«In chimica si associa a particelle che non hanno posizione fissa, che si muovono liberamente. Liquido. Scorrevole. Mutevole. Che appartiene a più generi». Queste sono le immagini che hanno ispirato “Fluid”, la nuova edizione del festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, in programma dal 17 al 30 giugno 2022 nel verde dei Giardini dell’istituzione romana (con l’originale palco all’aperto, una rivisitazione in chiave moderna e stilizzata della fontana della Barcaccia realizzata da Denis Krief), la Sala Casella e la più raccolta Sala Affreschi. Un angolo tranquillo a pochi passi da piazza del Popolo, nel cuore di Roma, alle pendici di villa Borghese.
Una programmazione ricca, messa a punto dal direttore artistico Enrico Dindo, ventisette appuntamenti di musica, arte, incontri, presentazioni di libri e proiezioni, con più eventi al giorno. L’alternarsi di tradizioni e culture diverse sarà stimolo all’integrazione e all’ascolto, grazie anche alla preziosa collaborazione di ambasciate, istituti di cultura e associazioni che operano nella capitale e che da oltre dieci anni portano al festival i migliori talenti dei loro paesi, dall’estremo Oriente al cuore dell’Europa. “Come sempre, ma oggi ancor di più – spiega Enrico Dindo –, la Filarmonica con i suoi Giardini accoglie eventi differenti per sottolineare che la diversità deve essere vissuta come un arricchimento culturale e che solo con questa visione aperta e disponibile potremo avere un futuro migliore”.
Il progetto “I Giardini della Filarmonica”, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico “Estate Romana 2020 – 2021 – 2022” curato dal Dipartimento Attività Culturali, ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
LE NAZIONI OSPITI
Numerosi dunque gli artisti provenienti da tutto il mondo che si alterneranno sul palcoscenico, trasportandoci da Varsavia a Tel Aviv, da Bratislava all’antica Persia, dall’Argentina al Giappone.
Alla Polonia spetta il concerto inaugurale del 17 giugno, occasione per festeggiare i trent’anni di attività dell’Istituto Polacco di Roma. L’ensemble barocco Giardino di Delizie, formato interamente da musiciste polacche e italiane, esegue un raffinato programma con la musica di compositori che si sono ispirati alla cultura e allo stile polacco fra Sei e Settecento.
Da Israele, grazie alla nuova collaborazione con l’Ambasciata d’Israele in Italia, arriva il sassofonista e improvvisatore Jonathan Chazan (19 giugno), mentre la mostra “Disegnare l’ebraico” (visitabile per tutta la durata del festival) interpreta artisticamente le lettere dell’Alef Bet.
Ricca come sempre la giornata dedicata all’Iran (22 giugno), con l’esposizione Lo sparo al cielo della giovane artista Bahar Hamzehpour, un omaggio al grande cineasta italo-iraniano Kamran Shirdel, e due concerti di musica persiana, dalla classica alla contemporanea, fra strumenti tradizionali, classici e la chitarra elettrica.
Nella giornata del 23 giugno il pianista italo-slovacco Marco Clavorà Braulin omaggia la sua terra con la musica di Hummel ed Eugen Suchoň, mentre l’Argentina si presenta con un duo tutto al femminile formato da Gabriela Valeria Galí (bandoneon) e Daniela Fidanza (pianoforte) per ricordare uno dei suoi più noti musicisti di sempre, Astor Piazzolla, e una delle più celebri voci argentine del tango femminile Eladia Blázquez.
Il Giappone, infine, sarà presente con la giovanissima compagnia TAKARABUNE nata nell’Isola dello Shikoku dove si tiene tutti gli anni la Awaodori, antico festival di danza amatissimo dal popolo giapponese che la compagnia, con la sua energia e l’euforia contagiosa, fa conoscere in tutto il mondo (27 giugno).
MUSICHE E RACCONTI
Fra musica e racconto troveremo l’omaggio a Pier Paolo Pasolini: nel centenario della nascita del grande intellettuale e poeta, Raffaella Misiti & Le Romane con Pino Marino presentano Roma è una rosa una serata dedicata alla città eterna e al repertorio delle canzoni con le quali Pasolini ha saputo raccontarla (21 giugno).
Ricca la programmazione del 29 giugno con Anita e Costanza. Due Garibaldi che fecero l’Italia due melologhi (Anita su testo di Giovanni Maria Briganti, musica di Fausto Sebastiani, Costanza su testo di Cecilia D’Amico, musica di Stefano Cucci) nati per omaggiare due donne forti e affascinate dagli ideali politici dei loro uomini, che hanno seguito sino a dedicare loro la vita: sono Anita Garibaldi moglie del Generale, e Harriet Constance Hopcraft, moglie di Ricciotti, terzogenito di Anita e Giuseppe. A introdurre il dittico l’incontro con Costanza Ravizza Garibaldi pronipote di Giuseppe e Anita Garibaldi. A seguire Giovanni Maria Briganti è autore e voce narrante di La storia del ragazzo, una lettura nuova e contemporanea che trae spunto dalla trama dell’Histoire du soldat di Ramuz-Stravinskij, alternandosi ai cinque pezzi della Suite dell’Histoire approntata dallo stesso compositore russo per clarinetto, violino e pianoforte.
I CONCERTI
Musica a 360 gradi. Il Quartetto klezmer del sassofonista e clarinettista Gabriele Coen presenta un originale concerto con musiche ebraiche della “zona di residenza”, le sconfinate regioni dell’Impero Russo costituite nel 1791 e attive fino al 1917, fra i Balcani e il Mar Baltico (passando anche per Odessa, Kiev e la Moldavia), in cui gli ebrei avevano l’obbligo di risiedere in permanenza (19 giugno).
Il jazz moderno e crossover risuona nella serata Lights in the shadow del Marco Sinopoli 5et (24 giugno), mentre irriverenti gags, musicali e non, animeranno il concerto del Quintetto Bislacco (25 giugno), formazione di cinque strumentisti ad arco provenienti da diverse orchestre.
Il duo bolognese GuerzonCellos – all’anagrafe Enrico e Tiziano Guerzoni, padre e figlio violoncellisti – spazierà invece fra jazz, pop e rock con originali trascrizioni fra i Nirvana e i Queen (28 giugno).
Infine le sonorità popolari e mediterranee del Germano Mazzocchetti Ensemble cui è affidato il concerto conclusivo del festival (30 giugno).
Ad arricchire ulteriormente la programmazione sarà “Musica Amata”, i concerti di musicisti amatori (18 e 25 giugno): nello spirito che nel 1821 diede vita alla Filarmonica Romana nata per volontà di alcuni dilettanti di musica, troveremo medici, ingegneri e altri professionisti (tutti con un diploma di musica in tasca), che non hanno abbandonato la loro passione per la musica e ad essa continuano a dedicare una parte significativa del loro tempo ritrovandosi in formazioni cameristiche, orchestre o recital solistici.
LA CITTÀ FILARMONICA, IL DOCUMENTARIO (2021)
E si collega alla nascita della Filarmonica anche il documentario La città filarmonica di Daniele Carnini e Nino Criscenti che verrà proiettato nella giornata d’inaugurazione (17 giugno). Realizzato per le celebrazioni del bicentenario dell’istituzione romana (1821-2021), il documentario ripercorre due secoli di storia dell’istituzione intrecciata con la vita sociale e politica di Roma, dal papa re a oggi, con il tempo scandito con immagini della città, dai dipinti alla fotografia, fino ai rarissimi materiali audiovisivi di alcuni grandi interpreti ospiti della Filarmonica. Una storia che fiorisce anche dal materiale dello storico archivio dell’istituzione, miracolosamente giunto quasi intatto fino a noi.
INTORNO A UN LIBRO
Sono cinque gli incontri di “Intorno a un libro” lo spazio dedicato a recenti pubblicazioni in campo musicale, presentate dai loro autori che dialogheranno con alcuni ospiti, raccontandone genesi e aneddoti, il tutto armonicamente coadiuvato da interventi musicali che faranno da collegamento e completamento alla serata. I libri sono Claude Debussy di Enzo Restagno, Le nozze di Figaro di Lidia Bramani, Stravinskij di Roman Vlad (nuova edizione), A casa di Hans a cura di Gastón Fournier-Facio e Anton Giulio Onofri, e Il canto dell’anima a cura di Fournier-Facio.
LA CUCINA
Infine, chi vorrà ristorarsi nei Giardini, potrà gustare i piatti tipici della cucina siriana preparati ogni giorno da HummusTown, progetto nato da qualche anno a Roma per far conoscere la tradizione culinaria della Siria, contribuendo all’integrazione di rifugiati nella società e dando loro una opportunità lavorativa. E da quest’anno anche menu syrian/italian fusion.
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I luoghi del festival: Giardini, Sala Casella, Sala Affreschi dell’Accademia Filarmonica Romana (via Flaminia 118, Roma)
Biglietti: 11 euro i concerti; 5,50 euro le presentazioni di libri e i concerti di Musica Amata (già comprensivi di diritto di prevendita). Ingresso libero per la proiezione La città filarmonica, le mostre, il seminario su Kamran Shirdel (22/6) e l’incontro con Costanza Ravizza Garibaldi (29/6). Si raccomanda l’acquisto on line su filarmonicaromana.org. Presso la Sala Casella la biglietteria apre un’ora prima del concerto.
Info: filarmonicaromana.org, tel. 342 9550100, promozione@filarmonicaromana.org