Sab 2 e sab 9 aprile h 15:00 > 18:00
Dom 3 e dom 10 aprile h 10:00 > 13:00
Il giardino incantato. Fate e Streghe
a cura di FOSCA
laboratorio gratuito
per bambini e bambine da 8 a 11 anni
2 > 25 aprile
MARCO PACE
Ogni pensiero vola
a cura di Serena Trinchero
mostra
INAUGURAZIONE sabato 2 aprile
h 15.30 > 19.30
27 > 30 aprile
ASSOCIAZIONE S.C.O.S.S.E
Fammi capire
residenza
30 aprile > 12 giugno
ENRICO TEALDI
Halos
a cura di Serena Trinchero
mostra
INAUGURAZIONE sabato 30 aprile
h 15.30 > 19.30
A partire da aprile riprende la programmazione di PIA | Palazzina Indiano Arte declinata secondo uno sguardo immaginifico che coinvolge sia la natura che i paradossi della vita umana. Come l’incipit di una fiaba, il titolo NEL BOSCO intende descrivere questo incedere verso un mondo inaspettato, abitato di presenze in continua trasformazione, che coinvolge personaggi ambivalenti e magici in un paesaggio anch’esso protagonista.
Ogni appuntamento si pone in relazione a una idea di continua e creativa costruzione del mondo, veicolata da una narrazione che si mostra come un catalogo delle possibilità umane, un farsi processuale libero da costrizioni, uno spazio in cui il concetto di tempo e di sogno possono stimolare nuove prospettive e visioni.
PIA si conferma progetto multifunzionale aperto a linguaggi artistici capaci di dialogare con le caratteristiche naturali e paesaggistiche del Parco Monumentale delle Cascine. Negli spazi della Palazzina si alternano infatti laboratori, residenze d’artista e mostre che ne consolidano l’identità e vocazione poliedrica.
Grande spazio viene dedicato all’arte contemporanea con due mostre personali, rispettivamente di Marco Pace ed Enrico Tealdi, a cura di Serena Trinchero. Pensate per le sale del primo piano della Palazzina, le due esposizioni funzionano come un dispositivo specchiante incentrato sulla descrizione del paesaggio: se infatti in Ogni pensiero vola le opere di Marco Pace strizzano l’occhio a visioni futuribili a cavallo tra incubo e idillio, i dipinti di Enrico Tealdi rimandano, invece, alla forza dell’immaginazione e alla sua connessione con il ricordo. Halos, parola latina che indica l’anello di luce che circonda una stella, descrive bene i dipinti dell’autore, immagini sfocate di luoghi della memoria.
Il Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni è felice di presentare la mostra personale di Marco Pace, dal titolo Ogni pensiero vola, a cura di Serena Trinchero. L’esposizione coincide con l’inizio della programmazione 2022 di PIA | Palazzina Indiano Arte, Nel Bosco, che con le sue molteplici iniziative intende mettere in dialogo diverse arti sotto il comune denominatore della fiaba, intesa come narrazione fantastica, costruttrice di nuovi mondi.
È a questa idea di libertà creativa poliedrica e irriverente a cui allude il titolo della mostra, Ogni pensiero vola: un’esortazione ad abbandonare le riflessioni che appartengono alla quotidianità per spaziare con l’inventiva, ma, allo stesso tempo, un invito ad affrontare paure e fragilità. La frase è un richiamo a quanto è inciso su uno dei “mostri” (l’orco) del Sacro Bosco di Bomarzo, regno della bizzarria e dell’inatteso, così come le visioni di Marco Pace che accostano in modo inaspettato architetture, vegetazione e figura umana.
Attraverso un linguaggio figurativo dai tratti iperrealistici, l’artista si pone continuamente su un sottile crinale tra incubo e narrazione idilliaca, evidenziando la sua posizione politica e al contempo poetica sulla questione ambientale anche grazie al confronto con l’arte del passato. I suoi riferimenti spaziano dal Surrealismo delle origini di Yves Tanguy e Max Ernst, all’architettura Radicale degli anni Settanta, dalle rappresentazioni lenticolari degli autori fiamminghi del Cinquecento, alle nature morte seicentesche, in particolare quelle di Otto Marcellis, fino ad atmosfere Posthuman.
Le stanze al piano superiore della Palazzina raccolgono esempi della poetica più recente dell’artista, alcuni dei quali realizzati con l’occasione della mostra e sulla scia degli stimoli offerti dal Parco Monumentale delle Cascine: le sue opere, infatti, con un occhio non privo di ironia, indagano le contraddizioni della relazione tra uomo e natura, ribaltando e stravolgendo i piani di lettura ed evidenziando soggetti ed elementi che normalmente sono posti ai margini, nascosti oppure parte di un quotidiano escluso dalla memoria.
Conferma questa propensione per ciò che è interstiziale, ma è capace di rivelare un’alterità, la serie di carboncini dedicati alle alberature che oggi puntellano viale Lungo L’Affrico, che prende il nome dal torrente che è stato interrato per permettere lo scorrere del traffico fiorentino. Quello che una volta era un ruscello degno delle parole di D’Annunzio, pare oggi poter riemergere solo grazie a questi alberi e funghi che l’artista rende come fantasmi di giorni lontani, ma anche entità viventi capaci di generare spazi, architetture vegetali pronte ad accogliere e proteggere.
Al carattere monumentale di queste installazioni arboree fanno eco i paesaggi sgombri dalla presenza umana e apparentemente inermi, se non per curiose costruzioni bollose e trasparenti; ampolle protettive e generative della natura al contempo fragile e minacciata, ma capace di sopravvivere nel tempo. A questi brani di eternità fanno da contraltare le sparute apparizioni di uomini e donne, spesso in un’unione panica con l’ambiente circostante: creature boschive e streghe impegnate in un sabba propiziatorio che ci ricorda il moto circolare della vita.
Marco Pace nasce a Lanciano (CH) nel 1977 e si trasferisce alla fine degli anni 90 a Firenze per frequentare il corso di pittura informale. La sua formazione si completa con studi nel campo del disegno, dei fumetti e dell’animazione. Dopo la laurea (2003), conosce e inizia a collaborare con Gianni Pettena per il quale si occupa dell’archivio fotografico, oltre a supervisionare le realizzazioni delle installazioni. Ha preso parte a numerose mostre a livello nazionale, tra le più recenti personali: Non finirò Stanziale, 2017, a cura di Marco Scotini, galleria Bonelli Milano; Bocs Art, 2018, a cura di Giacinto di Pietrontonio, Cosenza; My Little sweet home, 2020, Il Crepaccio, a cura di Caroline Corbetta. Attualmente Pace è artista in residenza del progetto STUDIO, sostenuto da La Portineria, spazio progettuale per l’arte contemporanea a Firenze, ideato e diretto da Matteo Innocenti con il sostegno di Palazzo Poli.
Il laboratorio gratuito Il giardino incantato. Fate e Streghe, a cura di FOSCA è rivolto a bambini e bambine dagli 8 agli 11 anni. I quattro incontri hanno l’obiettivo di indagare l’archetipo della strega in dialogo con i/le partecipanti e nello specifico affrontano i temi principali della grammatica della scena: il corpo, il movimento che diventa gesto, la voce come azione sonora per la creazione collettiva di un’opera condivisa.
Proseguono, inoltre, le residenze dedicate a gruppi di ricerca vincitori del Bando Abitante, sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e dalla Fondazione CR Firenze. Dopo il collettivo Dehors / Audela (Elisa Turco Liveri e Salvatore Insana) che a marzo ha inaugurato la riapertura della sala pratiche posta al piano terra, è la volta dell’Associazione S.C.O.S.S.E, impegnata in una fase di studio e confronto sul progetto di ricerca Fammi capire, dedicato all’analisi delle rappresentazioni dei corpi e delle sessualità, all’educazione emozionale e affettiva nei libri illustrati 0-18 anni.
INFO E PRENOTAZIONI LABORATORIO
055.2280525
ORARIO MOSTRE
lunedì – venerdì: 10.00 – 18:00
sabato: 15:00 – 19:00
domenica: 10.00 – 13.30 | 15.00 – 19.00
INGRESSO GRATUITO
Per l’accesso agli eventi è necessario mostrare Green Pass nominativo rafforzato in formato digitale e/o cartaceo e indossare mascherina di tipo Ffp2 (decreto legge del 24.12.2021 n.221).
Ristoro dell’Indiano
a cura di Mix Bistrò
PIA Palazzina Indiano Arte
Piazzale dell’Indiano, 1 – Parco delle Cascine, Firenze
Info: info@palazzinaindianoarte.it | 055.0880601 – 055.2280525
https://www.palazzinaindianoarte.it – www.virgiliosieni.it