DANZA E MUSICA INTERNAZIONALE
sabato 10 e domenica 11 settembre
Un progetto di cooperazione internazionale tra Cuba e Italia.
Un progetto di co-creazione internazionale tra Senegal e Italia.
I concerti di Fennesz e di Chassol, tra elettronica e visuals.
Un tavolo di lavoro su mobilità internazionale e co-creazione performativa.
►Sab 10 settembre
12:00 Igor x Moreno, Collettivo Mine: Beat forward _studio, PARC
17:00 Juntarte _Per una scena inclusiva: la produzione culturale tra Cuba e Firenze –incontro, La Compagnia 18:30 Juntarte_ Cuba > Firenze 2032. Meditazioni sul futuro: tre progetti coreografici –performance, La Compagnia 20:00 Fennesz: Agora, Giardino Istituto Agrario 21:30 Irene Russolillo, Luca Brinchi, Karima DueG: If there is no sun, Teatro Studio Scandicci
►Dom 11 settembre
10.30 Tavolo di lavoro su mobilità internazionale, co-creazione performativa e multidisciplinare, Institut français 18:00 Irene Russolillo, Luca Brinchi, Karima DueG: If there is no sun, Teatro Studio Scandicci 21:00 Chassol: Chou, Teatro Cantiere Florida
Nuova creazione che segna la collaborazione tra Igor x Moreno e Collettivo Mine. Nasce dalla rielaborazione di BEAT, solo creato da Igor Urzelai e Moreno Solinas nel 2019. In Beat Forward_studio la coreografia originale viene reinventata e moltiplicata nei corpi dei cinque danzatori di Collettivo Mine (Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto). Una celebrazione, su musica techno, del piacere di ballare su una pulsazione, lasciando che l’energia aumenti di intensità e che le sensazioni, condivise tra performer e spettatori, si trasformino (10/09 h 12, PARC).
Juntarte. La cadena creativa que hace la escena inclusiva, progetto di cooperazione internazionale tra Cuba e Italia nato dalla collaborazione tra COSPE, Asociación Hermanos Saíz (AHS), Centro Oscar A. Romero (OAR) e Fabbrica Europa, cofinanziato da Unione Europea, propone un focus sulla situazione creativa, culturale, sociale a Cuba. Vengono presentati alcuni artisti della scena cubana selezionati dalla coreografa Cristina Kristal Rizzo: The Concept, collettivo eclettico del panorama hip hop; Daniela de Jesús Cepero de Léon della compagnia di danza contemporanea OtroLado di Norge Cedeño Raffo; i coreografi Sandy Benet Hernández, Carlos A. Beckford Alarcón, Yoilan Magdariaga
Hechavarria indagano gli stereotipi dell’immagine maschile (10/09 h17 incontro; h18.30 performance, La Compagnia).
Fennesz è stato tra i massimi esponenti dell’universo glitch, prima della sua progressiva conversione a una ambient music elettroacustica dai caratteri incredibilmente personali. Utilizza la chitarra e il computer per creare un suono elettronico scintillante e vorticoso di complessa musicalità. Definito l’ultimo tra i romantici della sperimentazione musicale elettronica per via dei paesaggi intimi e dei sublimi mondi interiori che è in grado di descrivere, a Firenze presenta l’album, Agora, realizzato nel suo appartamento, con cuffie e attrezzature a portata di mano (10/09 h 20, Giardino Istituto Agrario).
If there is no sun nasce dalla collaborazione tra la coreografa Irene Russolillo, il video artist Luca Brinchi e la musicista e performer italo-liberiana Karima DueG, insieme ai danzatori Antoine Danfa, Mapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia), nell’ambito del progetto CRISOL-creative processes. Si aprono crepe nelle lingue a parlare di Africa ed Europa, di corpi-territori e di confini che opprimono.
Sulla terra, nel mare, una nuova comunità emerge dall’invisibilità. E intraprende un viaggio che a volte è un discorso, a volte una lotta. Il titolo vuole evocare coloro che ci hanno preceduto e che hanno acceso altri soli, immaginando nuove possibili umanità (10/09 h 21.30 e 11/09 h 18, Teatro Studio Scandicci).
MOVE. Tavolo di lavoro su mobilità internazionale, co-creazione performativa e multidisciplinare coinvolge operatori e artisti per un incontro sulle prospettive di mobilità, sostegno, diffusione delle creazioni a livello nazionale e internazionale (11/09 h 10.30, Institut français).
Chassol ci trasporta tra le sfumature culturali e multietniche di Bruxelles. Chou, prodotto dal Kunstenfestivaldesarts, fonde immagini e suoni in un singolare ritratto musicale della città, dove jazz, pop, rock, hip-hop e musica classica dialogano al ritmo di sequenze rappresentate sul palco con umorismo e virtuosismo. Un’esperienza visual e sonora ipnotica (11/09 h21, Teatro Cantiere Florida).
sabato 10 settembre ; La Compagnia, via Cavour 50/r – Firenze
JUNTARTE – La cadena creativa que hace la escena inclusiva – CUBA; FIRENZE 2032
Un progetto di COSPE in partnership con Fondazione Fabbrica Europa, Asociación Hermanos Saíz (AHS), Centro Oscar A. Romero (OAR), Consejo Nacional de las Artes Escénicas (CNAE), Centro Nacional de Investigación de las Artes Escénicas (CNIAE), Ministerio de Cultura (MINCULT),
cofinanziato dall’Unione Europea.
Ore 17.00 ; INCONTRO (ingresso libero)
JUNTARTE _ Per una scena inclusiva: la produzione culturale tra Cuba e Firenze
Un percorso avviato a Cuba nel 2021 e che prosegue a Firenze verso un’ipotesi di futuro comunee contaminato, raccontato anche attraverso un documentario in progress che dagli esordi del progetto segue gli artisti cubani nella tappa fiorentina.
All’incontro intervengono: Fabio Laurenzi, COSPE; Rafael Gonzáles Muñoz, Asociación Hermanos Saíz; Denisse Alejo Roj, Asociación Hermanos Saíz e regista del documentario “Juntarte”; Cristina Kristal Rizzo, coreografa, curatrice del progetto Cuba > Firenze 2032; Andrés Morte Terés, Fondazione Fabbrica Europa; gli artisti cubani del collettivo The Concept, della compagnia OtroLado, del progetto Transferencia. Modera: Jonathan Ferramola, COSPE e direttore Terra di Tutti Film Festival.
Ore 18.30 > PERFORMANCE (biglietto unico 10€)
JUNTARTE _ CUBA > FIRENZE 2032. Meditazioni sul futuro: tre progetti coreografici
Il progetto di cooperazione internazionale JUNTARTE trova contesto ideale all’interno del festival per proseguire il percorso avviato a Cuba nel 2021 e puntare verso un’ipotesi di futuro. In questa strana irrealtà quotidiana che i nostri corpi stanno abitando, mai come adesso sembra vitale immaginarsi nel futuro e provare a guardarlo come la possibile invenzione di una nuova intimità.
Dieci danzatori e coreografi della scena contemporanea cubana sono invitati ad attraversare il Festival per condividere visioni e strategie poetiche, costruire un ambiente di dialogo con la comunità artistica locale e aprire allo sguardo del pubblico i processi e le trasformazioni in atto di una nuova scena. Tra ottobre e novembre 2021 la Fondazione Fabbrica Europa, in collaborazione con COSPE e le organizzazioni cubane di JUNTARTE, ha realizzato a L’Avana due mesi di talleres che hanno riunito più di 50 giovani danzatori, attori, performer in un laboratorio di formazione e creazione sotto la direzione artistico-pedagogica del regista Andrés Morte Terés e l’accompagnamento della coreografa Cristina Kristal Rizzo, della regista e autrice teatrale Manuela Cherubini e di Elena De Carolis, attrice, regista e insegnante di recitazione. Da questo percorso condiviso sono stati selezionati 10 artisti con 3 progetti coreografici per questa tappa finale curata da Cristina K. Rizzo.
THE CONCEPT: To the Roots The Concept è un progetto fondato dai danzatori Miguel Álvarez Campos, Jennifer Aput Guerra, Eddy Díaz Suárez, Javier Peláez Faure, Glenda María Sánchez Quintana, Enmanuel Sardiñas Rodríguez.
To the Roots è una creazione in progress ispirata alla figura di alcune divinità del pantheon Yoruba, punto di partenza per mostrare l’energia del collettivo cubano.
DANIELA DE JESÚS CEPERO DE LEÓN: Frames Daniela De Jesús Cepero De León è una delle giovani artiste più interessanti e promettenti della scena cubana. Nel 2020 è stata selezionata da OtroLado, compagnia diretta dal coreografo Norge Cedeño Raffo. Il suo solo Frames nasce dall’idea di avvicinarsi all’essere umano e al suo passare attraverso la
vita come una sfida infinita.
SANDY BENET HERNÁNDEZ, CARLOS A. BECKFORD ALARCÓN, YOILAN MAGDARIAGA
HECHAVARRIA: Transferencia
Tranferencia è un progetto che propone una danza incentrata sull’inclusività, toccando problemi che la nostra società, pur prendendone atto, non sta affrontando dal punto di vista della tutela legale di coloro che ne sono vittime. In questo lavoro dei tre giovani artisti cubani vengono decostruiti archetipi e stereotipi legati alla mascolinità e al corpo inteso in senso antropologico.
sab 10 settembre ore 20.00 > Giardino Istituto Agrario, via delle Cascine 13 – Firenze
FENNESZ Agorà
L’austriaco Fennesz è stato tra i massimi esponenti dell’universo glitch, prima della sua
progressiva conversione a una ambient music elettroacustica dai caratteri incredibilmente
personali. Utilizza la chitarra e il computer per creare un suono elettronico scintillante e vorticoso di complessa musicalità.
Tra le sue molteplici collaborazioni vanno citate: Ryuichi Sakamoto, David Sylvian, Keith Rowe, Mark Linkous (Sparklehorse), Mike Patton, Peter Rehberg, Jim O’Rourke e il trio Fenn O’Berg. Definito come l’ultimo tra i romantici della sperimentazione musicale elettronica per via dei paesaggi intimi e dei sublimi mondi interiori che è in grado di descrivere, Fennesz presenta a Firenze l’album Agora, realizzato nel suo appartamento viennese dove, con una strumentazione basilare, ha registrato alcune tracce nel completo isolamento delle sue cuffie. È un’immagine intima, fortemente legata all’essenza del fare artistico come atto privato di immaginazione ma anche di azione. Quel che ne risulta è uno tra i viaggi più immersivi sinora prodotti dall’artista, tanto essenziale quanto evocativo nel suo brillante espressionismo sonoro.
Dopo aver studiato chitarra ed etnomusicologia, Fennesz si dedica alla composizione sviluppando un suo personale linguaggio nell’ambito del paesaggio sonoro contemporaneo. Collegando la chitarra al suo laptop, trasformandone ed elaborandone il suono, crea un’inconfondibile cifra stilistica. Nell’album “Hotel Paral.lel”
(1997), che ha ottenuto il Prix Ars Electronica, ha introdotto un mix di trame graffianti e suoni di chitarra contorti. Nel ‘99 pubblica per Touch “plus forty seven degrees 56’ 37” minus sixteen degrees 51‘ 08””. L’album “Endless Summer” (2001) è ritenuto una delle uscite più importanti del decennio. Del 2004 è
“Venice”, lavoro in cui crea un’efficace combinazione di trame sonore ricche di atmosfere cangianti ed elementi popular. “Black Sea” (2008) è un ulteriore passo in avanti nella sperimentazione di tracce capaci di costruire uno spazio sonoro che non necessita di una narrativa predefinita. Nel 2014 esce l’album in studio “Bécs”, seguito da “Agora” del 2019.
Biglietti: intero 13€ / ridotto 10€
sab 10 ore 21.30 e dom 11 settembre ore 18; Teatro Studio, via Donizetti 58 – Scandicci (FI)
IRENE RUSSOLILLO | LUCA BRINCHI | KARIMA DUEG
If there is no sun creazione: Luca Brinchi, Karima DueG, Irene Russolillo
performance: Antoine Danfa, Karima DueG, Irene Russolillo, Mapathe Sakho, Ilyes Triki
musiche: Drexciya, Kawabate, Karima DueG testi: Sun Ra, Ladan Osman, Felwine Sarr, Keorapetse Kgositsile, Karima DueG ambiente: Luca Brinchi — movimento: Irene Russolillo
suono: Edoardo Sansonne / Kawabate —- costumi: Marta Genovese
ideato nell’ambito di CRISOL – creative processes, un progetto di internazionalizzazione dei processi creativi finanziato nell’ambito del programma Boarding Pass Plus 2019 promosso dal MiBACT produzione: Fondazione Fabbrica Europa, Gruppo Nanou, Spellbound Associazione con il sostegno di Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Danza Urbana, Menhir Company/Talos Festival-Ruvo di Puglia
residenze: Centre Culturel Blaise Senghor, Dakar; MADA Théâtre, Tataouine; PARC Performing Arts Research Centre in
collaborazione con Istituto Italiano di Cultura di Dakar, Istituto Italiano di Cultura di Tunisi
If there is no sun è una creazione che nasce dalla collaborazione tra la coreografa Irene Russolillo, il video artist Luca Brinchi e la musicista e performer italo-liberiana Karima DueG insieme ai danzatori Antoine Danfa, Mapate Sakho (Senegal) e Ilyes Triki (Tunisia).
Si aprono crepe nelle lingue a parlare di Africa ed Europa, di corpi-territori e di confini che
opprimono. Si prova a condividere sogni e desideri. E un senso di estraneità. Si vorrebbero vedere i propri diritti riconosciuti e liberarsi dai propri fantasmi. Sulla terra, nel mare, in mezzo alle altre creature, una nuova comunità emerge dal suo stato di invisibilità. E intraprende una lotta che è un discorso e un viaggio, in cui l’ambiente muta per consunzione e sfocatura. I margini dei ritratti dei singoli si dissolvono. Emerge un organismo più ampio che si insinua tra i differenti paesaggi. Si sfumano i confini dall’uno al molteplice mentre l’ambiente si lascia attraversare, squarciare e acidificare.
«Lasciateci arrivare in quel posto in mezzo ai nostri sogni, dove tutte le luci sono nostre. Facciamo sì che la nostra voce sia il nostro cibo. Possano i nostri pensieri essere muscolosi. Lasciateci arrancare nel nostro mare». [estratti tradotti e reinterpretati a partire da Ladan Osman, Refusing Eurydice, Exiles of Eden-Coffee House Press 2019]
Biglietti: intero 13€ / ridotto 10€
dom 11 settembre ore 10.30 > Institut Français, piazza Ognissanti 2 – Firenze
MOVE. Tavolo di lavoro su mobilità internazionale, co-creazione performativa e
multidisciplinare Un’occasione di approfondimento e riflessione per dare voce agli artisti e fare un punto sulle attuali prospettive di mobilità, sostegno e diffusione di nuove creazioni a livello nazionale e internazionale.
L’obiettivo di questo tavolo di lavoro è di evidenziare i punti di forza e le criticità del sistema legato ai bandi e alle azioni di sostegno della creatività giovanile e non solo, attraverso un confronto attivo tra i protagonisti della scena performativa. Alcuni operatori del settore saranno invitati a presentare esperienze, azioni possibili e progettualità in un dialogo aperto con gli artisti che rappresentano gli interlocutori principali, e che meglio di tutti possono mettere in luce – tramite il loro punto di vista – quelle che sono le problematiche, le necessità attuali e le sfide del panorama contemporaneo nell’intento di formulare proposte e individuare soluzioni costruttive e concrete.
Partecipazione previa iscrizione: fabbrica.move@gmail.com
dom 11 settembre ore 21.00 > Teatro Cantiere Florida, via Pisana 111/r – Firenze
CHASSOL Chou – scritto, composto e diretto da Christophe Chassol
con: Jean-Pierre Muller, Alice Foccroulle, Inno JP, Tisso the Plug, Jean-Claude Vanden Eynden, Martha Da’ro, Jean-Philippe e Valentin Feiss, Aristide d’Agostino, Jean-Louis Hénart, Emmanuel André, Isabelle Leonard produzione esecutiva: Boris Memmi, Géraldine Noël per Ludi Magister commissionato e prodotto da Kunstenfestivaldesarts e Ancienne Belgique in coproduzione con Ludi Magister
ringraziamenti: De Munt/La Monnaie, L’Archiduc, Wave Lab Studio, Hotel Warwick, Ville de Bruxelles/Stad Brussel
In collaborazione con Lo schermo dell’arte
Ispirato dalla vocalità multilinguistica e polifonica di Bruxelles, il musicista e compositore francese, originario della Martinica, Christophe Chassol ha creato un inedito e stimolante ritratto visivo e sonoro della capitale belga.
CHOU, prodotto dal prestigioso Kunstenfestivaldesarts, è un viaggio multiculturale e multimediale che attraverso musica e video ci accompagna alla scoperta di rapper, cantanti, performer, musicisti, filmati e registrati nei luoghi che loro stessi hanno scelto di presentare. In questo singolare affresco di Bruxelles jazz, pop, rock, hip-hop e musica classica si incontrano e conversano al ritmo di sequenze interpretate sul palco con humour e virtuosismo. Chassol è un compositore con un background atipico e metodi di composizione altrettanto unici. Combinando film-documentario e composizione musicale, cattura i suoi incontri con una macchina fotografica e modifica il filmato in motivi visivi su cui aggiunge le proprie sequenze di accordi. Chiama questo metodo “ultrascoring”. “Usciamo e filmiamo luoghi e persone… Ci parlano, ogni suono nella fotocamera diventa materia prima musicale, io faccio loop di immagini, allungo, allungo… Poi cucino il film insieme agli accordi”.
Nato nel 1976, è entrato all’accademia di musica all’età di 4 anni e lì ha studiato per altri 16. Ha poi ottenuto una borsa di studio dal Berklee College of Music di Boston, dove si è diplomato nel 2002. Ha composto per il cinema, la televisione e la pubblicità e si è esibito con musicisti francesi come il gruppo Phoenix e Sébastien Tellier e ha lavorato con i cantanti americani Frank Ocean e Solange. Chassol è attivo anche nell’arte contemporanea, al fianco di artisti come Sophie Calle, Laurie Anderson e Xavier Veilhan. Ha realizzato
quattro album/film: “Nola Chérie”, che utilizza riprese girate a New Orleans all’indomani dell’uragano Katrina;
“Indiamore”, un viaggio sulle rive del Gange in India; “Big Sun”, un tributo alla sua isola natale, la Martinica;
“Ludi”, ispirato al romanzo “Il giuoco delle perle di vetro” di Hermann Hesse.
INFO: +39 055 2638480 / 055 365707 www.fabbricaeuropa.net
Prevendite: www.ticketone.it, Punti Boxoffice e PARC (p.le delle Cascine 7 • mar>dom h17>19)
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Piazzale delle Cascine 4/5/7 – 50144 Firenze Italia | +39 055 2638480 | www.fabbricaeuropa.net