Aida torna regina dell’Arena per il 99° Arena di Verona Opera Festival 2022
Il fine settimana inaugurale del Festival areniano si completa tradizionalmente con Aida di Verdi, la prima opera rappresentata in Anfiteatro nel 1913 e da allora il titolo più amato e presente nelle stagioni veronesi ∙ Debutta un cast stellare, a partire dalla protagonista Liudmyla Monastyrska, acclamato soprano ucraino al proprio esordio in Arena: con lei Murat Karahan, Ekaterina Semenchuk, Ferruccio Furlanetto, Carlo Bosi e, per la prima volta a Verona, Roman Burdenko, Sava Vemić e Francesca Maionchi ∙ Il Maestro Daniel Oren dirige la prima recita dell’aurea Aida secondo Franco Zeffirelli con Orchestra, Coro, Ballo, mimi, figuranti e Tecnici della Fondazione Arena di Verona.
Sabato 18 giugno alle 21.15 va in scena Aida: la prima di undici rappresentazioni per il Festival 2022 che ripropone l’Egitto aureo e i multicolori tessuti preziosi immaginati da Franco Zeffirelli per l’Arena di Verona esattamente vent’anni fa, con la ripresa dei costumi di Anna Anni e delle coreografie originali di Vladimir Vasiliev.
L’operazione esteticamente abbagliante del massimo regista e scenografo restituisce alla perfezione la doppia anima dell’opera più amata e rappresentata in Arena sin dalla prima stagione 1913: il capolavoro di Verdi infatti colloca un triangolo amoroso all’ombra delle piramidi, in equilibrio fra intimismo e grandeur, e lancia un messaggio di pace senza tempo.
La vicenda. Mentre ai confini dell’Egitto è in corso la guerra, a Menfi il giovane guerriero Radamès è conteso fra l’amore di Amneris, figlia del Faraone, e quello – da lui ricambiato – della schiava Aida (anch’ella principessa, figlia del Re etiope Amonasro). L’oracolo nomina Radamès generale contro il popolo di Aida. La vittoria è degli Egizi e Amonasro viene condotto nella capitale tra i prigionieri: finge di non essere il Re e ottiene la grazia ma costringe la figlia a corrompere Radamès. In un incontro notturno dei due innamorati, il generale svela involontariamente un segreto di guerra. La fuga per tutti varrebbe sia il disonore che la salvezza ma Amneris li scopre, alla vigilia delle nozze combinate col desiderato Radamès. Il giovane è condannato a morte per tradimento, nonostante la principessa tenti di salvarlo. Aida, prima scomparsa, si trova nella tomba in cui Radamès viene sepolto vivo: insieme sperano in un aldilà migliore.
Solennità ed esotismo, trionfo e dramma dilaniante, toccante storia d’amore e gelosia, di vendetta e pentimento, condanna alla guerra e all’ingiustizia: tutto ciò convive nella superba partitura di Verdi, che ricavò l’opera dal soggetto originale dell’egittologo Mariette. A dirigerla torna l’esperto maestro Daniel Oren, beniamino del pubblico veronese e internazionale al proprio esordio stagionale: dopo le prime recite si alternerà sul podio col Direttore Musicale Marco Armiliato.
Il cast della prima vede il debutto areniano del grande soprano Liudmyla Monastyrska nel ruolo del titolo, affiancata dal tenore Murat Karahan come Radamès e dal mezzosoprano Ekaterina Semenchuk come Amneris. Il leggendario basso Ferruccio Furlanetto sarà il gran sacerdote Ramfis, accanto agli esordienti Sava Vemić (Re) e Roman Burdenko (Amonasro), Francesca Maionchi (Sacerdotessa) e al Messaggero di Carlo Bosi.
Oltre all’Orchestra, al Coro preparato da Ulisse Trabacchin e ai Tecnici della Fondazione Arena di Verona, in scena torneranno centinaia di mimi e figuranti e soprattutto il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino con la partecipazione delle étoile internazionali Ekaterina Olenyk, Fernando Montano e Ana Sophia Scheller nei panni di Akmen, ruolo ideato da Zeffirelli nel 2002 appositamente per Carla Fracci, spirito guida che accompagna i protagonisti dell’opera lungo le fatali vicende che li attendono.
Anche per Aida, la lista degli interpreti che si avvicenderanno sull’immenso palcoscenico dell’anfiteatro comprende gli artisti più acclamati del panorama internazionale, molti dei quali al debutto del ruolo in Arena, accanto ai migliori giovani talenti emergenti: solo per citarne alcuni, Anna Netrebko, Latonia Moore, Yusif Eyvazov, Fabio Sartori, Olesya Petrova, Anna Maria Chiuri, Gűnther Groissbőck, Michele Pertusi, Ambrogio Maestri, Amartuvshin Enkhbat… ogni serata avrà il prestigio e il valore artistico di una vera e propria prima, fino all’ultima rappresentazione che suggellerà ufficialmente il 99° Festival.
Repliche: 23 giugno, 3, 8, 16, 24, 28 luglio, 5, 21, 28 agosto, 4 settembre
Fondazione Arena di Verona desidera esprimere il proprio speciale ringraziamento a tutti gli sponsor che hanno confermato il loro prezioso contributo a sostegno della Fondazione e del suo prestigioso Festival. In primis Unicredit, da oltre 25 anni a fianco del nostro teatro, che si riconferma major partner del Festival e gestore della Biglietteria insieme a TicketOne.
Un grande ringraziamento va ai partner Calzedonia, Pastificio Rana, Volkswagen Group Italia, DB BAHN, RTL 102.5 e una menzione speciale va anche a tutte le aziende, gli imprenditori, gli ordini professionali e le associazioni di categoria che hanno aderito alla campagna di fundraising 67 colonne per l’Arena di Verona 2022.
Solo una settimana fa il progetto è stato insignito del primo premio come miglior progetto di fundraising del 2021 nella VI Edizione del Concorso Art Bonus, indetto dal Ministero della Cultura. La cerimonia si è tenuta proprio nell’Anfiteatro veronese e ha ospitato tutti i finalisti del concorso nazionale.