GRANDE MUSICA INTERNAZIONALE
Camille Bertault & David Helbock
Nicole Mitchell e Ballaké Sissoko
John Surman
Fennesz
►Dom 4 settembre
h 11:00 e h 12:00 Cristina Kristal Rizzo | Echoes | PARC
h 19:00 Giuseppe Muscarello | I Pupi – le donne, i cavallier, l'arme, gli amori… | Teatro Cantiere Florida
►Lun 5 settembre
h 18:00 Giuseppe Muscarello | Il Furioso – performance, a seguire Le costellazioni del pupo – incontro | PARC
h 21:30 Soa Ratsifandrihana | g r oo v e | Teatro Studio Scandicci
In Echoes di Cristina Kristal Rizzo cinque corpi danzanti, alla luce del mattino, disegnano lo spazio e ricompongono una partitura di movimenti in cui la singolarità fuoriesce in intensità e la pluralità di un’espressione corale si appoggia sui melanconici rallenti di Frank Ocean (domenica 4/09 h 11 e h 12, PARC).
Nel processo coreografico de I pupi – le donne, i cavallier, l’arme, gli amori di Giuseppe Muscarello non è il pupo che si umanizza ma l’umano che rintraccia nella postura del pupo le possibili declinazioni di movimento (domenica 4/09 h 19, Teatro Cantiere Florida). Muscarello, inoltre, è protagonista della performance Il Furioso cui segue un incontro sul progetto La costellazione dei pupi (lunedì 5/09 h 18, PARC).
Potenza ritmica e un’irresistibile e a tratti ironica leggerezza caratterizzano Groove della performer di origini malgasce Soa Ratsifandrihana: un invito ad ascoltare il piacere che la danza procura, una sensazione preziosa che si risveglia ricercando il proprio “groove” (lunedì 5/09 h 21.30, Teatro Studio Scandicci).
Camille Bertault & David Helbock sono tra gli artisti più talentuosi del panorama jazz europeo. I loro viaggi nella musica improvvisata sono sempre avventurosi, giocosi ed emozionanti. Lei è la nuova stella del jazz vocale francese, lui, di origine austriaca, è uno dei pianisti più affascinanti della scena attuale (06/09 h 20). Due straordinari musicisti, il grande maestro di kora malianoBallaké Sissoko e una delle personalità più interessanti della scena free jazz e black internazionale, la flautista statunitense Nicole Mitchell, si uniscono sul palco per un intreccio in cui la cultura nera mostra sfumature di altissimo livello (07/09 h 20). Il compositore e polistrumentista britannico John Surman è figura chiave di quella generazione di musicisti europei che ha ampliato in modo decisivo gli orizzonti internazionali del jazz. A Firenze porta l’essenza del suo stile minimalista e profondo, affiancato dal pianista norvegese Vigleik Storaas (08/09 h 20). L’austriaco
Fennesz è stato tra i massimi esponenti dell’universo glitch, prima della sua progressiva
conversione a una ambient music elettroacustica dai caratteri incredibilmente personali. È stato definito come l’ultimo tra i romantici della sperimentazione musicale elettronica per via dei paesaggi intimi e dei sublimi mondi interiori che è in grado di descrivere (10/09 h 20).
GIARDINO ISTITUTO AGRARIO, via delle Cascine 13 – Firenze
Biglietti: intero 13€ / ridotto 10€
Prevendite: www.ticketone.it, Punti vendita Boxoffice, PARC (p.le delle Cascine 7 • mar>dom h 17>19)
Info: www.fabbricaeuropa.net 055 2638480
mar 6 settembre ore 20.00 >> Giardino Istituto Agrario, via delle Cascine 13 – Firenze CAMILLE BERTAULT & DAVID HELBOCK
Playground Camille Bertault – voce David Helbock – piano, percussioni, live-looping, effetti
Camille Bertault e David Helbock sono tra i personaggi più sbalorditivi e talentuosi della schiera di musicisti jazz europei attualmente sulla trentina. I loro viaggi nella musica improvvisata sono sempre avventurosi, giocosi ed emozionanti.
Lei è la nuova stella nascente del jazz vocale francese. Lui, di origine austriaca, è uno dei pianisti
più affascinanti della scena attuale. Le due personalità potrebbero sembrare agli antipodi, ma l’umorismo feroce di Bertault e la calma e sicurezza di sé di Helbock sembrano essere diversi solo in superficie. Quando si tratta delle loro scelte musicali, sono enfaticamente sullo stesso piano.
Ognuno è sorprendentemente versatile, con un innato senso drammaturgico.
Entrambi hanno radici nella musica classica. Bertault ha anche studiato pianoforte fino all’età di 20 anni, prima di iniziare a cantare; entrambi amano l’amplissimo spettro della musica; entrambi sono maestri nel far risplendere sotto una nuova luce opere di generi diversi, imprimendo su di esse la loro personalità e il loro stile.
La loro prima apparizione in duo dal vivo è avvenuta nell’estate 2021 all’INNtöne Jazz. Il concerto è stato accolto con grande entusiasmo e il set eseguito al festival austriaco è diventato la base per il disco “Playground”, un caleidoscopio di suoni ed emozioni che rinvigorisce, emoziona e sorprende.
L’artigianato e la tecnica possono essere mozzafiato, ma nessuno dei due musicisti dimentica mai l’essenziale: “Non si tratta di mostrare forza o virtuosismo, ma di esprimere la verità del momento”, afferma Camille Bertault. Ed è ciò che lei e David Helbock offrono in ogni pezzo.
I modi di Bertault di dispiegare la sua arte vocale appartengono solo a lei. La sua voce è un
magnifico strumento per portare una melodia a volte a rotta di collo e con una precisione
devastante, a volte a volume di spillo. La creatività di Helbock sfrutta tutte le possibilità sonore del pianoforte a coda. Non solo smorza le corde del piano, ma ci suona anche direttamente, usa la custodia del pianoforte come strumento a percussione e si avvale dell’elettronica. Il suo accompagnamento ha quindi una scala e una profondità quasi orchestrale, uno scrigno di gioielli per questa voce scintillante e molto speciale. “Camille sa sempre esattamente come vuole che un pezzo appaia e suoni. È quindi molto divertente perfezionarlo e raggiungere quel punto insieme.”
mer 7 settembre ore 20.00 >> Giardino Istituto Agrario, via delle Cascine 13 – Firenze
NICOLE MITCHELL, BALLAKÉ SISSOKO
Beyond Black – Nicole Mitchell – flauto traverso – Ballaké Sissoko – kora
in collaborazione con Akamu
Due continenti, Africa e America, due straordinari musicisti, Nicole Mitchell e Ballaké Sissoko. Questo è Beyond Black, un incontro tra la flautista nata a Syracuse, New York, figura di spicco dell’improvvisazione d’oltreoceano, e uno dei migliori suonatori di kora, dal Mali. Insieme, creano un nuovo spazio musicale ibrido che va oltre ogni confine identitario.
Entrambi maestri del proprio linguaggio musicale e con radici ben salde per quanto aperte, per questo progetto portano sul palco l’innesto prezioso del jazz della Mitchell sulle tessiture senza tempo imbastite dalla kora di Sissoko per unire idealmente la diaspora nera alle sue origini africane oltrepassando i generi con apparente naturalezza. Il risultato è un viaggio tra sonorità che fotografano un percorso a ritroso ma sempre attuale, di memoria, consapevolezza e storia della cultura nera contemporanea. Un concerto in cui ritrovare l’equilibrio dell’ascolto prima ancora che dell’azione, dove armonie tradizionali, composizioni originali e momenti improvvisativi e poetici tengono legato il pubblico con un filo di speranza per quella che potrebbe essere la società di un luogo ideale.
Ballaké Sissoko, nato a Bamako, inizia a suonare la kora, strumento tipico dei griot, in giovane età, sotto la guida del padre. Nel 1998 pubblica il suo primo album da solista “Kora Music from Mali Kora – Solo Album”. Negli anni il suo lavoro si nutre anche di collaborazioni come quelle con Vincent Segal, Tourmani Diabaté, Alboulkadri Barry, Rokia Traoré, Fanga Diawara. Nel 2013 ha pubblicato l’album in solo “At Peace”. Nel 2019 è uscito l’album “Sissoko & Sissoko”, album di duetti che lo vedono a fianco di Baba Sissoko. Universale e intima, singolare e plurale, la sua musica prende le forme della relazione. Il coraggio di essere se stessi, la memoria delle proprie radici, la capacità di connettersi agli
altri. Nicole Mitchell (1967) è musicista, compositrice, bandleader e insegnante. Considerata attualmente come una delle migliori performer jazz con il flauto traverso, è apparsa sulla scena del jazz sperimentale americano agli inizi degli anni novanta. Più volte premiata come “Miglior flautista dell’anno” dal Downbeat Magazine e dalla Jazz Journalists Association (2010-2017), ha suonato con grandi musicisti come George Lewis, Miya Masaoka, Lori Freedman, James Newton, Bill Dixon e Muhal Richard Abrams e molti altri. Fondatrice di diversi gruppi come i Black Earth Ensemble e i Black Earth Strings, è stata la prima donna presidente dell’AACM (Association for Advancement of Creative Musicians). La sua musica celebra la cultura afroamericana, creando mondi visionari che si spingono verso l’ignoto.
giovedi 8 settembre ore 20.00 >> Giardino Istituto Agrario, via delle Cascine 13 – Firenze
JOHN SURMAN Live John Surman – sassofono – Vigleik Storaas – piano
in collaborazione con Empoli Jazz Il compositore e polistrumentista britannico John Surman è una figura chiave di quella generazione di musicisti europei che ha ampliato in modo decisivo gli orizzonti internazionali del jazz.
Nella sua lunga e straordinaria carriera ha suonato al fianco di musicisti come John McLaughlin, Jack DeJohnette, Paul Bley, John Abercrombie, Mike Osborne, Miroslav Vitous. Negli anni ’70 ha collaborato con la coreografa Carolyn Carlson per le sue produzioni con l’Opéra di Parigi.
Ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Ivor Novello Jazz Award per la sua abilità al sassofono baritono e per il corpus di opere originali che hanno superato il classico repertorio jazzistico, illuminate dai contrasti di uno squisito lirismo, da un suono ricco di texture e da un’intensa e corposa improvvisazione.
Apprezzato a livello internazionale per il suo approccio pionieristico alla composizione, le sue collaborazioni comprendono lavori con ensemble di ottoni, cori, quartetti d’archi e orchestre.
A Firenze suona accompagnato dal pianista norvegese Vigleik Storaas. La collaborazione tra i due musicisti risale alla prima metà degli anni ’90. Oltre alla frequentazione con Surman, Storaas ha al suo attivo collaborazioni con Norma Winstone, Terje Rypdal, Niels Henning Ørsted-Pedersen, Chet Baker, Jack DeJohnette e Warne Marsh.
sab 10 settembre ore 20.00 >> Giardino Istituto Agrario, via delle Cascine 13 – Firenze FENNESZ Agorà L’austriaco Fennesz è stato tra i massimi esponenti dell’universo glitch, prima della sua progressiva conversione a una ambient music elettroacustica dai caratteri incredibilmente personali. Utilizza la chitarra e il computer per creare un suono elettronico scintillante e vorticoso di complessa musicalità.
Tra le sue molteplici collaborazioni vanno citate: Ryuichi Sakamoto, David Sylvian, Keith Rowe, Mark Linkous (Sparklehorse), Mike Patton, Peter Rehberg, Jim O’Rourke e il trio Fenn O’Berg.
Fennesz – definito come l’ultimo tra i romantici della sperimentazione musicale elettronica per via dei paesaggi intimi e dei sublimi mondi interiori che è in grado di descrivere – presenta a Firenze l’album Agora, realizzato nel suo appartamento viennese dove, con una strumentazione basilare, ha registrato alcune tracce nel completo isolamento delle sue cuffie. È un’immagine intima, fortemente legata all’essenza del fare artistico come atto privato di immaginazione ma anche di azione. Quel che ne risulta è uno tra i viaggi più immersivi sinora prodotti dall’artista, tanto essenziale quanto evocativo nel suo brillante espressionismo sonoro. Fennesz è personaggio di spicco della scena elettronica viennese sin dall’inizio degli anni ’90. Dopo aver studiato chitarra ed etnomusicologia, decide di dedicarsi alla composizione, sviluppando un suo personale linguaggio nell’ambito del paesaggio sonoro contemporaneo. Collegando la chitarra al suo laptop, trasformandone ed elaborandone il suono, arriva a creare una sua inconfondibile cifra stilistica. Nella sua
prima uscita da solista, “Hotel Paral.lel” del 1997, album che ha ottenuto il Prix Ars Electronica, ha introdotto un mix di trame graffianti e suoni di chitarra contorti. Due anni dopo pubblica per Touch “plus forty seven degrees 56’ 37” minus sixteen degrees 51‘ 08””. Il suo terzo album, “Endless Summer” (2001), è stato unanimemente ritenuto una delle uscite più importanti del decennio per il suo contributo allo sviluppo della musica attuale. Nel 2004 è la volta di “Venice”, lavoro in cui crea un’efficace combinazione di trame sonore
ricche di atmosfere cangianti ed elementi popular. Quattro anni dopo, “Black Sea” si rivela un ulteriore passo in avanti nella sperimentazione di tracce più lunghe capaci di costruire uno spazio sonoro che non necessita di una narrativa predefinita. Nel 2014 esce il suo album in studio “Bécs”, seguito da “Agora” del 2019.
Biglietti: intero 13€ / ridotto 10€
PREVENDITE: www.ticketone.it, Punti vendita Boxoffice, PARC (p.le delle Cascine 7, mar>dom h 17>19)
INFO: +39 055 2638480 / 055 365707 – www.fabbricaeuropa.net
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