Un musical per la pace che invoca la fine della guerra mettendo l’una accanto all’altra l’ucraina Sofiia Chaika e la russa Anna Koshkina, i due soprani che interpretano Maria Maddalena e che cantano avvolte nelle loro rispettive bandiere Could We Start Again, Please?, brano scritto da Lloyd Webber e Tim Rice nel 1970, ma ancora attualissimo. Non poteva non guardare al presente il nuovo debutto, rigorosamente sold out, al Teatro Sistina di Roma di Jesus Christ Superstar, storico musical dei record che torna nella versione originale di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice con la regia di Massimo Romeo Piparo. Opera rock per eccellenza, cult musicale che ha ammaliato oltre due 2 milioni gli spettatori, Jesus Christ Superstar, in scena fino a Pasqua, è uno spettacolo sempre importante che si affida ancora una volta al mitico Ted Neeley, quasi ottant’anni di età, in quello che è diventato il ruolo della sua vita. Neeley, in tunica bianca, interpreta da ormai cinquant’anni a questa parte ancora il ruolo di Gesù, anche nello storico film del 1973, ma sempre carismatico e coinvolgente nel suo messaggio di pace.
E l’urgenza della pace a sostegno della fine della guerra fra Russia e Ucraina si lega all’attualità anche attraverso la figura di Gesù, ferita da 39 frustate inferte da Pilato a ritmo di musica: sullo sfondo, le immagini della immagini della nuova guerra, le città distrutte, ma anche le immagini di martiri o dell’olocausto e delle monito delle tragedie che non conoscono confini cronologici, storici o geografici. A suggello, una grande bandiera dell’Ucraina collocata sulle scale.
“Non è facile in un momento così delicato della nostra storia affrontare temi che sembravano tramontati per sempre come quello della guerra. Fare spettacolo, continuare il lavoro dell’intrattenimento mentre alle nostre porte si consuma una delle guerre più assurde e ingiustificate della storia rischia di far sembrare vano ogni nostro tentativo“, le parole del direttore artistico del Sistina Massimo Romeo Piparo, “L’unico modo che abbiamo in questo momento per testimoniare fortemente la forza dell’arte, della musica, del teatro, della cultura è quello di lanciare messaggi e segnali che inequivocabilmente diano l’impronta di ciò che la cultura dovrebbe fare sempre: unire”.
Ma oltre all’evidenza dell’attualità, Jesus Christ Superstar resta un’opera iconica in lingua inglese, con alcune frasi ad hoc tratte dai Vangeli e proiettati sullo schermo, che colpisce il cuore del pubblico affezionato e non: le musiche grintose e coinvolgenti dal gusto rock sono rigorosamente eseguite dal vivo con il Maestro Emanuele Friello alla guida del complesso strumentale, otto in tutto, collocato sulla sinistra del palco su un praticabile girevole che diventa anche elemento scenico perfettamente integrato nelle scene di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Carusa.
Fra le novità della ripresa di questa mitica edizione storica, il debutto nel musical Frankie hi-nrg mc, straordinario Erode dal tocco contemporaneo per la prima volta in versione hip hop, avvolto in vistosissimi costumi pacchiani.
Intorno ai protagonisti, un cast straordinario di oltre 30 artisti, che cantano, ballano e recitano senza sosta. Sono tutti bravi, il Pilato di Andrea Di Persi, la coppia di sacerdoti, quasi macchiette di nero vestite, Caifa e Hannas, rispettivamente Francesco Mastroianni e Mattia Braghero, lodevole il Giuda di Feysal Bonciani, semplicemente commoventi il mezzo soprano Sofiia Chaika, nel ruolo di Maria Maddalena per tutta l’opera accompagnata dal soprano Anna Koshkina, anche lei Maria Maddalena, intense in Could We Start Again, Please? In scena fino al 14 aprile a Roma poi nel tour italiano, toccando nei prossimi mesi diverse città, tra cui Firenze, Bari, Genova, Torino, Bologna.
Info su www.ilsistina.it.