UNDERWEARTHEATRE
Le parole, quelle di Oscar Wilde, sfidano le immagini, quelle del regista Filippo Frittelli, per la conquista di quell’amore che sfida la morte.
Tra le teste del II-III sec. d.C. di Vezzoli e la gravosa leggerezza dei palloncini koonsiani, underweARTheatre porta a Firenze lo spettacolo Salomè da Oscar Wilde per l’adattamento e regia di Filippo Frittelli.
Al debutto, a luglio 2021 nella Piazza dello Spedale di Brunelleschi a Lastra a Signa, sono seguite due eccezionali rappresentazioni estive al sacrario del Cimitero Militare Germanico del Passo della Futa in cui lo spettacolo ha raccolto e amplificato l’energia dei monumenti, trovando la dimensione di opera-evento site specific e stabilendo una particolare relazione estetica e storica con i luoghi che oggi più che mai riguardano la cronaca stessa.
Dopo il magistrale sguardo di Gabriele Lavia alle Favole di Oscar Wilde, torna in scena Venerdì 29 Aprile l’innovativa rappresentazione della vicenda biblica di Salomè, la più trasgressiva del nuovo testamento, ambientata nel I. sec d.C e all’alba del cristianesimo per trasportare al culto dell’apparizione, del corpo come divino incarnato che si performa e danza fino ai limiti dell’incesto e della necrofilia, attraversando i temi dell’arte e della religione con un singolare adattamento del testo ottocentesco dell’autore irlandese.
Una sinfonia di immagini si presentano descritte dai personaggi che da una museale ricerca iconografica si compongono in scene potentemente evocative la festa, il banchetto di una corte mediorientale e cosmopolita, una babilonia di lingue e credenze che si mescolano al vino e all’ebrezza guardando al futuro e alla luna tra strani presagi e le più intime passioni.
L’allestimento è intriso del simbolismo wildiano dai calibrati elementi sacri e profani, storici e contemporanei, con passaggi di scala che offrono all’indagine delle forme una molteplicità di punti di vista in relazione allo sviluppo drammaturgico. Palloncini rossi traboccano come uva, dionisiaco e crudeltà da un calice d’argento con cui il palco si fa altare di un corpo celeste, un corpo sacro e ora di un capo reciso. Allo stesso modo si svela Salomé, preceduta da una controfigura oscura che accende ancor più la lettura verso una materna, sensuale e infine paradossale concezione della carne ma, attingendo ai Frammenti di Saffo, “così danzavano una volta in armonia le fanciulle di Creta, con i delicati piedi, intorno all’amoroso altare, delicato fiore d’erba teneramente calpestando”.
Stranianti scelte musicali trasportano all’onirico e al surreale di un’innocenza travolta dai sentimenti: ogni personaggio trova esaltazione e compiutezza nell’inseguire un amore che sfugge, Erode per Salomé, Salomé per Giovanni, Giovanni per Colui che Verrà, in una sorta di gioco di specchi dentro ad un’attesa messianica funesta, che quasi esclude un’epifania e dirotta soltanto con la forza dei desideri.
Questa messa in scena si carica di nuova originalità, anche perché raro esempio di ritorno alla forma teatrale di un testo dalla travagliata vicenda di censura, divenendo un’alternativa alla più nota e diffusa versione operistica musicata da Richard Strauss. Protagonista e cifra del linguaggio del regista, l’essenziale e quasi statuaria gestualità dei corpi, in movimento nel disegnare lo spazio scenico, mentre sposa la narrazione poetica delle immagini che Wilde come Dante esprime nella perfezione dei dettagli.
BIGLIETTO 10 euro
Per info e prenotazioni: underweartheatre@hotmail.it | +39 348 2502920