Viaggio tra pensieri e emozioni degli adolescenti nel Terzo Millennio con “#Hashtag Generazione Alpha” del Teatro Actores Alidos in cartellone DOMANI (giovedì 21 aprile) alle 11.30 al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione di Teatro Ragazzi 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Una pièce originale che si interroga su temi cruciali del presente legati all’uso (e all’abuso) delle nuove tecnologie, sulle difficoltà relazionali, la solitudine e l’incapacità di comunicare, le insicurezze e le paure dei giovani (e giovanissimi) nati dopo il 2010.
“#Hashtag Generazione Alpha” – con ideazione, drammaturgia e regia di Roberta Locci racconta le inquietudini di ragazze e ragazzi alle prese con i profondi mutamenti culturali e sociali scaturiti dal confronto o meglio dall’“immersione” in una realtà virtuale dove i rapporti sono sempre più spesso mediati dallo schermo di uno smartphone o di un computer, i messaggi viaggiano in rete creando una sorta di intimità “a distanza”. Sotto i riflettori Federico Saba e Michela Cogotti Valera interpretano i protagonisti, idealmente sempre “connessi” con il mondo intero ma isolati nella propria stanza, mentre la dimensione del contatto fisico e della vicinanza con i propri coetanei, specialmente dopo l’esperienza del lockdown e della DAD, sembra appartenere a un passato remoto.
Focus sulle nuove forme e modalità di comunicazione privilegiate dagli adolescenti di oggi, la cui dimestichezza con gli strumenti informatici è quella dei nativi digitali, una competenza acquisita spontaneamente, come l’apprendimento di un linguaggio, fin dall’infanzia – in parte mutuando i comportamenti degli adulti – e via via approfondita e aggiornata in base alle esigenze pratiche della vita quotidiana, dall’acquisto di un biglietto per il teatro o il cinema allo scambio di informazioni sui compiti, dalla gestione dei percorsi alle discussioni su libri, spettacoli e film.
«Si sente sempre più spesso demonizzare l’utilizzo massivo che gli adolescenti fanno del cellulare, senza soffermarsi troppo sulle reali esigenze a ciò sottese» – sottolinea la regista Roberta Locci –. «Questo loro comportamento non si configura come una “dipendenza” ma come un nuovo modo di pensare e comunicare. Spazio e tempo vengono vissuti in maniera diversa e le attese sono completamente azzerate. Le relazioni non hanno più un “luogo” preciso e possono essere vissute in qualsiasi momento del giorno e della notte. Ciò comporta inevitabilmente una scorporizzazione relazionale che li rende incapaci di gestire la solitudine e spesso la presenza reale».
Tuttavia le mutazioni tecnologiche, sempre più rapide, non seguono il ritmo dell’evoluzione così l’apparente disponibilità infinita di contatti, la possibilità di dialogare con persone in ogni angolo del pianeta non risolve problematiche né cancella le inquietudini adolescenziali – al contrario la cosiddetta civiltà dell’immagine, dove l’apparire sembra contare più dell’essere, esaspera il senso di solitudine e non appartenenza. «Nella generazione digitale si avverte chiaramente un diverso modo di vivere o non vivere le emozioni» – aggiunge Roberta Locci –. «Il tentativo di un adolescente che sta ore davanti al pc o che inizia a bere o fumare è sempre quello di stare meglio, non peggio. E’ un modo di trovare “scorciatoie” relazionali, per crescere, un mezzo per attirare l’attenzione o per scaricare la rabbia. E’ una richiesta di aiuto nella gestione delle emozioni».
“#Hashtag Generazione Alpha” affronta questioni delicate e complesse come la gestione delle emozioni nella sfera familiare come in ambito scolastico e sociale, nel rapporto con i coetanei, singolarmente e in gruppo: la capacità di comunicare idee e sentimenti, di tenere a freno la rabbia e vincere la paura, confrontarsi con le proprie fragilità e imperfezioni, superare i pregiudizi ma anche elaborare il dolore dal punto di vista dei protagonisti. In scena anche gli effetti collaterali di un uso indiscriminato e soprattutto non consapevole delle moderne tecnologie, la necessità di stabilire i confini e prevenire le conseguenze e le degenerazioni – dal cyberbullismo alla pubblicazione di immagini e video in violazione delle più elementari norme della privacy (e del buonsenso). Le testimonianze di ragazze e ragazzi hanno messo in evidenza i rischi più comuni dell’abuso, se non della “dipendenza” dagli strumenti informatici, che troppo spesso rappresentano un comodo filtro per mettersi al riparo dalla forza esplosiva delle emozioni ma non permettono di imparare a esercitare un controllo sulle proprie reazioni. Nella realtà “virtuale” tutto è possibile e si trasforma in un certo senso in un gioco, ma la vita è altrove, nel mondo fisico, nella dimensione dell’hic et nunc dove gli interlocutori condividono uno spazio, possono guardarsi negli occhi, tenersi per mano, perfino abbracciarsi. Le nuove frontiere della tecnologia offrono nuove possibilità un tempo inimmaginabili per comunicare informazioni e stabilire relazioni, sono preziosi strumenti di lavoro, di studio e di conoscenza, ma possono diventare un ostacolo o un problema se utilizzati in modo improprio e senza una precisa coscienza di potenzialità e pericoli.
«“#Hashtag Generazione Alpha” – spiega Roberta Locci – è il risultato di un’indagine sul mondo dei ragazzi delle scuole medie, che si è posta come obbiettivo quello della costruzione di un puzzle emotivo-comportamentale nel quale i ragazzi stessi potessero riconoscersi. Grazie agli incontri e alle interviste con gli studenti è stato possibile raccogliere le “tessere” del loro vissuto quotidiano, che hanno delineato la composizione dello spettacolo finale. Estraniarsi dalle situazioni quotidiane per osservarle da un’altra prospettiva permette ai ragazzi non solo di sviluppare un senso critico ma li permette di oggettivare la loro realtà per una migliore comprensione di sé».
Uno spettacolo rivolto alle ragazze e ai ragazzi, cui è ispirato, che come i protagonisti sulla scena si trovano a vivere e sperimentare in prima persona quelle profonde trasformazioni fisiche e psichiche dell’età dell’adolescenza, sommersi da un costante e indiscriminato flusso di informazioni, che li rendono più che mai consapevoli delle difficoltà del presente, tra la dimensione mutevole e l’instabilità nei rapporti lavorativi (e sentimentali) della “società liquida” e la capacità (e necessità) di continuare a nutrire sogni e speranze pur nell’incertezza del futuro.
INFO & PREZZI
biglietti: posto unico 6,00 euro
card 3-4 spettacoli
posto unico 12,00 euro
biglietto + bus navetta
1 spettacolo: 9,00 euro
3 spettacoli: 21,00 euro
4 spettacoli: 24 euro
Per informazioni: cell. 345.4894565 – biglietteria@cedacsardegna.it – www.cedacsardegna.it