Alla Fonderie Limone di Moncalieri, magnifico spazio di rigenerazione urbana alle porte di Torino, va in scena fino al 3 aprile La Tempesta per la traduzione l’adattamento e la regia di Alessandro Serra, reduce dal trionfo internazionale di Macbettu, astro ascendente nel teatro contemporaneo. La produzione è di una cordata dei più prestigiosi teatri italiani: Teatro Stabile di Torino,Teatro Nazionale / Teatro di Roma, Teatro Nazionale / ERT, Teatro Nazionale / Sardegna Teatro
in collaborazione con Fondazione I Teatri
Reggio Emilia / Compagnia Teatropersona, da cui vengono la maggior parte degli interpreti in scena.
Il pubblico entra in sale a gremire lo spazio e trova l’amplissimo boccascena ostruito da una parete nera, il limen che separa la realtà dal mondo onirico. Quando lo spettacolo inizia, il sogno prende vita con una coltre di nebbia e luce subacquea, una tempesta scatenata da Ariel, spirito degli elementi al servizio di Prospero, duca spodestato che cerca la sua vendetta contro il fratello e quanti lo hanno destituito, ora che la loro nave passa vicino all’isola su cui ha trovato riparo. Serra adatta il testo shakespeariano mantenendo il lirismo dell’opera e la potenza delle immagini del Bardo, con l’uso sapiente di elementi evocativi, luci a taglio, fumo, nessuna scenografia, se non un predellino di assi di legno vivo, quelle di un palcoscenico vissuto, di 8 metri per 8, per restituire allo spettatore la magia di una costruzione scenica che è recitazione, costumi, incanto, ritmi e apparizioni.
Così i suoni, le bellissime maschere degli spiriti dei boschi che servono una cena surreale a i naufraghi, la scena onirica e spettrale del matrimonio di Miranda e Ferdinando, dotata di un tocco incantevole, le gags divertentissime di Stefano e Trinculo, tutto lo spettacolo, insomma, è mosso dalla mano sapiente di un regista che sorprende, affascina e sa unire insieme con estrema efficacia il registro drammatico e quello comico, creando tagli di luce che rivelano apparizioni, che svelano misteri, che ci rendono parte di un rito senza tempo, unico e toccante. Ci è da rilevare l’uso splendido dei teli tempesta, nati dalla magia di Strelher, nella scena iniziale dell’opera, un tuffo senza eguali all’interno della commedia e un’immersione emozionante nel regno onirico dello spettacolo. Il cast è vibrante e solido, affiatato e ritmicamente impeccabile, perfettamente aderente ai personaggi, con una nota di rilievo per Marco Sgrosso, che ci rivela il senso dell’opera passando dal disegno di vendetta al perdono e in cui a tratti pare di intravedere uno Strehler redivivo, forse per la somiglianza dell’attore al regista triestino di adozione meneghina. Altra menzione per la forza e la potenza espressiva di Calibano, interpreato da un magnetico e intenso Jared McNeill, attore che ha lavorato per molti anni nella compagnia di Peter Brook.
Uno spettacolo di rara bellezza, visivamente incantato, sempre sospeso fra realtà e sogno, che parla di potere, ma anche di perdono, e che restituisce al teatro la sua funzione di comunione dell’uomo con sé stesso, di vicinanza e di speranza per un mondo migliore nei tempi bui che attraversiamo.
LA TEMPESTA
di William Shakespeare
traduzione e adattamento Alessandro Serra
con (in ordine alfabetico) Fabio Barone, Andrea Castellano, Vincenzo Del Prete, Massimiliano Donato, Paolo Madonna, Jared McNeill, Chiara Michelini, Maria Irene Minelli, Valerio Pietrovita, Massimiliano Poli, Marco Sgrosso, Bruno Stori
regia, scene, luci, suoni, costumi Alessandro Serra
collaborazione alle luci Stefano Bardelli
collaborazione ai suoni Alessandro Saviozzi
collaborazione ai costumi Francesca Novati
maschere Tiziano Fario
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale / Teatro di Roma – Teatro Nazionale / ERT – Teatro Nazionale / Sardegna Teatro
in collaborazione con Fondazione I Teatri Reggio Emilia / Compagnia Teatropersona
FONDERIE LIMONE DI MONCALIERI
Dal 15 marzo al 3 aprile 2022 │ PRIMA