40° Festival Internazionale di Musica di Portogruaro.
La Filarmonica della Scala diretta da Robert Trevino con il violino solista di Julian Rachlin ospite del Festival, venerdì 2 settembre, alle 21 al Teatro Russolo.
L’orchestra arriva per la prima volta a Portogruaro nel suo unico concerto che in questa stagione propone nel Nord Italia.
Il prossimo venerdì 2 settembre, al Teatro Russolo di Portogruaro, la 40ª edizione del Festival Internazionale di Musica, organizzata dalla Fondazione Musicale Santa Cecilia, con la direzione artistica di Alessandro Taverna, ospita un concerto che si preannuncia memorabile: sul palcoscenico del Teatro Russolo, alle 21, sale la Filarmonica della Scala (per la prima volta a Portogruaro), diretta da Robert Trevino con Julian Rachlin al violino solista. Il programma ricchissimo prevede la Sinfonia da “L’anima del filosofo” ossia “Orfeo ed Euridice” di Haydn, il Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35 di Čajkovskij e la Settima Sinfonia di Beethoven.
Quello di Portogruaro sarà l’unico concerto della stagione che l’orchestra propone in Nord Italia: un evento dunque emozionante per la sua unicità e ancor più sentito perché contempla un gradito ritorno. Julian Rachlin, oggi una delle più grandi stelle internazionali del violino è stato a Portogruaro la prima volta, giovanissimo, accompagnato dalla madre pianista, Sophie Rachlin, ed è tornato poi per diversi anni successivi, suonando in oltre dieci occasioni.
L’Orchestra, inoltre, celebra – come la manifestazione ospite – il suo quarantesimo anno di attività: un compleanno che il Festival è particolarmente lieto di festeggiare.
A raccontare e approfondire l’importanza di questo doppio anniversario sarà Oreste Bossini (scrittore, critico, giornalista e storica voce di Rai Radio 3) nel corso della Penombra dal titolo “40 anni allo specchio”. L’incontro con degustazione di vini offerti dal main sponsor S. Margherita si terrà alle 18 nella Sala delle Colonne del Collegio Marconi (ingresso libero).
Gli interpreti
La Filarmonica della Scala viene fondata dai musicisti scaligeri con Claudio Abbado nel 1982. Carlo Maria Giulini guida le prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita artistica e la rende un’ospite costante nelle più prestigiose sale da concerto internazionali. Da allora l’orchestra ha instaurato rapporti di collaborazione con i maggiori direttori tra i quali Leonard Bernstein, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa, Zubin Mehta, Esa-Pekka Salonen, Riccardo Chailly, Yuri Temirkanov, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Gustavo Dudamel. Profonda è la collaborazione con Myung-Whun Chung e Daniel Harding. Daniel Barenboim, Direttore Musicale del Teatro dal 2006 al 2015, e Valery Gergiev, sono membri onorari, così come lo sono stati Georges Prêtre, Lorin Maazel, Wolfgang Sawallisch. Nel 2015 Riccardo Chailly ha assunto la carica di Direttore Principale contribuendo ulteriormente alla reputazione internazionale dell’orchestra.
La Filarmonica realizza la propria stagione di concerti ed è impegnata nella stagione sinfonica del Teatro alla Scala. Ha debuttato negli Stati Uniti con Riccardo Chailly nel 2007, in Cina con Myung-Whun Chung nel 2008 ed è ospite regolare delle più importanti istituzioni concertistiche internazionali.
Dal 2013 è protagonista del Concerto per Milano, il grande appuntamento sinfonico gratuito in Piazza Duomo, tra le iniziative Open Filarmonica nate per condividere la musica con un pubblico sempre più ampio, di cui fanno parte anche le Prove Aperte, il cui ricavato è devoluto in beneficenza ad associazioni non profit, e il progetto Sound, Music! dedicato ai bambini delle scuole primarie milanesi.
Particolare attenzione è rivolta al repertorio contemporaneo: la Filarmonica della Scala commissiona regolarmente nuovi brani ai compositori del nostro tempo.
Consistente la produzione discografica per Decca, Sony ed Emi. Le ultime pubblicazioni per Decca includono The Fellini Album, con musiche di Nino Rota, eletto Diapason d’Or de l’Année 2019, Cherubini Discoveries e Respighi. L’ultima pubblicazione, Musa Italiana, celebra la musica ispirata all’Italia e include la Sinfonia “Italiana” di Mendelssohn insieme alle due Ouverture “In stile italiano” di Schubert, ispirate a Rossini, e alle tre prime Ouverture mozartiane di opere italiane rappresentate per la prima volta a Milano.
L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi pubblici ed è sostenuta dal Main Partner UniCredit e dallo Sponsor Allianz.
Robert Trevino, direttore americano, è tra le bacchette più apprezzate di oggi. È direttore musicale dell’Orchestra Nazionale Basca, direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI e consigliere artistico della Malmö Symphony Orchestra.
Recentemente è apparso sul podio delle principali orchestre europee. Ha diretto la Cleveland Orchestra, le orchestre sinfoniche di San Francisco, Toronto e Detroit e ha guidato la nuova produzione di Evgeny Onegin della Washington National Opera.
Vincitore di numerosi premi, è rimasta nella storia la sua direzione del Don Carlos di Verdi al Bolshoi nel 2013. Con l’etichetta Ondine ha registrato un ciclo completo di Sinfonie di Beethoven con l’Orchestra Sinfonica di Malmö, un album dedicato a Ravel con l’Orchestra Nazionale Basca e il ciclo di Sinfonie di Bruch con la Bamberg Symphony per l’etichetta CPO.
Robert Trevino ha commissionato, eseguito in anteprima e lavorato a stretto contatto con molti importanti compositori, tra cui John Adams, Philip Glass, Sofia Gubaidulina, Jennifer Higdon, Andre Previn, Augusta Read Thomas, Shulamit Ran e John Zorn.
Julian Rachlin è un musicista versatile, che opera come direttore d’orchestra, solista, artista discografico, musicista da camera, insegnante e direttore artistico. È tra i violinisti più apprezzati al mondo e ha condiviso il palcoscenico con tutte le principali orchestre e direttori d’orchestra: Münchner Philharmoniker, Los Angeles Philharmonic Orchestra diretta da Zubin Metha, la Mariinsky Orchestra diretta da Valery Gergiev, St. Petersburg Philharmonic Orchestra diretta da Yuri Termirkanov, Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks e molte altre
È stato direttore, tra le altre, della Chicago Symphony Orchestra, Israel Philharmonic Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, Konzerthausorchester di Berlino, Russian National Orchestra, Moscow Philharmonic Orchestra, China Philharmonic Orchestra; è Direttore Ospite Principale della Turku Philharmonic Orchestra, della Kristiansand Symphony Orchestra ed è Collaboratore Artistico Principale della Royal Northern Sinfonia.
Collabora con partner del calibro di Martha Argerich, Evgeny Kissin, Denis Matsuev, Janine Jansen, Vilde Frang e Mischa Maisky. Direttore artistico di diversi Festival, ha anche fondato la Julian Rachlin Foundation, che si occupa di aiutare giovani musicisti di eccellenza a perseguire le proprie carriere. Julian Rachlin suona uno Stradivari “ex Liebig” del 1704 con corde Thomastik-Infeld. Le sue apprezzate registrazioni sono pubblicate dalle etichette Deutsche Grammophon, Sony Classical e Warner Classics.
Il programma
Ad aprire il concerto è la Sinfonia di un’opera poco conosciuta e poco eseguita di Joseph Haydn:
“L’anima del filosofo” ossia “Orfeo ed Euridice” Hob: XXVIII:13. Si tratta di un’opera commissionata all’autore quando partì per Londra, che avrebbe dovuto inaugurare il King’s Theatre nello Haymarket. L’opera, in verità non fu eseguita in quell’occasione, ma fu dimenticata e proposta per la prima volta solo nel 1951 a Firenze (con Maria Callas). La Sinfonia è una pagina limpida, che si rifà con eleganza alle convenzioni musicali dell’epoca, con una scrittura molto curata e dalla grande cantabilità, affidata soprattutto ai fiati.
Il Concerto per violino e orchestra in re maggiore, op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij
restituisce l’atmosfera idilliaca del soggiorno dell’autore in Svizzera – una fuga da una situazione personale difficile e da un clima avverso che lo circondava in patria sia in ambito familiare che sociale – e nasce in un periodo particolarmente fecondo del compositore. Scritto con il supporto del violinista suo allievo Josif Kotek, il Concerto – unica pagina per questo organico – in occasione della prima esecuzione viennese fu accolto con critiche e difficoltà dal pubblico dell’epoca, poiché distante dagli abituali canoni del gusto di allora. Esso presenta una scrittura complessa, dall’andamento rapsodico, in bilico tra diversi assetti formali; la Canzonetta centrale, celebre pagina dal lirismo dolente e strutturalmente più legata alla tradizione costituisce uno dei momenti più emotivamente intensi del catalogo čajkovskijano.
La Sinfonia n. 7 in la maggiore, op. 92 di Ludwig van Beethoven nasce in un momento di grande transizione per il compositore: è una pagina che segna una notevole evoluzione della scrittura orchestrale, che – grazie all’affinamento che in quegli anni il compositore aveva dedicato al repertorio pianistico e cameristico – si trasforma in una sorta di astrazione tecnica, liberata da legami autobiografici e guidata da un grande impegno formale. La Settima esprime “un vitalismo pervasivo e soprattutto una esaltata luminosità, un desiderio irrefrenabile di abbagliare ed entusiasmare: un inno alla gioia di vivere che smentisce l’immagine rafferma di un compositore corrucciato e altero, proponendoci una fisionomia alternativa, vigorosa e positiva” (dalle note di sala di Umberto Berti).
Alla Biglietteria del Teatro (biglietteria@festivalportogruaro.it, tel 0421 270069) è possibile acquistare i biglietti dei concerti, tutti i giorni dalle 18 alle 20 e nelle serate di concerto in teatro fino alle 21. Biglietti anche su vivaticket.com.
Programma completo e info biglietti su www.festivalportogruaro.it