Secondo dei sei concerti al Teatro Argentina giovedì 5 maggio (ore 21) per l’integrale dei Quartetti per archi di Dmitrij Šostakovič (1906-1975) che l’Accademia Filarmonica Romana affidata all’eccellenza del Quartetto Prometeo – Giulio Rovighi primo violino, Aldo Campagnari secondo violino, Danusha Waskiewicz viola e Francesco Dillon violoncello.
Due volte premio speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco, Leone d’Argento alla Biennale di Venezia 2012, il Quartetto Prometeo è una delle formazioni più accreditate della scena musicale internazionale e si trova per la prima volta ad affrontare l’intera produzione quartettistica del celebre compositore russo, lungo l’arco di tre stagioni della Filarmonica, dalla presente alla 2023-24.
Scritti fra il 1938 e il 1974, i quindici Quartetti attraversano una fetta importante della storia del Novecento che va dalla Seconda Guerra Mondiale ai primi segni di distensione della guerra fredda. La storia e l’esperienza personale di Šostakovič rivivono e si intrecciano in queste composizioni che diventano preziosa testimonianza di un’epoca storica e di un particolare sentire musicale. Seguendo l’ordine cronologico di composizione, dopo aver affrontato i primi tre Quartetti lo scorso 20 gennaio, il Prometeo si cimenta ora con il Quarto in re maggiore op. 83 e il Quinto in si bemolle maggiore op. 92. Il Quarto Quartetto fu composto tra maggio e dicembre del ‘49, periodo tra i più bui per il compositore: pressato ancora una volta dal regime con i provvedimenti del 1948 contro il “formalismo” di cui veniva accusata la sua musica, fu costretto a scrivere l’oratorio Il canto delle foreste per accontentare Stalin, mentre per guadagnarsi da vivere componeva musica per film. Contemporaneamente però lavorava silenziosamente a quelle opere che sarebbero state eseguite solo dopo la morte di Stalin, fra cui il Quartetto n. 4, che vide la sua prima esecuzione pubblica a Mosca il 3 dicembre 1953 ad opera del Quartetto Beethoven. Diviso nei canonici quattro movimenti, la composizione spicca soprattutto per l’Allegretto conclusivo, pervaso di melodie e ritmi di musica klezmer.
Il Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 92 è una composizione cui Šostakovič da subito fu molto affezionato. Scritta nel 1952 (ed eseguito per la prima volta l’anno successivo) e dedicata al 30° anniversario del Quartetto Beethoven, l’opera viene eseguita in prima assoluta a Mosca il 13 novembre del ’53, immersa in un clima senz’altro più disteso che si respirava nel paese dopo la morte di Stalin. Sarà proprio con questa composizione che per la prima volta, già all’inizio del lavoro, Šostakovič utilizzerà la propria firma, composta da quattro note corrispondenti alle lettere DSCH nell’alfabeto tedesco.
Il programma della Filarmonica si completa sabato 7 maggio in Sala Casella (ore 18, via Flaminia 118), con il terzo e ultimo concerto organizzato in collaborazione con la Società Umanitaria che premia i più giovani e promettenti talenti del panorama musicale internazionale offrendo loro il palco della Filarmonica. Toccherà in quest’occasione al duo Marta Premoli (violoncello) e Simone Sgarbati (pianoforte), per un concerto in cui saranno eseguite la Sonata op. 19 di Rachmaninoff e la Sonata op. 40 di Šostakovič.
Biglietti:
Teatro Argentina da 16 a 25 euro, ragazzi fino a 14 anni da 10 a 16 euro. Tutti i prezzi sono comprensivi di prevendita.
Sala Casella, concerti dell’Umanitaria 2 euro posto unico.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org
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TEATRO ARGENTINA
giovedì 5 maggio ore 21
QUARTETTO PROMETEO
Integrale dei Quartetti per archi di Šostakovič
Giulio Rovighi primo violino
Aldo Campagnari secondo violino
Danusha Waskiewicz viola
Francesco Dillon violoncello
Dmitrij ŠOSTAKOVIČ
Quartetto n. 4 in re maggiore op. 83 (1949)
Quartetto n. 5 in si bemolle maggiore op. 92 (1952)
Quartetto Prometeo
Vincitore della 50ª edizione del Prague Spring International Music Competition nel 1998, il Quartetto Prometeo è stato insignito anche del Premio Speciale Bärenreiter come migliore esecuzione fedele al testo originale del Quartetto K. 590 di Mozart, del Premio Città di Praga come migliore quartetto e del Premio Pro Harmonia Mundi.
Nel 1998 è stato eletto complesso residente della Britten Pears Academy di Aldeburgh, nel 1999 ha ricevuto il premio Thomas Infeld dalla Internationale Sommer Akademie Prag-Wien-Budapest per le “straordinarie capacità interpretative per una composizione del repertorio cameristico per archi”, ed è risultato secondo al Concours International de Quatuors di Bordeaux.
Nel 2000 è stato nuovamente insignito del Premio Speciale Bärenreiter al Concorso ARD di Monaco. Nel 2012 riceve il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia.
Si è esibito nelle più importanti sale tra cui Concertgebouw di Amsterdam, Musikverein di Vienna, Wigmore Hall di Londra, Aldeburgh Festival, Prague Spring Festival, Mecklenburg Festival, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Società del Quartetto di Milano, Amici della Musica di Firenze, Teatro La Fenice di Venezia. Collabora con musicisti quali Mario Brunello, David Geringas, Veronika Hagen, Alexander Lonquich, Enrico Pace, Stefano Scodanibbio, Quartetto Belcea, Enrico Bronzi, Mariangela Vacatello, Lilya Zilberstein. Particolarmente intenso è il rapporto artistico con Salvatore Sciarrino, Ivan Fedele e Stefano Gervasoni.
Ha inciso per Ecm, Sony e Brilliant.
Dal 2013 è Quartetto in residence all’Accademia Chigiana di Siena in collaborazione con la classe di composizione di Salvatore Sciarrino, dal 2019 tiene corsi di quartetto presso l’Accademia Musicale Santa Cecilia di Portogruaro e dal 2020 a Roma nell’ambito di Avos Project.
SALA CASELLA
sabato 7 maggio ore 18.00
GIOVANI TALENTI
Marta Premoli violoncello
Simone Sgarbati pianoforte
S. Rachmaninov Sonata op. 19
D. Shostakovich Sonata op. 40
In collaborazione con la Società Umanitaria