Sotto la ferrea e sottile struttura del Gazometro, nel quartiere romano di archeologia
industriale inizia dalla video installazione a cura di Alessandro Ferroni e Maddalena Parise,
sulla facciata degli ex stabilimenti Mira Lanza, la messa in scena del racconto “Gli uccelli” di
Daphne du Maurier.
Il complesso industriale, da oltre un ventennio seconda sede del Teatro di Roma, soprattutto nella stagione estiva è un polo di convivialità culturale anche all’aperto.
La proiezione di una natura quasi ipertrofica sul muro di laterizi del vecchio manufatto
immette in un universo immaginifico che prosegue all’interno con le voci dei protagonisti del racconto della scrittrice inglese di letteratura gotica.
Protagonisti assoluti gli uccelli, che narrano gli eventi dal loro punto di osservazione.
Spostando la percezione della realtà sull’ottica dei volatili, l’autrice applica la tecnica dello
“straniamento” che amplifica la drammaticità e il pathos perché diventa normale che essi,
spinti dai freddi venti dell’Artide, invadano Londra.
Tre interpreti si incalzano nel racconto. Al sopraggiungere dell’inverno, stormi di uccelli
bianchi e neri volteggiano minacciosi sulla casa di Nat aggredendo la bambina. L’uomo si
barrica e avvisa i vicini ma non viene creduto, finché la radio trasmette la notizia
dell’invasione e dell’emergenza nazionale in tutto il paese. L’intervento dell’aviazione fallisce con gli aerei bloccati dai pennuti che si insinuano nei motori e nelle eliche.
Gabbiano, corvi, merli, taccole, falchi, gufi e tutte le specie di piumati hanno sovvertito
l’ordine mondiale. Sono numerosi, rapaci e determinati a sopravvivere annientando l’uomo,
signori del cielo dove volteggiano oscurando il sole e colonizzatori della terra su cui razziano
risorse e distruggono manufatti.
Con pungente sarcasmo i volatili declamano gli annunci radiofonici e con accorato realismo
descrivono le loro perdite sul campo con esemplari uccisi dai fucili e carbonizzati penetrando dalle canne fumarie, tanto da rendere tangibile agli spettatori l’acre odore di penne bruciate.
Intanto Nat, notando che gli attacchi sono correlati alla marea, si reca alla fattoria per fare
incetta di cibarie e rafforzare le barricate, mentre la moglie invoca: “Ma l’America non fa
niente? Sono stati sempre nostri alleati, no? Sicuramente l’America farà qualcosa”.
Il dominio dei pennuti, guidati da un potere superiore che ne ha modificato i ruoli e di cui non si conosce la causa scientifica o soprannaturale non si placa, e Nat è costretto a interrogarsi su “quanti milioni di anni di memoria fossero rinchiusi in quei cervellini, dietro quei becchi appuntiti, quegli occhi penetranti, e che ora alimentavano l’istinto di distruggerci con l’abile precisione delle macchine”.
La maestria dell’autrice nell’intessere la progressione degli eventi e l’enfasi e la
personalizzazione recitativa di Lorenzo Frediani, Tania Garribba, Fortunato Leccese, Anna
Mallamaci, Stefano Scialanga, Camilla Semino Favro, generano una suspense che sfocia
nell’inquietudine, raccontata così in prima persona da questi esseri volanti inafferrabili, mossi da una forza incoercibile. Un’inquietudine sottile e penetrante, diversa dalla paura generata dalla visione del film di Hitchcock: qui non c’è la visione angosciante di migliaia di neri uccelli invasori, ma la percezione acuita attraverso tutti i sensi dell’ineluttabilità della
catastrofe descritta dagli stessi protagonisti con linguaggio umano, amplificata dalle musiche elettroniche di Alessandro Ferroni e la chitarra elettrica di Fabio Perciballi.
Questo racconto è davvero fantascienza? L’invasione di un virus che ha coartato la vita sul
pianeta per oltre due anni e non è ancora sconfitto apre oscuri scenari e fa balenare un
soprannaturale che sfugge al controllo umano, cioè un potere della natura che prevarica
l’uomo e la sua configurazione del mondo, ammonendoci che è la natura la “domina”
dell’universo, con cui dovremmo, forse, imparare a misurarci con umiltà e rispetto.
Dopo otto anni di lavoro torna a Roma la cittadella stellare IF/INVASIONI (dal)
FUTURO_NEW ERA*2022, progetto multidisciplinare che lacasadargilla dedica alle scritture
e ai temi sempre più contemporanei della fantascienza. Il progetto, promosso da Roma
Capitale-Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico triennale Estate Romana
2020–2021–2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali, realizzato in collaborazione con
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