Concept Ciro Ciancio e Andrea Piazza
regia Andrea Piazza
traduzione e adattamento Ciro Ciancio
interpreti Giulia Amato, Fabrizio Calfapietra, Maria Canal, Emanuele Righi
regia video Daniele Zen
riprese e montaggio Camilla Zali
scene e costumi Michele Corizzato, Cristina Molteni
luci Luigi Chiaromonte
produzione Teatro Out Off
in collaborazione con Ensemble Teatro
Il 10 maggio debutta in prima nazionale al Teatro Out Off Edoardo II o Il mondo intero per nemico di Christopher Marlowe per la regia di Andrea Piazza, un allestimento multidisciplinare basato sulla compresenza di puro testo, immagine filmica e rappresentazione dal vivo.
Edoardo è un personaggio di una modernità allarmante nel suo vivere compresso tra dovere e desiderio, senza saper scegliere né l’uno né l’altro. Affrontare nel 2022 l’allestimento di quest’opera significa immergersi in alcuni temi che oggi si impongono con urgenza nel dibattito pubblico: il dovere verso la società e il bene comune, l’omofobia, la pressione della morale e delle istituzioni religiose, le responsabilità della politica e l’aspirazione alla realizzazione e felicità individuali. Andrea Piazza
La rilettura del capolavoro di Marlowe ne evidenzia la bruciante attualità: un uomo, re non per suo volere, vorrebbe unicamente vivere con il ragazzo che ama, ma la ragion di stato, i nemici di sempre, la regina e perfino gli stati esteri si oppongono a questa scelta. Centrale è l’infrazione di un tabù sessuale e sociale, ma non solo: il fatto che Edoardo scelga la felicità privata a scapito del bene pubblico ci fa interrogare su cosa significhi compiere una scelta totale e definitiva oggi. In un periodo storico come il nostro, complice la pandemia, ci troviamo infatti a vivere un paradosso: le parole ‘responsabilità individuale’ e ‘bene comune’ vengono ripetutamente chiamate in causa, mentre coloro che dovrebbero e vorrebbero guidare lo Stato vivono sempre più di promesse mai mantenute e istanze che cambiano di continuo. È possibile compiere una scelta totale oggi?
UN ALLESTIMENTO MULTIDISCIPLINARE
Questo allestimento, basato sulla compresenza di puro testo, immagine filmica e rappresentazione dal vivo, diventa un modo per indagare i meccanismi della tragedia, mettendo in crisi sia la possibilità di scrivere un’opera tragica oggi sia la facoltà dell’uomo contemporaneo di vivere tragicamente la propria vita. Nella messinscena la tragedia scorre inesorabile. Un grande schermo accoglie la ripresa del testo in forma di film storico muto, con gli attori che incarnano – senza audio – le parole di Marlowe. Tutto su quello schermo scorre senza intoppi: è l’intreccio originale, dal ritorno di Gaveston all’orrenda morte del protagonista, conseguenza estrema della sua scelta tragica. Al di sotto, sul palco, ha corpo la scena teatrale con la presenza viva degli interpreti. Stessi attori, stessi personaggi, ma qualcosa è cambiato. La rappresentazione avviene nel qui e ora con uomini del XXI secolo e ben presto ci si rende conto di una radicale impossibilità: la trama di Marlowe, con quelle decisioni nette adottate fino in fondo dai personaggi, è oggi incompatibile con il nostro modo di (non) affrontare le scelte. Così, se all’inizio i piani di rappresentazione proseguono in parallelo, a volte in perfetta sincronia, man mano che lo spettacolo prosegue discrasie sempre più evidenti iniziano a verificarsi, andando a colpire gli ingranaggi stessi del meccanismo tragico. Sempre più messo in difficoltà, il testo sopravvive solo in forma di sovratitolo, residuo fossile di un modo di vivere e scegliere ormai impossibile, finché l’uomo contemporaneo alla fine non potrà che fermarsi di fronte al peso di quella scelta tragica che, in una società liquida come la nostra, non riesce neanche a concepire
LA TRAMA
Edoardo, principe d’Inghilterra, diventa re a seguito della morte improvvisa del padre. Il nuovo potere acquisito gli consente di richiamare al proprio fianco Gaveston, suo amico e amante, giovane di umili origini che il precedente re aveva esiliato in terra straniera. L’idillio dei due ragazzi che si amano, però, dura ben poco: i nobili del regno, guidati da Mortimer, si oppongono con forza alla presenza di Gaveston a corte, mentre la regina Isabella, poco più che bambina in una terra a lei sconosciuta, si trova improvvisamente relegata ai margini del proprio matrimonio e della politica del regno. Edoardo II, che è diventato re non per sua scelta e nemmeno per vocazione, cerca disperatamente di compiere il proprio dovere di governante senza perdere l’amore della sua vita, ma la pressione dei nobili prima e della regina poi si trasforma ben presto in aperta ribellione e guerra civile. Fino a che punto si spingerà Edoardo per tenere uniti il bene dello Stato e la propria felicità individuale?
L’OPERAZIONE SUL TESTO
Il testo di Marlowe viene restituito in una nuova traduzione distillata e in una riduzione drammaturgica in atto unico, che mantiene tutta la forza e la pregnanza di quel blank verse inventato dal giovane autore inglese e ripreso in seconda battuta da Shakespeare. I personaggi sono ridotti all’essenziale, per disegnare relazioni chiare e profonde e indagare nel dettaglio come amore e potere si mescolino in continuazione nei rapporti umani: in scena il re, il suo amato Gaveston, la regina Isabella e Mortimer, a rappresentanza di tutti i nobili del regno.
Andrea Piazza, laureato con lode in regia presso la Paolo Grassi di Milano, è stato assistente di Graham Vick (Il flauto magico, MOF 2018). Nel 2019 ha debuttato all’Out Off con la prima nazionale di Non rimpiango nulla di Csaba Székely in collaborazione con PAV Fabulamundi. Con All You Can Hitler vince Richiedo Asilo Artistico del Festival Invisible Cities Contaminazioni digitali 2020, mentre è finalista al Premio Scintille 2020 con Che cosa sono i morti di Francesco Toscani. Nel 2021 ha fondato la compagnia Ensemble Teatro che ha formato con alcuni compagni di corso neo diplomati alla Paolo Grassi: Giulia Amato, Maria Canal e il dramaturg Ciro Ciancio, con questo gruppo ha portato in scena con successo “Le serve” di Genet che ha debuttato nella stagione corrente al Teatro Out Off.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Teatro OUT OFF via Mac Mahon 16, Milano – Orari spettacoli:
da martedì a sabato ore 19.30 (domenica ore 16)
Per prenotare:
0234532140 lunedì ore 10 > 18 e martedì > venerdì ore 10 > 20 sabato ore 16 >20
Ritiro biglietti Uffici via Principe Eugenio 22. Lunedì > venerdì ore 11 > 13;
Botteghino del teatro, via Mac Mahon 16 da martedì a venerdì 1 ora prima dello spettacolo, sabato h 16 >20, domenica h 15 >17
Trasporti pubblici Metro 5 fermata Cenisio, tram 12-14 bus 78 Accesso disabili con aiuto
PREZZI
Intero 20 euro
Riduzione under 25 / over 65 / 10 Euro Convenzione con il Comune di Milano
Abbonamenti
OutCard
50€ 4 ingressi
J&S Card – Junior (under26) & Senior (over65)
25 € 4 spettacoli
Passepartout Promozione riservata ai residenti del Municipio 8; acquistando la tessera a 10 Euro ingresso a 6 Euro per tutti gli spettacoli in programma escluso Danae Festival
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