Approda sugli schermi televisivi di Rai3, venerdì 8 aprile alle 21.20, l’ultima tappa di un progetto cinematografico che ha visto la luce durante la pandemia: un nuovo film-opera prodotto dal Teatro dell’Opera di Roma e da Rai Cultura, La bohème di Giacomo Puccini, con la direzione di Michele Mariotti, Direttore musicale della Fondazione capitolina, e la regia di Mario Martone. Con il capolavoro di Puccini, dopo lo straordinario successo dei due titoli che l’hanno preceduto nel 2020-21, Il barbiere di Siviglia e La traviata entrambi firmati sempre da Mario Martone con la direzione musicale di Daniele Gatti, l’Opera di Roma prosegue nel segno della sperimentazione, del cambiamento e della creatività, verso un linguaggio radicalmente innovativo del teatro d’opera alla ricerca di un nuovo pubblico.
“La bohème – afferma il Direttore musicale Mariotti – è un’opera piena di morte perché piena di vita, i cui protagonisti esprimono gioia di vivere e paura di affrontare le responsabilità che la vita presenta”.
Con un’introduzione di Corrado Augias, la vicenda dei giovani parigini di fine Ottocento ci viene raccontata attraverso lo sguardo di Martone che associa gli amori, le amicizie gli entusiasmi le inquietudini e persino le sofferenze, ad una rappresentazione della realtà immersa nel presente.
“Ho voluto raccontare la storia, – dichiara il regista Martone – o per meglio dire, la vita dei personaggi di Bohème come un film della “nouvelle vague”: giovinezza, amicizia, sogni, ribellione, tradimenti, amore. Ed è incredibile quanta energia possa sprigionare ancora oggi un’opera scritta più di centoventi anni fa”.
Il film, girato con la ripresa musicale in presa diretta, è ambientato nei Laboratori di Scenografia del Teatro dell’Opera di Roma, in via dei Cerchi: un affascinante edificio di archeologia industriale, tra officine per scenografi-pittori, depositi immensi di costumi e attrezzeria scenica e una falegnameria, è il set ideale per la rappresentazione estemporanea e vera della gioventù pucciniana e per affrontare il racconto operistico da un punto di vista nuovo: non più lo spazio vuoto della platea dei Teatri chiusi, ma lo spazio del dietro le quinte dove l’opera si costruisce. La stessa Orchestra viene diretta dal Maestro Michele Mariotti negli immensi spazi del salone inondato di luce.
Rodolfo è interpretato da Jonathan Tetelman, Federica Lombardi veste i panni della dolce Mimì. Nel ruolo di Musetta e Marcello Valentina Naforniţă e Davide Luciano, Schaunard è Roberto Lorenzi, Colline è Giorgi Manoshvili. Ancora nel cast troviamo Armando Ariostini (Benoît), Bruno Lazzaretti (Alcindoro), Giordano Massaro (un venditore ambulante), Vinicio Cecere (Parpignol), Daniele Massimi (un doganiere) e Alessandro Fabbri (sergente dei doganieri). Il Coro del Teatro è diretto da Roberto Gabbiani.
La produzione dell’opera su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo Scènes de la vie de bohème di Henri Murger, è arricchita dai costumi di Anna Biagiotti; Pasquale Mari firma le luci e la direzione della fotografia.
Per informazioni: operaroma.it