Regia di Roberto Valerio
Sarà la prima regionale di “Zio Vanja” il prossimo appuntamento al Teatro Comunale di Cormons, il 7 aprile 2022, alle 21. A tre anni dal fortunato debutto di Tartufo, il regista Roberto Valerio firma Zio Vanja, di Anton Čechov che va in scena, dal 22 al 27 marzo, al Teatro Franco Parenti di Milano, a pochi giorni dal suo debutto. Giuseppe Cederna e Vanessa Gravina, già protagonisti di Tartufo saranno rispettivamente Zio Vanja e Elena, con loro Alberto Mancioppi, il professore, Mimosa Campironi, Sonja, Elisabetta Piccolomini, Marjia, Pietro Bontempo, Astrov e Massimo Grigò, Telegin. Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese.
Dice Roberto Valerio: “Sono felice che il debutto di questa messa in scena, di uno dei testi più rappresentativi del teatro russo, avvenga proprio in questo momento: la cultura è fra i pochi antidoti alla guerra perché consente cambi di prospettiva, appiana le differenze, è inclusiva, sviluppa il senso critico, la cui dilagante mancanza è fra le principali aggravanti di tempi già durissimi”.
Dramma russo che Čechov considerava però una commedia, quasi un vaudeville, che vide il debutto ufficiale il 26 ottobre 1899, Zio Vanja è la rappresentazione delle grandi illusioni, di percorsi che iniziano per poi tornare al punto di partenza, della noia, che non è spazio per la creatività ma al contrario anticamera della depressione, maschera della paura che paralizza impedendo di realizzare i proprio progetti e che Roberto Valerio ha deciso di restituire però con una messa in scena a contrasto, energica, movimentata. Uno spazio vuoto. In primo piano una vecchia credenza ed un tavolo, elementi che rimandano alla quotidianità della vita in campagna. Sullo sfondo appaiono e scompaiono elementi onirici o iperrealistici: un’altalena che scende dal cielo, una botte di vino gigante per l’ubriacatura notturna, un pianoforte che ricorda l’infanzia, un albero di beckettiana memoria. È la scena che Valerio ha scelto per raccontare la vita che Vanja, sua nipote Sonja, l’anziana maman Marija, Telegin e il dottor Astrov, conducono in una casa rurale all’arrivo del proprietario, l’illustre professor Serebrjakov e dalla sua bellissima seconda moglie Elena. I personaggi che si muovono davanti al pubblico non sono eroi e eroine, sono persone comuni, immerse nel flusso della vita, con i quali è facile immedesimarsi, che chi guarda può sentire immediatamente vicino. Sono anime smarrite con passioni, slanci, delusioni, le stesse emozioni che accompagnano la vita di tanti. Ogni personaggio insegue i propri pensieri, le proprie aspirazioni, sogni, sofferenze senza davvero comunicarli agli altri, sordo a quelli dell’altro. Tutti desiderano il riscatto, tutti sono incapaci di agire per ottenerlo, vogliono amare e essere amati ma il desiderio non si tramuta mai in realizzazione. Nella commedia si bevono molta vodka e molto vino, per diciassette volte Čechov invita a bere i personaggi: si evade la realtà, si cerca l’illusione che apre varchi di finta soddisfazione “Quando non c’è vita vera, si vive di miraggi”, dice, ad un certo punto zio Vanja.
“È un’opera delle occasioni mancate, – spiega il regista – della rinuncia, basata su un vero e proprio meccanismo di inerzia. Così come in Beckett i due clown Vladimiro ed Estragone attendono Godot, così i personaggi di Čechov attendono, invano anch’essi, la felicità e un futuro migliore. Ma non manca l’ironia, che anzi pervade tutto il testo”.
L’opera presenta continui spunti burleschi e tragicomici: il ridicolo tentativo di Vanja di uccidere il Professore Serebrjakov con un colpo di pistola, il penoso tentativo di suicidio dello stesso Vanja con una bustina di morfina, il goffo corteggiamento alla bella e ambigua Elena da parte sempre di Vanja, le ubriacature notturne, le tante piccole stranezze che coltivano tutti i personaggi e che li rendono degli amabili stravaganti bislacchi, sono solo alcuni esempi. “Tu sei il re dei buffoni”, dice il dottor Astrov a Vanja.Una messinscena che oscilla tra realismo e onirico, tra dramma e commedia, tra risate e pianti, tra malinconie cecoviane ed energia pura. Uno spettacolo dove le immagini, i suoni e la recitazione si compenetrano per rappresentare la tragicommedia della vita.
Le prevendite al Teatro Comunale di Cormons sono aperte il lunedì e il venerdì dalle 17 alle 19, e un’ora prima dell’inizio della rappresentazione.
Per entrare a teatro sarà necessario esibire il green pass e indossare una mascherina Ffp2.