Chiude la stagione della IUC – Istituzione Universitaria dei Concerti il 24 maggio, in Aula Magna della Sapienza di Roma alle ore 20.30, un concerto straordinario in occasione della presentazione del cd Absolutely…Ennio Morricone vol. 1 (Da Vinci Classics) che è anche un sentito un omaggio al compositore Premio Oscar che è stato anche membro per circa trent’anni del Consiglio artistico della IUC, con alcuni suoi storici musicisti: il violoncellista Luca Pincini, la pianista Gilda Buttà e il flautista Paolo Zampini.
I tre hanno visto nascere un numero enorme di partiture, condividendo dalle prime letture alle lunghe ed intense prove, dalle prime esecuzioni alle numerosissime repliche, con la costante ed attenta presenza del compositore.
Sono loro, oggi, testimonianza di un enorme patrimonio musicale, di uno stile, irripetibile, unico nel suo genere, fatto di incroci virtuosi tra la musica assoluta e quella applicata all’immagine filmica. I tre solisti hanno sempre mantenuto il rispetto per l’originalità delle partiture, pur nelle diverse versioni strumentali. In tal modo, restituiscono l’autenticità del pensiero esecutivo di Morricone, rimasto indelebile nel loro quotidiano ricordo.
Ed ecco come il trio ci racconta questo nuovo progetto discografico: Per lunghissimi anni, abbiamo vissuto accanto ad Ennio Morricone. Profondamente, in tutto. Non abbiamo mai immaginato la sua assenza forzata. Nemmeno ora. Ogni giorno qualcosa ci fa interagire con lui. Il calendario ci ha semplicemente ricordato che dovevamo fare in musica. Proseguire, con Ennio. Quindi, con Da Vinci e IUC abbiamo avviato una serie di uscite discografiche in vari volumi contenenti solo ed esclusivamente sue partiture in originale, come il Compositore desiderava fosse, sempre e comunque. È iniziato un grande compito da svolgere perché conserviamo qualcosa di insostituibile. Ad ogni tappa un disco, sempre diviso tra Cinema e Assolutamente… Ennio Morricone.
Il progetto Absolutely… Ennio Morricone – ci racconta Giovanni dl’Alò nel booklet dell’album – di cui questo CD costituisce il primo capitolo, si propone di tracciare un ritratto a tutto tondo di un compositore geniale, che con la sua musica e uno stile riconoscibilissimo è riuscito a raggiungere un pubblico vastissimo senza mai rinunciare a una nobiltà di scrittura che affonda le sue radici nella tradizione classica. Pagine concepite per il cinema, alcune nella stesura originale altre in versioni cameristiche rigorosamente realizzate dall’Autore, e pagine di musica assoluta si susseguono in modo che una dimensione si fonda con l’altra con naturalezza e fluidità. Ecco che allora anche un tema celeberrimo come “Gabriel’s Oboe” da The Mission ascoltato nella trascrizione per flauto, violoncello e pianoforte può risultare sorprendente nel rivelare la trasparenza dell’intreccio delle voci. Ma è anche il modo in cui Morricone decide di assemblare le sue creazioni a conferire loro un assetto formale ben preciso, come la Suite Tornatore che raccoglie temi da La leggenda del pianista sull’oceano, Nuovo Cinema Paradiso, Malèna e Una pura formalità affidandoli al dialogo essenziale tra il violoncello e il pianoforte. Allo stesso modo, Morricone costruisce una suite per pianoforte che intitola 4 Canzoni “sfilando” due temi da pellicole non di primissimo piano come White Dog e Stark System e pezzi tratti da film di successo come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto e Metti, una sera a cena. Una formula che ricorrerà anche in altre occasioni del suo vasto catalogo. Diversamente da Love affair, che così figura nella colonna sonora originale dell’omonimo film prodotto e interpretato da Warren Beatty, la versione per pianoforte solo di “Deborah’s theme” da C’era una volta in America è stata realizzata a posteriori ed è interessante notare come, sottratta ai colori dell’orchestrazione, la scrittura pianistica metta in evidenza la struttura frammentaria di questo celebre tema, come sprazzi di memorie che si addensano, a restituire emozioni di un film costruito proprio sul filo dei ricordi. Un discorso a parte merita invece Addio a Pier Paolo Pasolini, un pezzo scritto nel 1975 per Salò o le 120 Giornate di Sodoma, l’ultimo film di Pasolini. Fu il regista a chiedere espressamente a Morricone un pezzo dodecafonico, da inserire in un punto particolarmente angosciante del film: una pianista, consapevole delle atrocità che i protagonisti commettono su ragazzi e ragazze, suona il pianoforte e alla fine si suicida buttandosi da una finestra. Morricone intitolò questa pagina al regista, in seguito alla tragica morte avvenuta di lì a poco. Per le sue caratteristiche è uno di quei pezzi in cui l’origine cinematografica è praticamente ininfluente e può essere ascoltato nello stesso modo in cui si ascolta un Klavierstück di Arnold Schoenberg. Invenzione, Canone e Ricercare è un trittico pianistico appartenente alla prima fase dell’attività compositiva morriconiana, quando il cinema era ancora lontano. La partitura è datata 1956 ma il Ricercare risale al 1952. In questo caso non c’è ambiguità, si tratta di tre brevi pagine di musica assoluta che, benché giovanili, mostrano fin dai titoli riferimenti a precise forme della tradizione antica e una chiara predisposizione per i procedimenti contrappuntistici. Emergono anche le influenze di autori come Frescobaldi, Bach e il primo Petrassi, che per Morricone costituiranno sempre un punto di riferimento. Il carattere più decisamente melodico torna nei brani per flauto e pianoforte, Per le antiche scale ha il tono intimista che si addice perfettamente alle atmosfere del film di Mauro Bolognini, mentre La corta notte delle bambole di vetro è un’oasi melodica, benché non priva di inquietudine, in una delle colonne sonore più sperimentali di Morricone. La propensione avanguardista si manifesta liberamente in Proibito, un pezzo del 1972, dedicato “agli amici del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza” originariamente concepito per tromba che deve auto-sovrapporsi su un nastro a sedici piste (in caso di registrazione in studio) oppure per otto trombe amplificate (in caso di esecuzione in sala). Più che una partitura, Proibito è uno schema per un’improvvisazione ed è un eccezionale documento di come poteva avvenire la preparazione delle performance del Gruppo fondato nel 1958 da Franco Evangelisti, primo ensemble in Europa formato da compositori/esecutori dediti all’improvvisazione non jazzistica. È stato lo stesso Morricone a chiedere a Luca Pincini, suo collaboratore di lunga data (come d’altronde anche Gilda Buttà e Paolo Zampini), di realizzarne una versione per violoncello e tracce preregistrate. Ne deriva un pezzo che mantiene inalterata quella ricerca e quella esplorazione delle possibilità sonore che negli anni ’70 erano considerate sperimentali e che sono oggi pienamente acquisite. L’aspetto più interessante sta proprio nel constatare come uno schema pensato per uno strumento a fiato possa essere sviluppato da uno strumento di natura completamente diversa come il violoncello, che Pincini avvolge letteralmente in una nube timbrica imprevedibile, tra effetti percussivi, rumori e sonorità “industrial”.
Luca Pincini
Grande violoncellista, ha interpretato musiche dagli autori più tradizionali fino ai contemporanei. E’ anche autore di composizioni originali. Ha collaborato assiduamente, per decenni, con Ennio Morricone, con cui ha registrato per le più grandi produzioni cinematografiche ed effettuato concerti in tutto il mondo. Lo stesso compositore gli ha dedicato “Monodia per violoncello solo”. Ha eseguito come solista centinaia di colonne sonore anche di altri grandi compositori come Luis Bacalov, Paolo Buonvino, Pino Donaggio, Franco Piersanti, Nicola Piovani, Armando Trovajoli. Attivo anche nel mondo della pop music ha collaborato con Luca Barbarossa, Carmen Consoli, Elisa, Jovanotti, Patti Pravo, Renato Zero e Mina.
Gilda Buttà.
Dedita ai più svariati stili, dalla musica classica alla contemporanea, alla sperimentazione e contaminazione. Con il violoncellista Luca Pincini, suo marito nella vita, forma un duo molto speciale, basato sulla curiosità quanto sul rigore delle scelte musicali. Gilda Buttà ha affrontato esecuzioni integrali delle opere di Beethoven, Brahms, Chopin, ma anche composizioni spesso dedicate da musicisti contemporanei. Per quasi trent’anni ha collaborato con Ennio Morricone, alla discografia, alle varie produzioni, dai concerti alle colonne sonore, tra cui “La leggenda del pianista sull’oceano”, “Canone inverso”, “Love affair”, “Gli intoccabili”, “Frantic”, “Il Papa Buono”, “Bugsy”. È dedicataria di “Catalogo”.
Paolo Zampini
Flautista virtuoso, anche lui tra i solisti preferiti da Ennio Morricone, per trentacinque anni ne ha eseguito le musiche da film e le composizioni di “musica assoluta”. Socio dell’Unione Musicisti di Roma, ha legato il suo nome a centinaia di colonne sonore per il Cinema e il Teatro, collaborando anche con i Premi Oscar Nicola Piovani e Luis Bacalov, e con Franco Piersanti, Armando Trovajoli, Riz Ortolani, Roberto Pregadio, Roman Vlad, Pino Donaggio, Stelvio Cipriani, e molti altri.
Per accedere ai concerti èrichiesta la mascherina FFP2. In sala saranno osservate tutte le norme covid-19 vigenti al momento del concerto
Biglietti:Interi € 15– € 12 (+DP), Ridotti €12– € 10 (+DP), Giovani Under 30€ 7, Giovani Under 18 € 5
Per informazioni: www.concertiiuc.it – Tel. 06.3610051 botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
Absolutely…Ennio Morricone
Luca Pincini violoncello
Gilda Buttà pianoforte
Paolo Zampini flauto
Love Affair
Quattro Canzoni (Cane bianco, Stark System, Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Metti, una sera a cena)
Proibito
Per le antiche scale
La corta notte delle bambole di vetro
Invenzione, Canone e Ricercare
Tornatore Suite (La leggenda del pianista sull’oceano, Nuovo Cinema Paradiso, Malèna, Una pura formalità)
Addio a Pier Paolo Pasolini, dal film Salò o le 120 giornate di Sodoma
Deborah’s theme, dal film C’era una volta in America
Gabriel’s oboe, dal film Mission