Fotografia Europea
non è solo racconti visivi, ma anche percorsi sonori che si intrecciano alle immagini creando un linguaggio ed un’esperienza trasversali e di grande impatto. Perché il festival di Reggio Emilia è innanzi tutto un appuntamento che si muove nel terreno delle espressioni della contemporaneità, per dare spunti di riflessione e leggibilità alla quotidianità complessa che ci avvolge.
È da questa premessa che nasce FOTOFONIA, due serate musicali curate da Max Casacci – produttore e fondatore dei Subsonica – in cui la commistione tra immagini e musica elettronica costruisce la sezione musicale di Fotografia Europea: avamposto di esplorazione di interazione tra musica e suono.
“Sono molto felice di poter annunciare, finalmente, dopo averlo tanto voluto, il nostro festival di musica elettronica collegato a Fotografia Europea”, afferma l’Assessore alla Cultura di Reggio Emilia, Annalisa Rabitti – “dopo due anni di pandemia siamo finalmente riusciti a partire. Ringrazio Max Casacci che con il suo contributo e la sua direzione creativa ci ha fornito un programma di altissimo livello. La musica elettronica mancava nella nostra città. Ci auguriamo che Reggio Emilia in quei giorni sia viva, contemporanea con questa attitudine alla ricerca: una città evoluta, presente, giovane.
“Le artiste e gli artisti scelti per questa prima edizione si muovono in un presente di ricerca in grado di farci intravedere, oggi, alcuni riflessi del nostro domani” afferma Max Casacci – “sono nomi italiani ben affermati all’estero, interpreti di quella “invincibile” capacità di generare futuro, perfettamente viva tra le nostre nuove generazioni. Poiché la musica non nasce dal nulla, ma riflette inevitabilmente ideali, trasformazioni e conflitti del proprio tempo ho pensato di creare anche un dialogo speciale, in modalità unica e irripetibile, tra un musicista e uno scienziato impegnato nella battaglia per l’ambiente.”
IL PROGRAMMA di FOTOFONIA
VENERDI’ 29 APRILE DALLE ORE 21,45 – PIAZZA SAN PROSPERO
Si parte venerdì sera nella Piazza principale di Reggio Emilia con lo show SAPIENS POPULOUS che vede protagonisti il noto geologo Mario Tozzi, divulgatore scientifico, conduttore televisivo e testimonial di progetti ambientali di sensibilizzazione sociale verso tematiche ecologiche – e Populous, al secolo, Andrea Mangia, dj, producer e sound designer che sapientemente sceglie risposte sonore al dibattito. Si tratta di una una sorta di live podcast, un back to back, una jam di parole e musica, in cui tappeti sonori vengono stesi per accogliere audaci narrazioni su energia, clima, sapiens e spingono ad una riflessione profonda su una domanda, anzi sul-LA domanda: perché siamo così diversi dagli altri animali?
A seguire, nella stessa piazza, con un altro accostamento spettacolare, il LIVE audio/visual di due poliedrici artisti della scena contemporanea: Caterina Barbieri & Ruben Spini.
Caterina Barbieri, affermata compositrice italiana, ma molto amata anche all’estero, esplora temi di fenomenologia della percezione e intelligenza artificiale in musica tramite un linguaggio minimalista e si esibisce sul palco di Fotofonia al fianco di Ruben Spini, artista visivo ed editore offrendo uno show audio-visivo site-specific inclusivo di materiali musicali e visivi inediti. In questa collaborazione, Caterina Barbieri & Ruben Spini, esplorano stati di alterazione sensoriale che nascono dal rapporto tra percezione, spazio e tempo. La ricerca sonora della Barbieri sull’uso creativo della computazione innesca allucinazioni temporali e stati di estasi che ben si fonde con l’indagine visiva di Ruben Spini, il quale esplora la spiritualità dell’arte sacra, scardinando il linguaggio del documentario per rileggere il rapporto uomo-natura in chiave cibernetica.
SABATO 30 APRILE, ORE 21.45 – CHIOSTRI DI SAN PIETRO
Sabato sera toccherà ad un altro illustre rappresentante italiano della musica elettronica sulla scena internazionale, Lorenzo Senni, portare l’avanguardia elettronica live a Reggio Emilia, stavolta all’interno del chiostro benedettino. Compositore, musicista, artista visuale, servendosi soprattutto di un sintetizzatore, esprime il suo stile – che lui stesso definisce “pointillistic trance”, una techno-trance destrutturata e minimale che viene privata del ritmo. Senni non è mai stato un raver, piuttosto un rave-voyeur che studiava l’edonismo a distanza. Affascinato dalla cultura della danza, mentre assisteva all’interazione di alcuni amici con il mondo chimico dai colori neon che è rimasto in contrasto con il suo. Ha abitato la scena hardcore punk straight edge locale, assorbendo l’età d’oro della trance e del gabber. Col fascino dell’outsider entra a Fotografia Europea per un live set che prosegue il suo caratteristico stile “puntinismo” in cui i suoni recisi e tesi sono arrangiati inesorabilmente come ritmi e melodie senza batteria, presentate per l’occasione in più strutture basate su canzoni. In questa audace dichiarazione sonora, prende la manipolazione sintetica della sinapsi della trance, ma incoraggia intenzionalmente i cortocircuiti, provocando percorsi di segnale inaspettati che si muovono in direzioni diverse e creano nuove forme.
SABATO 30 APRILE, ORE 24.00 – TEATRO CAVALLERIZZA
Sempre sabato 30 aprile, da mezzanotte, la proposta musicale prosegue fino a tarda notte con il live di Fossick Project al Teatro Cavallerizza.
Composto dall’illustratrice Cecilia Valagussa e dalla musicista Marta Del Grandi, il duo Fossick Project nasce nel 2016 come setup per spettacoli di improvvisazione per poi evolversi con lo storytelling come elemento centrale, portando le due artiste ad esibirsi in Italia, Belgio, Francia, India, Nepal e Thailandia. Ispirate dalla natura e dal mondo animale, le artiste hanno deciso di concentrarsi sul tema degli animali in pericolo di estinzione e di scrivere narrazioni visive e musicali che evocano le loro caratteristiche e fragilità. I loro spettacoli dal vivo consistono nell’animazione analogica di Cecilia sulla lavagna luminosa, sulla quale sposta i personaggi disegnati su ritagli di pellicola colorata e altri materiali come sabbia, acqua e piccoli oggetti. Marta scrive canzoni e brani strumentali in cui la voce si combina a synth, chitarre, beats e field recordings dei luoghi in cui vengono prodotti gli spettacoli.
Un grande inizio, dunque, a cui la Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio Emilia sta lavorando da tempo, per inaugurare la diciassettesima edizione con una festa, per riaccendere la città e per riportare la cultura, multidisciplinare e contemporanea, nelle piazze e negli spazi pubblici.