A cent’anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini, la XXXIII edizione di Ravenna Festival viaggia “Tra la carne e il cielo” a partire dall’omonimo brano di Azio Corghi per il concerto inaugurale con Daniel Harding e la Mahler Chamber Orchestra.
Dall’1 giugno al 21 luglio, le parole con cui Pasolini descrisse il folgorante incontro con le Sonate per violino di Bach disegnano un fil rouge non solo musicale che coinvolge artisti come Giuseppe Gibboni, Accademia Bizantina, Elio Germano.
La polarità fra umano e divino espressa dal titolo offre inoltre l’occasione di esplorare i molti volti del sacro – con le rappresentazioni su S. Francesco e S. Agostino per la Basilica di S. Vitale, The Canticles di Britten con Ian Bostridge, la Messa Arcaica di Battiato… Se Riccardo Muti guida la sua Orchestra Cherubini lungo Le vie dell’Amicizia e nel concerto finale, tra gli ospiti anche Gidon Kremer, Christoph Eschenbach, Jordi Savall, i 100Cellos di Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi, PFM, Diana Krall, La Rappresentante di Lista e – per la sezione danza – il Béjart Ballet Lausanne, la Hofesh Shechter II e una serata omaggio a Micha van Hoecke. Non mancano gli appuntamenti “fuori porta” a Cervia-Milano Marittima, al Pavaglione di Lugo e a Palazzo S. Giacomo di Russi.
Per una celebrazione dell’amor profano, dal 31 ottobre al 6 novembre la Trilogia d’Autunno propone invece i capolavori di Mozart e Da Ponte nelle produzioni in arrivo dai palazzi reali di Drottningholm e Versailles.
Omaggio a Pier Paolo Pasolini
Dopo l’anteprima del 25 maggio affidata a Ludovico Einaudi e il suo nuovo album Underwater, la XXXIII edizione si apre nel doppio segno di Pasolini e della musica con il concerto inaugurale e il brano di Corghi (completano il programma l’ouverture da Egmont di Beethoven e la Sinfonia n. 7 di Dvořák). Di Bach saranno proposte le Sonate e Partite predilette da Pasolini eseguite da Giuseppe Gibboni, l’Offerta musicale con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone, l’integrale dei Concerti brandeburghesi con l’Ensemble Zefiro, le Variazioni Goldberg affidate al pianoforte di David Fray.
Il tributo a Pasolini si compie anche nei linguaggi del cinema con una rassegna alla Rocca Brancaleone, della danza (con l’omaggio incluso nel programma del Béjart Ballet) e del teatro.
Mentre con TeatroNove Eugenio Sideri è alla regia di Calēre, i sentieri di campagna metafora dello smarrimento delle nuove generazioni in un mondo dove “sviluppo non significa sempre progresso”, per Bimba ’22 Elena Bucci (Le belle bandiere) è l’attrice Laura Betti, figura centrale nella vicenda umana e artistica di Pasolini. All’interno della rassegna Il Trebbo in musica, Cervia ospita due appuntamenti dedicati a Pasolini l’uno affidato a Elio Germano e Teho Teardo, l’altro al cantautore Vasco Brondi.
Tra la carne e il cielo
Sono pervase di intensa spiritualità The Canticles di Benjamin Britten: a eseguirle a S. Apollinare in Classe è Ian Bostridge, tenore inglese vincitore di tre Grammy. Sul confine fra sacro e profano ha danzato anche un derviscio della canzone d’autore quale Battiato, che il Festival ricorda con l’esecuzione della sua Messa Arcaica e delle canzoni mistiche; Simone Cristicchi, Juri Camisasca, Alice, Cristina Baggio affiancano l’Orchestra Maderna e il Coro della Cattedrale di Siena “Guido Chigi Saracini”.
Alle tastiere e programmazione Angelo Privitera, anche a Cervia con il Nuovo Quartetto Italiano e Fabio Cinti, vincitore del Premio Tenco 2018 come interprete delle canzoni di Battiato. Nella Basilica di S. Vitale debuttano due nuove sacre rappresentazioni: a Cristian Carrara è stata commissionata un’opera dedicata al poverello di Assisi dal titolo Transitus, mentre il giovanissimo ravennate Filippo Bittasi ha composto Storia di un figlio cattivo – in scena c’è Monica, la madre di Sant’Agostino.
Quest’anno il Festival raggiunge inoltre il Paradiso, ultima anta del trittico Chiamata pubblica per la Divina Commedia con cui Marco Martinelli ed Ermanna Montanari del Teatro delle Albe hanno affrontato la sfida di trasformare il capolavoro dantesco in teatro. È sempre Martinelli a firmare un’altra nuova produzione che guarda al cielo: Gli uccelli di Aristofane è stata riscritta per il furore comico di settanta adolescenti del territorio campano nell’ambito del dialogo con il Parco Archeologico di Pompei, dove debutterà.
Il suono del Festival
La sezione sinfonica include la prima visita a Ravenna di Christoph Eschenbach, sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e affiancato dal violino di Gidon Kremer per il concerto di Mieczyslaw Weinberg (la serata si completa con la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij). Gli archi della Budapest Festival Orchestra e della Cherubini si cimentano invece in un programma cameristico di Bach, Čajkovskij e J. M. Haydn diretto da Janos Pilz, mentre la BFO è in scena anche il giorno seguente diretta da Ivan Fischer nella Sinfonia n. 3 di Brahms e la “Sheherazade” di Rimskij-Korsakov.
Il concerto che conclude quest’edizione vede Riccardo Muti e i Cherubini di nuovo insieme, dopo i concerti dell’Amicizia, per la Sinfonia “Roma” di Bizet, Il lago incantato di Anatolij Ljadov e Les préludes di Liszt.
La musica antica è rappresentata dal ritorno di Jordi Savall con il suo ensemble Hespèrion XXI per Folías & Canarios del Antiguo y del Nuevo Mundo e quello dell’Orlando Consort con The Birth of the Renaissance.
Il 2022 è anche l’anno in cui Ravenna si trasforma nuovamente nella città del violoncello: i 100 Cellos guidati da Giovanni Sollima ed Enrico Melozzi promettono quattro intense giornate di eventi, coronate da una festa del progressive rock con la partecipazione di PFM Premiata Forneria Marconi. Dalla Sicilia, terra d’origine di Sollima, arrivano anche la cantantessa Carmen Consoli con il tour di Volevo fare la rockstar e La Rappresentante di Lista per la prima volta con un’orchestra sinfonica – la Corelli diretta da Carmelo Emanuele Patti, anche arrangiatore dei brani.
Quest’ultimo è il terzo dei tre appuntamenti previsti a Lugo. Il Pavaglione accoglie inoltre la virtuosa del jazz “confidenziale”, Diana Krall, e un omaggio a Buena Vista Social Club con il Roberto Fonseca Trio e Eliades Ochoa.
Dal ritmo di Cuba a quello dell’isola di smeraldo: a Palazzo S. Giacomo è protagonista per una notte la musica irlandese, con Martin Hayes e i Birkin Tree; la prima delle due serate a Russi è invece dedicata al rap con Claver Gold e l’Orchestra Corelli.
Il Trebbo in musica 2.2 a Cervia-Milano Marittima si apre il 18 giugno con Corrado Augias e include, oltre ai già citati omaggi a Pasolini e la serata dedicata a Battiato, la prima dello spettacolo di Zerocalcare, spalleggiato dal musicista Giancane, Aldo Cazzullo e Moni Ovadia per Il duce delinquente, il cantautore Eduardo De Crescenzo alla riscoperta della canzone classica napoletana.
Un festival che danza…e il teatro del mondo
Con Les Italiens de l’Opéra de Paris, un gala ideato dal primo ballerino Alessio Carbone, sono protagonisti i ballerini italiani parte di quella mitica formazione che ammette solo un numero limitato di stranieri. Attesissimo ritorno quello del Béjart Ballet Lausanne: il successore di Béjart alla direzione artistica, Gil Roman, firma t ‘M et variations, mentre Béjart fête Maurice include, oltre all’omaggio a Pasolini, una dedica a Micha van Hoecke, al fianco di Béjart per tanti anni. A proposito di van Hoecke, coreografo di riferimento del Festival scomparso nel 2021, la manifestazione lo ricorda anche con Canto per un poeta innamorato curato da Miki Matsuse, inseparabile collaboratrice e compagna di vita.
La Hofesh Shechter II, compagnia di otto giovani talenti, presenta Contemporary Dance 2.0, il più recente dei lavori del coreografo israeliano, mentre con Virtual Dance for Real People, un progetto della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, il pubblico può apprezzare la coreografia in presenza ma anche farne esperienza con visori VR. Completano il percorso danza due proposte dantesche: il Paradiso di gruppo nanou, creato con l’artista Alfredo Pirri e il musicista Bruno Dorella, e Inferno – Terra del fuoco di Compagnia Artemis Danza / Monica Casadei.
Il programma del Festival abbraccia le ultime produzioni teatrali delle compagnie del territorio, quella Felix Romagna che è fra i più fertili terreni teatrali italiani. Oltre ai lavori firmati da Eugenio Sideri, Elena Bucci, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari, nei trent’anni di Fanny & Alexander, il Festival ne ospita il polittico video-concerto The Garden e Addio fantasmi, basato sul romanzo di Nadia Terranova (Einaudi, finalista Premio Strega 2019).
Trilogia d’Autunno
La Trilogia d’Autunno
festeggia dieci anni riproponendo, dal 31 ottobre al 6 novembre, la formula che l’ha resa uno degli appuntamenti più attesi e amati del Festival: il succedersi, sera dopo sera, di tre titoli d’opera sul palcoscenico del Teatro Alighieri.
Quest’anno sono protagonisti i capolavori di Mozart e Da Ponte: Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte diretti rispettivamente da Giovanni Conti, Erina Yashima e Vladimir Ovodok. Il progetto vede il Festival intrecciare le forze – le compagini “di casa” intitolate a Luigi Cherubini e i giovani direttori che sono stati allievi dell’Accademia di Riccardo Muti – a due dei teatri più antichi d’Europa, lo svedese Drottningholms Slottsteater e l’Opéra Royal de Versailles, nelle produzioni dirette alla regia da Ivan Alexandre.
Prevendite da lunedì 28 marzo
I giovani al Festival under 18 € 5 | under 30 sconto 50% sui biglietti con tariffa intera superiore a € 20
Carnet Open (min. 4 spettacoli) -15% sul prezzo dei biglietti
Biglietteria del Teatro Alighieri tel. 0544 249244 www.ravennafestival.org