della profuga Europa, con il suo carico di splendori e miserie, di contraddizioni e utopie, di slanci e ripiegamenti: un “Vecchio Continente” visto anche attraverso gli occhi di chi Europa non è, nella duplice consapevolezza che l’Europa si nutre e si sedimenta in una serie di “altrove” e che talvolta, allontanandosi dal proprio fuoco prospettico e osservandolo da altre ottiche, si comprende meglio quali ne siano le specificità o quale tipo di futuro ci si stia prospettando davanti.Allo stesso modo, grazie alla costellazione di percorsi che tessono la trama del Festival, si staglia, centrale, il potere dell’arte e della cultura in quanto energie motrici del cambiamento, elementi di rinascita e innovazione: contro l’uso distorto delle parole che porta alla manipolazione della verità, contro la disorientante bulimia di informazioni che rende ancor più sfuggente e incomprensibile la realtà, l’arte e la cultura custodiscono gli strumenti, e indicano le rotte, per mantenere uno sguardo lucido e critico, sempre pronto a mettersi in discussione, restituendo al linguaggio la forza di demistificazione e la capacità di nominare il reale che autenticamente lo contraddistinguono.In fondo, il lascito ultimo del Festival è proprio l’esperienza di una sorta di dimensione del transeunte, dell’andare e del “viaggiare attraverso”: se il paesaggio si identifica col giro dell’orizzonte, con qualcosa che si sposta insieme all’osservatore, non resta che modificare continuamente la linea di approdo, reagendo – e il Piccolo Teatro non smette di farlo, radicato com’è nella contemporaneità – alla mutevole complessità dei tempi.
Claudio Longhi
Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) rappresenta il momento culminante di Strehler100, il programma di celebrazioni che il Piccolo Teatro ha immaginato in occasione del centenario del suo fondatore e che copre un intero anno di iniziative, dal 14 agosto 2021 al 14 agosto 2022.
Dal 4 al 31 maggio 2022, un festival internazionale di teatro trasforma Milano in una vetrina della scena europea e non solo. Guardare all’Europa, al modo in cui gli artisti hanno risposto alla crisi del presente e hanno aperto prospettive sul futuro, proprio come fecero Giorgio Strehler e Paolo Grassi creando il Piccolo Teatro in risposta alla frattura della guerra: questo il senso della dedica a Strehler e lo spirito che ha governato l’immaginazione della rassegna: un dialogo autenticamente contemporaneo con le radici stesse del Piccolo.
Significativamente, infatti, l’arco temporale di programmazione del festival ricomprende al suo interno, anzi al suo centro, quel 14 maggio 2022, in cui ricorrerà il settantacinquesimo anniversario della fondazione del Piccolo, quando due ragazzi che avevano poco più di 25 anni, Paolo Grassi e Giorgio Strehler, diedero inizio, nella Milano del dopoguerra, a un’avventura culturale rivoluzionaria, spargendo tra le macerie di una città devastata i semi di una rigenerazione straordinaria.
Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali) è realizzato anche grazie al contributo del MIC Progetto speciale 2022 e con il sostegno di Intesa Sanpaolo (Main Partner), Fondazione Cariplo e Valentino (Specific Partners), Valsoia e PFE (Partners)
Un atlante teatrale_Il programma vuole comporre uno sguardo policentrico sull’Europa, ruotando intorno all’incontro di diverse prospettive, geografiche e non solo. È un “Vecchio Continente” osservato con gli occhi di alcuni dei più importanti protagonisti della scena teatrale europea, molti dei quali, accanto ai Maestri, appartengono a una ‘nuova’ generazione di artisti nata tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Le rotte tracciate uniscono le coste mediterranee della Grecia (Theodoros Terzopoulos) e gli avamposti atlantici del Portogallo (Tiago Rodrigues) e dell’Irlanda (Dead Centre) al cuore dell’Europa (il francese Pascal Rambert, i belgi FC Bergman), fino a spingersi, da un lato, verso le sue punte settentrionali (lo svedese Marcus Lindeen) e aprirsi, dall’altro, alle testimonianze del blocco centro-orientale (la polacca Marta Górnicka, trapiantata a Berlino).
Ed è, allo stesso tempo, un “Vecchio Continente” in dialogo con porzioni di mondo che Europa non sono, dall’orizzonte sudamericano (gli argentini Mariano Pensotti e Lisandro Rodríguez, la brasiliana Christiane Jatahy) a quello africano (la capoverdiana Marlene Monteiro Freitas e il burkinabèAristide Tarnagda), fino a quello mediorientale (la giovane iraniana Parnia Shams). D’altra parte, la permeabilità dei confini contribuisce a formare presenze ibride, la cui identità si fonda sulla mescidanza di più esperienze culturali, come accade per Sergio Blanco (uruguaiano di nascita e francese d’adozione), Constanza Macras (argentina che, dalla metà degli anni Novanta, vive a Berlino) e Serge Aimé Coulibaly (africano nato in Burkina Faso e ora residente in Belgio). In tutto questo, non manca naturalmente l’Italia, dove si riproduce la coesistenza tra grandi figure, con alle spalle un lungo e solido percorso (Mimmo Cuticchio, Virgilio Sieni, Davide Enia), e artisti emergenti ma già molto apprezzati (Federica Rosellini, Marco D’Agostin, lacasadargilla). Un atlante, parziale e originale, dell’Europa che guarda se stessa, anche attraverso gli occhi di chi Europa non è, riflette sul passato, si affaccia al futuro, ma soprattutto vuole farsi specchio e racconto del presente.
I numeri_Ventidue, quindi, sono le artiste e gli artisti, italiani e internazionali (questi ultimi da Africa, Belgio, Brasile, Francia, Grecia, Iran, Irlanda, Polonia, Portogallo, Svezia, Uruguay), che si alterneranno sui palcoscenici delle tre sale del Piccolo, con ‘escursioni’ in altri luoghi della città, in preziosa collaborazione con il Teatro Franco Parenti, Zona K, Casa della Carità, Anteo Palazzo del Cinema e Università di Milano, sede, insieme al Piccolo, del V Convegno internazionale EASTAP, e grazie a iniziative come Città sola dell’ensemble lacasadargilla. Il festival è, infatti, anche un progetto “politico” di relazione teatro/città, finalizzato a un attraversamento – fisico e metaforico – di Milano, nel tentativo di far luce sull’essenza di un teatro che – a tutti gli effetti e in tutti i sensi, da quello materiale-letterale a quello ideale-contenutistico – sia a “misura” di città.
Otto sono, da questa stagione, gli artisti associati del Piccolo (Marco D’Agostin, Davide Enia, Christiane Jatahy, lacasadargilla, Marcus Lindeen, Pascal Rambert, Tiago Rodrigues, Federica Rosellini). Venticinque sono gli spettacoli di cui sette prodotti o coprodotti dal Piccolo, con diciassette prime nazionali.
Il programma_Il Festival si apre mercoledì 4 maggio, con Constanza Macras (Buenos Aires, 1970), una delle più importanti coreografe contemporanee, sempre attenta alle tematiche sociali legate all’attualità, argentina che, dalla metà degli anni Novanta, vive a Berlino, dove nel 2003 ha fondato l’ensemble interdisciplinare DorkyPark, che mescola danza, testo, musica dal vivo e cinema. Nel 2021, con la sua compagnia, ha ricevuto il Premio Tabori, il più alto riconoscimento nazionale per le arti performative indipendenti. Il suo The Future, al Teatro Strehler in prima nazionale, immersione nel buco nero del futuro, tra profezie e tentazioni oracolari, è una produzione Constanza Macras | DorkyPark e Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz in coproduzione con il Piccolo Teatro di Milano.
Mentre le recite di Zoo, prima produzione del Piccolo diretta da Sergio Blanco (Montevideo, 1971), con Lino Guanciale, Sara Putignano, Lorenzo Grilli, si allungano nel mese di maggio (Teatro Grassi, 4 e 5 maggio), il drammaturgo e regista, uruguaiano di nascita e francese d’adozione, inesausto sperimentatore di una scrittura incardinata sul principio di autofinzione, porta nella cornice del festival altre due produzioni (entrambe per Marea Productora Cultural): El bramido de Düsseldorf (Teatro Grassi, 7 e 8 maggio), riflessione su morte, arte, sessualità e rapporto con il trascendente, e Cuando pases sobre mi tumba (Teatro Grassi, 10 e 11 maggio, prima nazionale), intorno all’irrisolto rapporto con alcuni dei tabù della nostra società, come la necrofilia e il suicidio assistito. I testi di Blanco sono pluripremiati in America Latina e in Europa, e sono stati tradotti, pubblicati e rappresentati in trenta Paesi.
Anche il Teatro Studio Melato apre le porte al festival, il 5 e 6 maggio con Los años, scritto e diretto da Mariano Pensotti (Buenos Aires, 1973), considerato tra i più brillanti talenti teatrali dell’America Latina. Pensotti è autore e regista, oltre che fondatore del Grupo Marea. Il suo percorso si compone parallelamente di spettacoli scritti e costruiti attraverso il lavoro con gli attori e di spettacoli site specific eseguiti in luoghi pubblici. Negli ultimi dodici anni ha scritto e diretto più di quindici spettacoli, molti dei quali presentati in più di trenta città in tutto il mondo, diventando uno dei registi sperimentali più noti a livello internazionale. Lo spettacolo, in prima nazionale, posa lo sguardo sulla distanza che spesso intercorre tra ciò che ci aspettiamo dal futuro e ciò che si realizza realmente. Un progetto di Zona K, in collaborazione con il Piccolo, approfondisce la conoscenza di Pensotti con la proiezione (a Zona K, tra il 12 e il 14 maggio) di tre film sul pubblico teatrale e sulla città in cui vive: El Público (Buenos Aires), The Audience (Atene), Het Publiek (Bruxelles).
Con Marco D’Agostin (Valdobbiadene, 1987), artista associato del Piccolo, la geografia del festival si apre all’Italia. Attivo nel campo della danza e della performance, Premio Ubu 2018 come Miglior Performer under 35, D’Agostin porta avanti da anni una personale ricerca sul ruolo e sul funzionamento della memoria.
BEST REGARDS (Teatro Studio Melato, 9 e 10 maggio), dedicato a Nigel Charnock, coreografo e performer, fondatore negli anni ’80 della celebre compagnia inglese DV8 Physical Theatre, è un tributo a un’educazione artistica vissuta a distanza, sotto forma di “lettera scritta a qualcuno che non risponderà mai”.
Rimanendo nel cuore dell’Europa, il Teatro Strehler è il luogo dell’incontro con il primo dei due collettivi teatrali che animano la programmazione: FC Bergman (l’altro è Dead Centre). Compagnia fondata nel 2008, FC Bergman ha creato un linguaggio teatrale originale, provocatorio e poetico, spesso privo di testo e soltanto visivo. Dal 2013 sono artisti associati al Toneelhuis di Anversa, che produce lo spettacolo con Holland Festival, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg in coproduzione con il Piccolo: The Sheep Song (prima nazionale, 10 e 11 maggio) è una parabola moderna sul desiderio di cambiamento e sulle paure che a esso si accompagnano.
Tra i “paesaggi teatrali” che disegnano l’orizzonte di questo festival, una finestra si spalanca anche sulla scena africana. Due sono gli artisti provenienti dal Burkina Faso: Aristide Tarnagda e Serge Aimé Coulibaly. Con Façons d’aimer, opera potente e inquietante, intorno alla quale si stringe la collaborazione con il Teatro Franco Parenti, che la ospita, l’11 e 12 maggio, in prima nazionale, Tarnagda mette in scena una donna in rivolta contro ogni oppressione. Il drammaturgo, regista, attore, nato a Ouagadougou (1983), dove tuttora vive, ha vinto nel 2017 il Grand Prix littéraire d’Afrique noire per la raccolta delle sue opere Façons d’aimer e Terre rouge; dal 2016, è direttore generale dei Récréâtrales.
Come Zoo, un altro spettacolo fresco di debutto propone una coda di recite all’interno del Festival. Torna al Teatro Studio Melato, per due giorni (13 e 14 maggio), Carne blu, prima regia di Federica Rosellini (Treviso, 1989) in una produzione del Piccolo, della quale è anche interprete e autrice. Opera ibrida fra narrativa, teatro, fiaba gotica, sostenuta da una suggestiva architettura visiva, Carne blu è la storia del viaggio di Orlando, tra Ariosto e la Woolf. Federica Rosellini, pluripremiata performer, drammaturga, regista e illustratrice, è stata l’Amleto di Antonio Latella e da questa stagione è artista associata del Piccolo.
Artista associato al Piccolo è anche Pascal Rambert (Nizza, 1962), ruolo che condivide con altri teatri, come il Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi, El Pavón Teatro Kamikaze di Madrid, il Teatro Nazionale di Strasburgo,direttore, dal 2007 al 2017, del T2G – Théâtre de Gennevilliers, nonché autore di testi teatrali di successo che mette in scena personalmente in spettacoli animati da un intenso confronto tra corpo e parola. Deux Amis (al Teatro Grassi, in prima nazionale, dal 13 al 15 maggio) è uno spettacolo sui contrasti e sulle segrete complicità che la passione per il teatro può innescare in un’amicizia consolidata nel tempo tra due grandi attori.
Il coreografo Serge Aimé Coulibaly è il secondo artista africano dopo Aristide Tarnagda. Nato in Burkina Faso (Bobo-Dioulasso, 1972), vive ora in Belgio. Il suo lavoro si lega fortemente alla cultura africana, dalla quale trae costante ispirazione per dare vita ad un’arte impegnata, ad una danza radicata nella sfera emotiva oltre che portatrice di riflessione e speranza. Nel 2002 ha fondato la sua compagnia Faso Danse Théâtre, con cui ha creatro lavori memorabili contraddistinti da un linguaggio universale e potente, portandoli in tournée dall’Europa all’Africa. Con il suo Wakatt (prima nazionale, Teatro Strehler, 14 e 15 maggio) propone una la suggestiva riflessione sulle dinamiche della paura e della manipolazione che dominano la nostra epoca.
Con lo svedese Marcus Lindeen (Ängelholm, 1980), da questa stagione anche lui artista associato del Piccolo, la geografia del festival si tende fino alle punte più settentrionali dell’Europa. Regista teatrale e cinematografico, che porta avanti da anni un personale percorso di ricerca in cui l’utilizzo di materiale documentario lascia emergere mondi di raffinata poeticità, Lindeen presenta due spettacoli, entrambi prime nazionali (Teatro Studio Melato, dal 16 al 18 maggio).
In Wild Minds, il conflitto tra la dimensione onirica e la vita reale è incarnato da cinque personaggi, vittime del “disturbo del sogno diurno compulsivo”, che raccontano al pubblico le proprie ossessioni; L’Aventure invisible, attraverso gli itinerari eccezionali di tre persone costrette a reinventarsi, invita a ripensare le maschere dell’identità e il mistero della morte.
Riaffiora la dorsale scenica italiana, esponendo una significativa coesistenza tra artisti emergenti ma già molto apprezzati e grandi figure con alle spalle un lungo e solido percorso magistrale. Tra queste, Mimmo Cuticchio, attento interprete della tradizione palermitana dell’Opera dei pupi, oggi iscritta tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità dell’UNESCO, e Virgilio Sieni, coreografo e danzatore, uno dei maggiori protagonisti della scena contemporanea europea. Con Nudità (Teatro Grassi, 17 e 18 maggio), la loro comunione artistica innesta, tra corpo e marionetta, un confronto plastico con la fragilità dell’umano.
Leone d’oro alla carriera per la Biennale di Venezia 2022 e nuova artista associata del Piccolo (oltre che di Odéon-Théâtre de l’Europe, Centquatre-Paris, Schauspielhaus Zürich, Arts Emerson Boston), Christiane Jatahy (Rio de Janeiro, 1968), spiazzante regista teatrale e cinematografica brasiliana, affermatasi grazie a uno stile originale che sfida continuamente i limiti convenzionali dell’orizzonte scenico, porta a Milano la prima parte della Trilogia dell’Orrore. Entre chien et loup (Teatro Strehler, dal 18 al 20 maggio, in prima nazionale), premiato al Festival di Avignone nel 2021 e coprodotto tra gli altri con il Piccolo Teatro, abbandonandosi a un immaginario anche cinematografico (come denuncia il tributo dichiarato al film Dogville di Lars von Trier), tocca questioni radicali della contemporaneità, come le difficoltà legate all’incontro con “l’altro” e all’accoglienza dello “straniero”.
Grazie alla collaborazione con Zona K e nella stessa sua sede, in prima nazionale (19 e 20 maggio), dopo Mariano Pensotti, viene presentato al pubblico italiano un altro artista argentino. Regista e attore teatrale e cinematografico,Lisandro Rodríguez (Quilmes, 1980), rivelazione dei Festival FIBA 2019 e Santiago a Mil 2020, è protagonista di una ricerca permanente di nuovi linguaggi e formati, che superino la convenzionalità del palcoscenico e la divisione tra spettatori e attori, per promuovere invece la creazione collettiva. In una società dal tessuto sociale sempre più lacerato, Rodríguez mette in scena Extremófilo, narrando storie di amore e inquietudine, dove i rimorsi e i rimpianti dialogano con il presente, lo spazio intimo e quello politico s’intersecano tra loro, mostrando le difficoltà e le fratture delle coscienze.
Sdoppiata in due spettacoli, la Grecia si presenta a Milano con un maestro della scena, Theodoros Terzopoulos (Makrigialos, Pieria). Fondatore e direttore di Attis Theatre, promotore di proposte innovative e dal respiro cosmopolita, in grado di unire sapientemente antico e moderno, tradizione tragica e ricerche post-novecentesche, Terzopoulos presenta due prime nazionali: Nora, viaggio all’interno del mondo ibseniano (Teatro Grassi, 21 e 22 maggio) e Io, rappresentazione del muto dolore dell’esilio, della fuga e del senso di sradicamento di una donna (Scatola Magica, dal 23 al 25 maggio). Quest’ultimo spettacolo tributa un omaggio a Jannis Kounellis, introducendone un’opera, gentilmente concessa dalla Galleria Fumagalli, nell’impianto drammaturgico.
Neodirettore del Festival di Avignone dal prossimo settembre e nuovo artista associato del Piccolo Teatro, Tiago Rodrigues (Lisbona, 1977) porta a Milano il suo Dans la mesure de l’impossible (Teatro Strehler, dal 25 al 27 maggio), presentato all’inizio di febbraio, in prima assoluta, alla Comédie de Genève che produce lo spettacolo in coproduzione, tra gli altri con il Piccolo. Nato dall’incontro con operatrici e operatori umanitari della Croce Rossa Internazionale e di Medici Senza Frontiere, lo spettacolo racconta le vite di questi eroi del nostro tempo, le loro fragilità e debolezze, ma anche l’impegno infaticabile per portare sollievo e assistenza e guadagnare così tempo sull’avanzata del male.
Sulla necessità di ripensare profondamente le forme di relazione alla base delle nostre vite, nel totale rispetto delle biodiversità, si concentra Still Life. A Chorus for Animals, People and All Other Lives (in prima nazionale al Teatro Studio Melato, dal 26 al 28 maggio) di Marta Górnicka (1975). Polacca trapiantata a Berlino, la regista, autrice e cantante, artista associata al Maxim Gorki Theater di Berlino, è fortemente impegnata a restituire centralità alla voce femminile, in senso letterale e metaforico, nel mondo teatrale (non a caso, fondatrice, nel 2009, del Chór Kobiet – The Chorus of Women e, nel 2019, del Political Voice Institute). La sinergia con la musica contraddistingue, quindi, in modo significativo lo spettacolo, incardinato sulla forza evocativa del coro e su una potenza espressiva che, nelle mani dell’artista, diventa oggetto di sperimentazione e strumento per sezionare le pieghe della realtà contemporanea.
Davide Enia (1974), artista associato del Piccolo, torna a Milano con L’abisso. Un racconto urgente, profondo, attuale, che soprattutto oggi accanto all’indicibile tragedia contemporanea degli sbarchi sulle coste del Mediterraneo, evoca nuove emergenze umanitarie alle porte dell’Europa. Enia mette in scena l’epopea di eroi odierni, tra vita e morte, metafora di un naufragio individuale e collettivo. Lo spettacolo va in scena alla Casa della Carità (27 e 28 maggio), altro luogo con il quale il Piccolo aggancia una significativa intesa, nel quadro di un dialogo capillare e ragionato con l’intero tessuto metropolitano.
L’appartamento di Parigi nel quale vissero Samuel Beckett e la compagna Suzanne durante la Seconda guerra mondiale è l’ambientazione che accoglie l’opera di Dead Centre, Beckett’s Room (in prima nazionale al Teatro Grassi, dal 29 al 31 maggio). Un dispositivo scenico equiparabile all’installazione, che fa a meno della presenza degli attori in scena: lo spettatore ne segue le storie attraverso le voci e i movimenti “miracolosi” degli oggetti sul palco. Uno spettacolo che ci racconta non solo il ruolo dei due protagonisti nella Resistenza francese, ma ci parla anche di tutte quelle esistenze anonime che, in Europa, furono colpite dal conflitto. I Dead Centre, seconda tra le easperienze di gruppo che si incontrano nel festival, dopo FC Bergman, nascono a Dublino nel 2012 guadagnandosi in poco tempo la reputazione di una delle giovani compagnie più innovative ed entusiasmanti d’Europa. Hanno anche realizzato progetti con gli ensemble di alcuni dei principali teatri europei, tra cui Schaubühne a Berlino e Burgtheater di Vienna.
Terza artista africana è la capoverdiana Marlene Monteiro Freitas (1979), ballerina e coreografa, considerata tra i migliori talenti della sua generazione per l’intensità contagiosa e l’energia selvaggia della sua danza, Leone d’argento alla Biennale di Venezia 2018. Mal – Embriaguez Divina (prima nazionale al Teatro Strehler, 30 e 31 maggio) è un corpo a corpo con l’ambiguo e perturbante fascino del male. Lo spettacolo esplora, infatti, le sue numerose incarnazioni nelle società e lo fa grazie a un gruppo di ballerini e interpreti che, come giudici di un tribunale che punisce e condanna ogni forma di sregolatezza, attraversa tutte le inquisizioni della storia.
Negli stessi giorni (30 e 31 maggio), al Teatro Studio Melato, il festival si chiude con la prima nazionale di Is della giovanissima regista iraniana Parnia Shams (Nahavand, 1996). La storia si sviluppa intorno a una classe di una scuola femminile (in Iran il sistema scolastico, infatti, è separato per sesso, dalla prima elementare fino all’università), elevandola a simbolo della società posta sotto un latente ma costante controllo: una denuncia di un’autorità invisibile capace di inibire la creatività e le relazioni, fino a intromettersi nelle scelte private degli individui. Nonostante la giovane età, Parnia Shams ha già vinto numerosi premi, tra i quali miglior interpretazione femminile, miglior regia e miglior testo per Tatavor al Sourah University Student Festival, il premio per la regia e per il testo per Is al Festival del Teatro dell’Università Internazionale dell’Iran.
Città sola_ «Immaginate di stare alla finestra, di notte, al sesto o al settimo o al quarantatreesimo piano di un edificio. La città si rivela come un insieme di celle, centinaia di migliaia di finestre, alcune buie, altre inondate di luce verde o bianca o dorata». Olivia Laing cammina per le strade di New York e ne disegna una mappa peculiare e affettiva, come una cartografia tracciata lungo l’abisso dell’isolamento. New York diventa, grazie a Laing, tutte le città che abbiamo attraversato e racconta in maniera particolarissima una solitudine che può essere solo urbana.
Grazie a un QR code, lo spettatore potrà ascoltare il testo della Laing – come un’intrusione narrativa durante il cammino – ed essere così in qualche modo costretto a mutare il “passo” e lo “sguardo” in relazione al paesaggio urbano, alla propria solitudine e all’opera d’arte come resistenza e testimonianza. Una performance urbana, ideata da lacasadargilla e prodotta dal Piccolo Teatro, con la riduzione e drammaturgia di Fabrizio Sinisi, un progetto metropolitano, che, nei weekend di maggio, partendo dal Chiostro Nina Vinchi, accompagna lo spettatore attraverso alcuni luoghi della città.
V CONVEGNO EASTAP Mente Teatrale: autorialità, creazione e oltre_ Il V Convegno internazionale EASTAP (European Association for the Study of Theatre and Performance) – a cura di Alberto Bentoglio, Claudio Longhi e Daniele Vianello – sarà ospitato dal Piccolo Teatro di Milano (23-26 maggio 2022) e dal Dipartimento di Beni Culturali e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano (26-27 maggio 2022).
Nato dalla collaborazione tra EASTAP, Piccolo Teatro di Milano, Università degli Studi di Milano, Università della Calabria, Università Ca’ Foscari di Venezia e CUT (Consulta Universitaria del Teatro), con il patrocinio di Università Cattolica del Sacro Cuore e Università IULM, il Convegno si sviluppa nella cornice del Festival Internazionale Presente indicativo: per Giorgio Strehler (paesaggi teatrali). L’obiettivo del Convegno è proporre un’approfondita e sfaccettata indagine sull’idea di Theatrical Mind (“Mente Teatrale”), in relazione alle diverse declinazioni dello spettacolo dal vivo (ad esempio, dal teatro di parola alla performance, fino al teatro per musica e alla danza) e nel segno della dialettica fra teorie e pratiche. Il piano del Convegno prevede: interventi di keynoters; sessioni di panel tematici, che coinvolgeranno esperti, artisti, ricercatori, professionisti del mondo dello spettacolo dal vivo; tavole rotonde; masterclass con alcuni dei più importanti artisti teatrali italiani e internazionali; presentazioni dei progetti di ricerca di giovani studiosi nell’ambito dell’Emerging Scholars’ Forum. L’Artista Associata del Convegno è la coreografa argentina Constanza Macras.
INFO
Tutti gli spettacoli in lingua originale sono sovratitolati in italiano e inglese, quelli in lingua italiana sono sovratitolati in inglese.
I biglietti e gli abbonamenti del festival saranno in vendita a partire da lunedì 4 aprile presso la biglietteria del Teatro Strehler, la biglietteria telefonica (02 21126116) e su https://www.piccoloteatro.org/it/
Il calendario_
ARGENTINA
Teatro Strehler, 4 maggio 2022
IN PRIMA NAZIONALE
coproduzione Piccolo Teatro di Milano
Constanza Macras
The Future
produzione Constanza Macras | DorkyPark e Volksbühne am Rosa-Luxemburg-Platz
coproduzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
con il supporto di Land Berlin – Senatsverwaltung für Kultur und Europa
in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand
si ringrazia la Facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Sergio Blanco
Teatro Grassi, 4 e 5 maggio 2022
Produzione: Uruguay
Piccolo Teatro di Milano
Zoo
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teato d’Europa
Teatro Grassi, 7 e 8 maggio 2022
El bramido de Düsseldorf
produzione Marea Productora Cultural
con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Cultura dell’Uruguay
si ringrazia l’Instituto Cervantes per la collaborazione
Teatro Grassi, 10 e 11 maggio 2022
Prima nazionale
Cuando pases sobre mi tumba
produzione Marea Productora Cultural
coproduzione Teatro Solis, Festival Internacional de Artes Escenicas e Festival Internacional de Buenos Aires
con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e del Ministero della Cultura dell’Uruguay
si ringrazia l’Instituto Cervantes per la collaborazione
ARGENTINA
Teatro Studio Melato, 5 e 6 maggio 2022 Prima nazionale
Mariano Pensotti, Grupo Marea
Los años
coproduzione Ruhrtriennale, Müncher Kammerspiele, HAU Hebbel Am Ufer,
Künstlerhaus Mousonturm, Complejo Teatral de Buenos Aires
si ringrazia l’Instituto Cervantes per la collaborazione
ITALIA
Teatro Studio, 9 e 10 maggio 2022
Marco D’Agostin (artista associato del Piccolo Teatro)
BEST REGARDS
produzione VAN
coproduzione KLAP Maison pour la danse à Marseille, Rencontres Chorégraphiques de Seine Saint-Denis, CCN2 de Grenoble,
ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione
con il supporto di Centrale Fies, CSC/Centro per la Scena Contemporanea (Bassano del Grappa), inTeatro, the WorkRoom (Fattoria Vittadini), Teatro Comunale di Vicenza, L’Arboreto – Mondaino, a.Artisti Associati
BELGIO
Teatro Strehler, 10 e 11 maggio 2022
Prima nazionale
coproduzione Piccolo Teatro di Milano
FC Bergman
The Sheep Song
produzione Toneelhuis, FC Bergman
coproduzione Holland Festival, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
BURKINA FASO
Teatro Franco Parenti, 11 e 12 maggio 2022
Prima nazionale
In collaborazione con Teatro Franco Parenti
Aristide Tarnagda
Façons d’aimer
produzione Théâtre Acclamations
coproduzione Institut français Paris / Ouagadougou / Bobo Dioulasso, Les Francophonies en Limousin
in collaborazione con il Teatro Franco Parenti
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
ITALIA
Teatro Studio, 13 e 14 maggio 2022
Produzione Piccolo Teatro di Milano
Federica Rosellini (artista associata del Piccolo Teatro)
Carne blu
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
un ringraziamento particolare a Daniela Bassani e a Nadia Terranova
con il sostegno di Dialoghi – Residenze delle arti performative a Villa Manin/CSS Teatro stabile di Innovazione del FVG
e di RuotaLibera/Centrale Preneste Teatro
FRANCIA
Teatro Grassi, dal 13 al 15 maggio 2022
Prima nazionale
Pascal Rambert (artista associato del Piccolo Teatro)
Deux amis
produzione Structure Production
coproduzione Châteauvallon Scène Nationale, TNS – Théâtre National de Strasbourg, Théâtre des Bouffes du Nord
si ringrazia la Fondazione Teatro Piemonte Europa-TPE
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
BURKINA FASO
Teatro Strehler, 14 e 15 maggio 2022
Prima nazionale
Serge Aimé Coulibaly
Wakatt
produzione Faso Danse Théâtre
coproduzione Théâtre National Wallonie-Bruxelles, La Biennale de la Danse Lyon, Ruhrtriennale, deSingel Antwerpen,
Kampnagel Hamburg, Münchner Kammerspiele, Tanzhaus Düsseldorf, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg
si ringrazia Ankata (Bobo Dioulasso, Burkina Faso) in Dreamcity Tunis
con il supporto di The Flemish Community, Fédération Wallonie-Bruxelles, Wallonie-Bruxelles International
e The Belgium TaxShelter
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
Marcus Lindeen (artista associato del Piccolo Teatro)
SVEZIA
Teatro Studio Melato, dal 16 al 18 maggio 2022 Prima nazionale
Wild Minds
produzione Comédie de Caen – CDN Normandie, commissionato da Moderna Museet-Stockholm
con il sostegno dell’Istituto di Cultura Svedese di Parigi
si ringrazia l’Ambasciata di Svezia, Roma
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
Teatro Studio Melato, dal 16 al 18 maggio 2022
Prima nazionale L’Aventure invisible
produzione Comédie de Caen-CDN de Normandie nel quadro del Pôle Européen de Création
coproduzione T2G-Théâtre de Gennevilliers-CDN, Festival d’Automne à Paris
con il sostegno di Institut Français, Ministero dell’Europa e degli Affari esteri di Francia, Ministero della Cultura di Francia, Festival Internazionale delle Arti Les Boréales, The Swedish Arts Grants Committee
in collaborazione con France Culture
si ringrazia l’Ambasciata di Svezia, Roma
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
ITALIA
Teatro Grassi, 17 e 18 maggio 2022
Mimmo Cuticchio/Virgilio Sieni
Nudità
produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’arte Cuticchio,
collaborazione alla produzione Fondazione RomaEuropa Festival
promosso da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura
la Compagnia Virgilio Sieni e l’Associazione Figli d’Arte Cuticchio sono sostenute dal Ministero della Cultura
BRASILE
Teatro Strehler, dal 18 al 20 maggio 2022
Prima nazionale | Coproduzione Piccolo Teatro di Milano
Christiane Jatahy (artista associata del Piccolo Teatro)
Entre chien et loup
ispirato al film Dogville di Lars Von Trier
produzione Comédie de Genève
coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe – Paris, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Théâtre national de Bretagne – Rennes, Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène européenne
la compagnia Vertice è supportata dalla Direzione regionale degli affari culturali dell’Île-de-France,
Ministero della Cultura Francia, la tournée è organizzata con il supporto di Pro Helvetia-Swiss Arts Council
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
ARGENTINA
Zona K, 19 e 20 maggio 2022
Prima nazionale, in collaborazione con Zona K
Lisandro Rodríguez
Extremófilo
produzione Débora Staiff, Estudio Los Vidrios
in collaborazione con Zona K
si ringrazia l’Instituto Cervantes per la collaborazione
Theodoros Terzopoulos
Grecia
Teatro Grassi, dal 21 al 22 maggio 2022 Prima nazionale
Nora
produzione Attis Theatre
Scatola Magica / Teatro Strehler, dal 23 al 25 maggio 2022
Prima nazionale
Io
produzione Attis Theatre
Si ringrazia la Galleria Fumagalli (Milano) per la gentile concessione dell’opera dell’artista Jannis Kounellis
PORTOGALLO
Teatro Strehler dal 25 al 27 maggio 2022
Co produzione Piccolo Teatro di Milano
Tiago Rodrigues (artista associato del Piccolo Teatro)
Dans la mesure de l’impossible
produzione La Comédie de Genève
coproduzione Odéon-Théâtre de l’Europe – Paris, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro Nacional D. Maria II – Lisbona, Equinoxe – Scène nationale de Chateauroux, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG – Udine, Festival d’Automne à Paris, Théâtre national de Bretagne – Rennes, Maillon Théâtre de Strasbourg – Scène européenne, CDN Orléans – Val de Loire, La Coursive – Scène nationale La Rochelle
con la collaborazione del CICR – Comité International de la Croix-Rouge – e di MSF–Medici senza frontiere
si ringrazia per la collaborazione il Dipartimento di Lingue, Letterature, Culture e Mediazioni dell’Università degli Studi di Milano
POLONIA
Teatro Studio Melato, dal 26 al 28 maggio 2022
Prima nazionale
Marta Gornicka
Still Life. A Chorus for Animals, People and all other Lives
parte del progetto Chorus of Women Berlin finanziato dalla Fondazione Culturale della Repubblica Federale di Germania, Dipartimento per la Cultura e l’Europa del Senato di Berlino con la gentile collaborazione del Museum für Naturkunde Berlin
produzione Maxim Gorki
in collaborazione con Goethe-Institut Mailand
si ringrazia Facoltà di Scienze linguistiche e Letterature straniere dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
ITALIA
Casa della Carità, 27 e 28 maggio
In collaborazione con Casa della Carità
Davide Enia (artista associato del Piccolo Teatro)
L’abisso
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Teatro Biondo di Palermo, Accademia Perduta/Romagna Teatri
in collaborazione con Festival internazionale di narrazione Arzo organizzazione Luca Marengo e con Casa della Carità
IRLANDA
Teatro Grassi, dal 29 al 31 maggio 2022 Prima nazionale
Dead Centre
Beckett’s Room
produzione Dead Centre
coproduzione Gate Theatre, Dublin
con il sostegno di Culture Ireland
CAPO VERDE
Teatro Strehler, 30 e 31 maggio 2022
Prima nazionale
Marlene Monteiro Freitas
Mal – Embriaguez Divina
produzione P.OR.K (Bruna Antonelli, Sandra Azevedo, Soraia Gonçalves ) e Münchner Kammerspiele
distribuzione Key Performance
IRAN
Teatro Studio, 30 e 31 maggio 2022
Prima nazionale
Parnia Shams
است (Is)
distribuzione NH Theatre Agency
in collaborazione con Kunstenfestivaldesarts
Gli spettacoli di Giorgio Strehler al cinema_
Per tutto il mese di programmazione del Festival Presente indicativodedicato a Giorgio Strehler, l’omaggio al regista, nel centenario della nascita, prosegue con la proiezione delle versioni televisive di nove dei suoi titoli più conosciuti.
In collaborazione con la Rai e con Anteo Palazzo del Cinema, a partire da giovedì 5 maggio e fino a domenica 29 maggio, sarà possibile vedere (o rivedere) su grande schermo dieci capolavori strehleriani: Le baruffe chiozzotte, Re Lear, Il giardino dei Ciliegi, Arlecchino servitore di due padroni (14 maggio, giorno del settantacinquesimo), La Tempesta, Temporale, La storia della bambola abbandonata, Minna von Barnhelm, Elvira, o la passione teatrale, L’isola degli schiavi.
Le proiezioni sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria.
1947–2022 Teatro d’arte per tutti_ Il 14 maggio 2022 – quasi al giro di boa nella programmazione del Festival Presente indicativo: per Giorgio Strehler, paesaggi teatrali – si celebra il 75° anniversario della Fondazione del Piccolo Teatro.
La giornata prende il via al mattino alle 10.30, con la proiezione, all’Anteo, del mitico Arlecchino servitore di due padroni, all’interno del ciclo Gli spettacoli di Strehler al cinema, in calendario fino a domenica 29 maggio. Successivamente, ci si sposta in via Rovello, dove, dal primo pomeriggio, è previsto un ricco programma di attività. Si inizia con la presentazione al pubblico di Shakespeare Goldoni Brecht, a cura di Giovanni Soresi e con la prefazione di Maurizio Porro, secondo volume, dopo Lettere agli italiani, di scritti di Giorgio Strehler pubblicati nell’ambito della collana editoriale realizzata dal Piccolo in collaborazione con il Saggiatore.
A seguire, letture con i ragazzi della Scuola di Teatro “Luca Ronconi” e una riflessione intorno alla storia del Piccolo Teatro, dalla fondazione al presente, ai progetti per il futuro dell’istituzione: è il racconto di una lunga avventura, vissuta sotto la guida di personalità straordinarie del teatro italiano del Novecento, sempre nel segno di un Teatro d’Arte per Tutti, fortemente calato nella contemporaneità.
Oltre la scena_Festival
Indicare il presente: provare a tracciare i connotati della scena contemporanea attraverso una moltitudine di soggetti spettacolari, compagnie, persone e prospettive.
Basterebbero i 25 titoli – su 28 giorni di programmazione – che affollano il palinsesto di Presente indicativo a rivelare che non è un principio di sintesi né di esemplificazione a innervare il festival di maggio in onore di Giorgio Strehler, ma il desiderio di accogliere e dare volume a una polifonia espressiva che eccede non solo i confini nazionali ed europei, ma persino quelli del palcoscenico.
Un’abbondanza e una varietà in cui immergersi a capofitto nel buio della sala, ma da scoprire e interrogare incuneandosi nelle brecce che si apriranno lungo tutta la “dorsale” festivaliera. Tra queste, una serie di appuntamenti dedicati ai molti ospiti internazionali, pensati come affondi prospettici sul loro lavoro, ma anche come veri e propri “faccia a faccia” tra i protagonisti del festival, a incrociare impressioni e sguardi, illuminando punti di contatto tra percorsi ed esperienze lontane, o, più semplicemente, ad accendere dialoghi, innescare situazioni inattese, tra possibili sinergie e piccoli cortocircuiti. Un’agenda di incontri che aiuterà il pubblico a orientarsi con maggior agilità nel dedalo delle proposte artistiche, consentendogli allo stesso tempo di approfondire e mettere a fuoco, tra uno spettacolo e l’altro, contenuti, fisionomie e forme delle molte realtà presenti. E per rendere questa conoscenza il più possibile concreta, alle conversazioni, ai momenti di socialità condivisa o di approfondimento che puntelleranno il festival, alle presentazioni di libri e al coinvolgimento di studenti e operatori nelle diverse attività, si aggiungeranno workshop, laboratori e masterclass gratuiti e aperti al pubblico.
Focus Ucraina_ In un Festival che guarda al presente e concepisce il teatro come luogo da cui guardare il reale, non può mancare uno spazio riservato all’Ucraina e alla sua cultura teatrale, nella drammatica situazione di guerra, distruzione e morte che la sua comunità di quei territori si trova in queste settimane a subire. Al Chiostro Nina Vinchi, mercoledì 11, sabato 21, lunedì 30 e martedì 31 maggio, in collaborazione con istituzioni teatrali e festival (tra i quali Santarcangelo Festival, il Festival dei Due Mondi di Spoleto, Fondazione Campania dei Festival), artisti e intellettuali, il Piccolo Teatro propone al pubblico proiezioni, letture e dibattiti per approfondire la scena ucraina e russa dissidente.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria