LUCA GIOVANNINI. Ventidue anni, Luca Giovannini ha iniziato la sua carriera sin da giovanissimo come solista. Diplomatosi al Conservatorio di Rovigo, sta frequentando la Kronberg Academy sotto la guida di Frans Helmerson. Ha studiato con Gautier Capuçon e Giovanni Sollima, oltre ad aver frequentato corsi di perfezionamento con Mario Brunello, Antoine Tamestit, David Geringas, Lynn Harrell, Steven Isserlis. Ha vinto numerosi concorsi, tra cui l’International Brahms Competition Pörtschach e il T.I.M. di Parigi; secondo premio all’Ibla Grand Prize ha effettuato una tournée negli Stati Uniti. Si è esibito al Mozarteum di Salisburgo, alla Carnegie Hall di New York, alla Suntory Hall di Tokyo e per numerose istituzioni italiane. Suona un violoncello Ansaldo Poggi del 1927 gentilmente concesso da Mario Brunello.
MARTINA CONSONNI. Classe 1997, Martina Consonni si è diplomata al Conservatorio di Pavia a 14 anni. Ha proseguito gli studi all’Accademia Pianistica di Imola con Franco Scala ed Enrico Pace, oltre ad aver frequentato il master in musica da camera dell’Accademia di Santa Cecilia; continua a perfezionarsi all’Hochschule für Musik di Hannover con Arie Vardi e alla Kronberg Academy con András Schiff. Ha vinto più di 55 primi premi assoluti in concorsi nazionali e internazionali; nel 2021 ha ottenuto il Premio “Daniele Gay”, assegnato ai migliori talenti italiani della classica. Svolge una intensa attività concertistica in Italia e all’estero e dallo scorso anno insegna al Conservatorio di Padova.
TALENTI 2022. La programmazione estiva “open air” di Bologna Festival, dal 13 giugno al 18 luglio, parte della rassegna Pianofortissimo e Talenti promossa da BOLOGNA ESTATE, vede scendere in campo la nuova agguerrita generazione di artisti, quest’anno tutti italiani, pronti ad affrontare la carriera concertistica con l’entusiasmo e la grinta che dona loro la gioventù. “Hanno alle spalle ore e ore di studio, infiniti viaggi e spostamenti all’inseguimento dei loro importanti maestri – spiega Maddalena da Lisca sovrintendente e direttore artistico di Bologna Festival – Hanno mostrato caparbietà e determinazione nel superare la tensione competitiva dei concorsi internazionali, dove erano in gioco le loro carriere. Hanno assaporato il gusto delle loro vittorie e la gioia del successo ai loro concerti d’esordio. Soprattutto, dietro tutto ciò, ci sono doti innate, senza le quali il bagaglio accumulato in tanti anni di lavoro non avrebbe alcun senso. È fatta di ragazzi così, la squadra dei 13 Talenti ai quali Bologna Festival affida le sue esecuzioni cameristiche, credendo nella straordinaria competenza che i nostri giovani sanno sfoderare e nella freschezza delle loro interpretazioni”.