TRIONFO BAROCCO: CON ORLANDO FURIOSO VIVALDI TORNA NELLA SUA VERONA
A distanza di 44 anni dalla storica prima, il capolavoro di Vivaldi torna al Teatro Filarmonico, sullo stesso palcoscenico dove è iniziata la riscoperta dell’Opera teatrale del “Prete Rosso”.
Con un cast di grandi interpreti del repertorio barocco e non solo, diretto da Giulio Prandi con l’Orchestra e il Coro della Fondazione Arena, Orlando furioso va in scena dall’8 maggio per quattro recite in edizione critica e con lo spettacolare allestimento di Fabio Ceresa
Orlando furioso di Antonio Vivaldi
Domenica 8 maggio · ore 15.30 – Mercoledì 11 maggio · ore 19.00
Venerdì 13 maggio · ore 20.00 – Domenica 15 maggio · ore 15.30
Teatro Filarmonico di Verona
Una vera macchina teatrale barocca traduce la meraviglia della finzione e il gioco di seduzioni e inganni dell’opera in uno spettacolo immaginifico ed elegante. I virtuosismi vocali e strumentali dell’Orlando furioso rivivono a Verona grazie ad alcuni dei migliori interpreti vivaldiani di oggi: Teresa Iervolino, Lucia Cirillo, Sonia Prina, Francesca Aspromonte, Laura Polverelli, Chiara Tirotta, Christian Senn e con scene, costumi e luci di Checchetto, Palella e Barettin.
Nel 1978, a trecento anni esatti dalla nascita di Antonio Vivaldi (1678-1741), l’allora ente lirico Arena di Verona gli dedicò un festival e tre recite di Orlando furioso, alla prima messa in scena contemporanea dal 1727. Claudio Scimone diresse i Solisti Veneti, il coro areniano e un cast d’eccezione guidato da Marilyn Horne in un repertorio pressoché sconosciuto: l’opera, nel celebre spettacolo di Pizzi, fu accolta da un trionfale successo di pubblico e critica, fu ripresa l’anno successivo e fortunatamente immortalata da una ripresa televisiva, e sancì la Renaissance Barocca in Italia. Dopo quarantatré anni, il titolo ritorna sul palcoscenico del Teatro Filarmonico, da dove ha intrapreso il suo cammino internazionale, nell’allestimento coprodotto dal Festival della Valle d’Itria e dal Teatro La Fenice e con eccezionali interpreti.
Le vicende di donne, cavalieri, armi e amori di Boiardo e Ariosto sono tutte collocate sull’isola della maga Alcina, la cui fonte ha il potere di far innamorare di lei chi vi si abbevera. È così che lei seduce Ruggiero, strappandolo all’amata e amante Bradamante. La stessa Alcina tiene prigioniera Angelica, oggetto d’amore dei poemi cavallereschi, e per questo viene sfidata da Orlando, innamorato della fanciulla; ma Angelica ama Medoro, che fortuitamente naufraga proprio sulla stessa isola: i due, ricongiunti, si sposano, causando la gelosia folle di Orlando. Nel frattempo Bradamante usa il magico anello di Melissa, pegno dello stesso Ruggiero, per annullare l’incantesimo sull’amato e per assumere le sembianze di altro cavaliere: in queste vesti ella stessa seduce Alcina, la quale non ricambia le attenzioni di Astolfo, eroe innamorato della maga. Orlando fuori di sé sconfigge lo spirito malvagio dell’antro oscuro, togliendo istantaneamente ogni potere ad Alcina e rendendo l’isola deserta, e crolla in un sono profondo, interrotto da Astolfo che gli riporta il lume della ragione con una fiaccola. Alcina, che avrebbe voluto uccidere il paladino, può solo giurare vendetta, mentre si festeggiano le coppie ritrovate, con la benedizione dello stesso Orlando.
Gli equivoci e le diverse combinazioni dei paladini cavallereschi e dei loro incostanti o contrastati amori, veri o frutto di sortilegi e seduzioni, sono in realtà una ricchissima cornice intorno ad Alcina, vero motore dell’opera vivaldiana: alla prima veneziana, l’interprete fu il contralto Anna Girò (o Giraud), fidata musa del Prete Rosso, che le dedicò ben sei arie solistiche solo nell’Orlando. La struttura dell’opera e le sue forme musicali in numeri chiusi mostrano i diversi affetti che i personaggi provano, le loro battaglie interiori e i conflitti risolti perlopiù in un lieto fine che coglie lo spirito dell’opera barocca come meraviglia e festa.
I virtuosismi di questi affetti sono affidati ad un cast richiesto in tutto il mondo, specialmente in questo repertorio, in molti casi al debutto sul palcoscenico del Teatro Filarmonico di Verona: il mezzosoprano Teresa Iervolino interpreta per la prima volta l’eroe del titolo, previsto sin dall’origine come gli altri ruoli maschili per voci femminili o castrati, oggi sostituiti dalla vocalità di contralti o contraltisti. Come lei, nei panni virili si calano fuoriclasse quali Sonia Prina come Ruggiero e Laura Polverelli come Medoro, affiancando la Bradamante di Chiara Tirotta e l’Angelica di Francesca Aspromonte. Completano il cast Christian Senn come Astolfo e Lucia Cirillo nell’impegnativa parte della maga Alcina.
Giulio Prandi, alfiere del repertorio barocco a Verona, torna al Filarmonico dopo il successo del Dido and Aeneas trasmesso in streaming e delle esecuzioni del Messiah haendeliano nel 2021 e dirige il Coro preparato da Ulisse Trabacchin e l’Orchestra su strumenti moderni integrandoli ai suoni di un continuo storicamente informato con due cembali e tiorba. Per la prima volta a Verona, inoltre, Orlando furioso si esegue nell’edizione critica curata dal massimo vivaldiano Federico Maria Sardelli.
L’allestimento di Fabio Ceresa, realizzato a Verona nella ripresa di Federico Bertolani, vanta le scene di Massimo Checchetto coadiuvato da Olimpia Russo, i costumi di Giuseppe Palella, le luci di Fabio Barettin e i movimenti mimici di Silvia Giordano. Lo stesso Ceresa, giovane ma già affermato regista e librettista, ha accuratamente analizzato il testo partendo dall’edizione critica e lo ha lievemente adattato al pubblico di oggi operando tagli e spostamenti di numeri musicali sempre nel rispetto della drammaturgia originaria. La durata complessiva dell’opera, in tre atti, prevede 160 minuti circa di spettacolo e due intervalli.
«Il palcoscenico del Filarmonico è per Fondazione e per la città un’occasione di spettacolo ma anche di cultura – dichiara Federico Sboarina, Sindaco di Verona e Presidente della Fondazione Arena. – Per questo abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi e innalzato il livello delle proposte artistiche. Ne è ulteriore prova questa rappresentazione di Vivaldi, una vera ‘chicca’ musicale. Continua quindi il grande impegno di tutta la Fondazione per mantenere alto lo standing della nostra città. Oggi, alla luce di quanto affrontato durante la pandemia e degli straordinari risultati raggiunti nonostante le difficoltà, abbiamo riportato Verona nell’Olimpo della musica e degli spettacoli mondiali. Un livello di qualità che non riguarda solo il Teatro Filarmonico, lo spettacolo che va in scena domenica ne è la dimostrazione, ma presto anche il grande Festival areniamo che sta per partire».
«Con Orlando furioso Fondazione Arena prosegue l’allargamento di repertorio prefissato per il suo pubblico al Filarmonico, alla ricerca di tesori poco o per nulla rappresentati nel teatro della nostra città, – dichiara il Sovrintendente e Direttore Artistico Cecilia Gasdia – e lo fa con interpreti di riferimento assoluto non solo per Vivaldi e con una direzione capace di far dialogare la prassi filologica e l’orchestra moderna. In occasione di questa produzione vogliamo inoltre omaggiare il genio di Antonio Vivaldi, che ha inaugurato il Teatro Filarmonico nel 1732, ma anche chi l’ha fatto tornare qui, ossia il maestro e amico Claudio Scimone. Da allora musica e musicologia hanno introdotto nuove scoperte e usanze, ma vogliamo ricordare la sua passione, il suo coraggio e la lungimiranza, senza cui non sarebbe possibile oggi rappresentare e godere di capolavori un tempo sconosciuti come quest’opera».
«Questo Orlando si fonda su due pilastri: – conclude il M° Giulio Prandi – la partitura nell’edizione critica di Federico Maria Sardelli e l’elaborazione drammaturgica di Fabio Ceresa, che non ha operato tagli per la pura necessità di accorciare la durata ma ha reso l’opera in grado di parlare ancor meglio al pubblico di oggi. Credo che, tanto nello spirito quanto nella pratica, sia un’operazione molto vivaldiana. Prego il pubblico di porre attenzione a quanto virtuosismo Vivaldi abbia profuso non solo nelle voci ma anche in orchestra, con una filigrana di effetti e affetti che coglie l’eccezionale umanità nel percorso dei personaggi».
Orlando furioso debutta domenica 8 maggio alle 15.30 e replica mercoledì 11 maggio (alle 19), venerdì 13 maggio (alle 20) e domenica 15 maggio (alle 15.30). Dal 1° maggio, per l’accesso agli spettacoli non è più obbligatoria la presentazione di certificazione verde Covid-19; resta però confermato l’obbligo di mascherina Ffp2. Informazioni aggiornate al link: https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico/info-covid
Sono riprese inoltre le conferenze di presentazione delle opere in scena nel 2022 in collaborazione con Amici del Filarmonico e Verona Lirica: l’appuntamento è in Sala Filarmonica martedì 3 maggio alle 18, per Orlando furioso di Vivaldi, con Roberto Mori. Ingresso libero da via Roma 3.
Con la Stagione Lirica 2022, riprendono le iniziative di Arena Young, rivolte a studenti e personale di scuole, università, accademie. Sono disponibili posti venerdì 6 maggio alle 16 per l’anteprima giovani di Orlando furioso al prezzo speciale di € 5 a biglietto.
È confermato anche il Ritorno a teatro: un percorso di avvicinamento all’opera e alla musica sinfonica proposto dalla Fondazione Arena di Verona. Il mondo della Scuola potrà assistere alle rappresentazioni in cartellone per la Stagione Artistica 2022 al Teatro Filarmonico, con l’opportunità di partecipare ad un Preludio un’ora prima dello spettacolo: un momento di approccio alla trama, ai personaggi e al linguaggio del teatro in musica, che avrà luogo nella prestigiosa Sala Maffeiana. Per Orlando furioso è possibile partecipare al Preludio mercoledì 11 maggio alle 18 e venerdì 13 maggio alle 19.
Informazioni e prenotazioni: Ufficio Formazione scuola@arenadiverona.it – tel 045 8051933.